Venerdì 28 novembre, il Partito della Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti/e erano in piazza a Lucca per lo sciopero generale del sindacalismo di base, per protestare contro la legge di bilancio del governo Meloni: “Un ulteriore passo avanti nello smantellamento del nostro sistema di servizi pubblici e nel trasferimento di ricchezza dai lavoratori agli speculatori, ormai in atto da decenni- denunciano gli esponenti del partito- La manovra riduce ulteriormente la percentuale di PIL investita per la sanità, che già costringe milioni di italiani a scegliere di non curarsi. L'eliminazione di strumenti come Opzione Donna e Quota 103 comporta l'aumento dell'età pensionabile al di sopra di quella prevista con la legge Fornero, nonostante la propaganda”.
“Per quanto riguarda l'inflazione, non vi è alcuno strumento reale per la compensazione dei suoi effetti sul potere d'acquisto degli italiani, e gli aumenti in busta paga previsti sono di fatto una presa in giro per chi lavora tutti i giorni. Infine, il cosiddetto Fiscal Drag, un aumento dell'IRPEF in relazione all'aumento dell'inflazione, sarà impiegato per finanziare il riarmo in linea col piano ReArm Europe- proseguono- Così, nell'assenza totale di un piano industriale nazionale che possa rilanciare la produttività del nostro paese (in calo da tre anni a causa della guerra e della speculazione) e riportare i posti di lavoro sicuro dignitoso andati persi, con le tasse degli italiani si finanziano guerre e profitti dei grandi fondi speculativi. Contro il governo dell'austerità, della precarietà e della guerra, il PRC è al fianco di tutte le lavoratrici e i lavoratori che si mobilitano, e auspica una nuova unità sindacale in avanti e a sinistra tra tutte le organizzazioni sindacali coerentemente antibelliciste”.
