Economia e lavoro
Il Gruppo Zucchetti entra in Sinergest: una partnership strategica che guarda al futuro della qualità e della supply chain
Il primo gruppo italiano del software investe nella società lucchese.Sinergest, eccellenza nazionale nei sistemi di gestione e nella digitalizzazione dei processi, prosegue il suo percorso di crescita con una spinta decisiva sull'intelligenza artificiale

Lavoro: a novembre 2025 cresce la domanda di personale nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa
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Una sinergia che unisce esperienza, innovazione e visione di lungo periodo. È questo il senso dell'accordo che vede il Gruppo Zucchetti, prima software house italiana per fatturato, entrare nel capitale di Sinergest, azienda con sede a Capannori attiva da oltre 25 anni nella progettazione di soluzioni avanzate per la gestione dei processi in ambito Qualità, Sicurezza, Ambiente, Supply Chain, Privacy e ESG.
Zucchetti investe in Sinergest, riconoscendola come realtà di alto profilo tecnologico e consulenziale, capace di distinguersi sul mercato nazionale per solidità, specializzazione e capacità di innovazione continua.
Un investimento ad alto valore strategico
«La decisione di avviare un accordo strategico con Sinergest nasce dalla valutazione di un'azienda con prodotti di grande valore e un team interno altamente qualificato» afferma Alessandro Zucchetti, presidente del Gruppo.
«Riteniamo di aver individuato la migliore realtà di sviluppo software nel campo della qualità. Una soluzione che non possedevamo e che integreremo nella nostra offerta per la supply chain, a vantaggio dei nostri clienti. Questa integrazione rafforza la nostra proposta come sistema informativo completo e ci conferisce un significativo vantaggio competitivo per il futuro».
L'ingresso in Sinergest permetterà dunque a Zucchetti di arricchire la propria offerta in ambito supply chain e QHSE, ampliando il perimetro di soluzioni per l'industria e per il mondo dei servizi.
Sinergest: una realtà radicata, innovativa, in forte crescita
Fondata nel 1999, Sinergest conta oggi circa 30 professionisti, un Centro Sviluppo strutturato e un team R&D coinvolto da oltre 12 anni in progetti innovativi regionali ed europei. Ha realizzato più di 1.500 progetti per PMI e multinazionali in settori chiave come cartario, alimentare, farmaceutico, trasporti, tessile e cosmetico.
Il suo prodotto principale, Sinergest Suite, offre oltre 30 moduli per digitalizzare i processi di qualità, sicurezza, ambiente, ESG, privacy e audit.
A Modena ha sede inoltre Sinergest Jump, specializzato nella gestione delle commesse.
L'azienda è certificata ISO 9001, ISO 27001, ISO 45001, Parità di Genere, ESG Synesgy – livello B e ha completato la prima certificazione GHG per la misurazione dell'impronta carbonica aziendale.
Lo scorso mese Sinergest è stata premiata da Data Manager come una delle Top 10 aziende ICT italiane per il proprio impegno verso la sostenibilità (classifica promossa da Data Manager Group e BVA Doxa).
Vannucchi: "Un'opportunità straordinaria, senza perdere la nostra identità"
Per Sinergest l'accordo rappresenta un passaggio cruciale per accelerare il percorso di innovazione, in particolare nell'ambito dell'intelligenza artificiale.
«L'accordo con il Gruppo Zucchetti rappresenta per noi una straordinaria opportunità di crescita tecnologica e strategica» spiega Marco Vannucchi, CEO di Sinergest «È fondamentale poter integrare in modo strutturale le soluzioni di intelligenza artificiale nei nostri prodotti e renderle disponibili all'interno dell'ampio ecosistema Zucchetti».
Accanto alla dimensione tecnologica, Vannucchi sottolinea anche l'importanza del lato umano:
«Per me era essenziale trovare un partner con cui costruire una relazione solida e autentica. Fin dall'inizio abbiamo riscontrato un pieno allineamento con Alessandro Zucchetti, con il vicepresidente Giorgio Mini e con Alessandro Fiorito di Cybertec. Abbiamo trovato un gruppo che tutela il nostro team, i nostri clienti e la nostra identità: requisiti imprescindibili per dare vita a questo progetto comune».
Un nuovo capitolo che rafforza il territorio e l'ecosistema dell'innovazione
Con questa operazione, Sinergest consolida il suo ruolo di player nazionale nel mondo dei sistemi di gestione, del mondo qualità e supply chain, mantenendo il proprio DNA e le proprie competenze, e al tempo stesso accedendo a strumenti, tecnologie e infrastrutture capaci di far compiere un nuovo, importante salto avanti.
Una partnership che, come dichiarano entrambi i vertici, non è solo industriale, ma culturale: unire due competenze complementari per costruire insieme il futuro della trasformazione digitale delle imprese italiane.
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Lavoro: a novembre 2025 cresce la domanda di personale nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa
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Nel mese di novembre le imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa prevedono circa 6.700 nuove assunzioni. A spingere la crescita è soprattutto il territorio lucchese, che segna uno dei recuperi più significativi dell'area. Il bilancio resta complessivamente positivo nell'intera area anche sottraendo le entrate del comparto agricolo, rilevate per la prima volta da luglio. Nonostante la domanda sia in crescita, il mismatch resta significativo: oltre metà delle assunzioni previste sconta ancora difficoltà di reperimento. La criticità è trasversale alle tre province, con livelli diversi ma un elemento comune: profili tecnici e operai specializzati continuano a essere le figure più carenti, rallentando la capacità del sistema produttivo di coprire i propri fabbisogni.
Si conferma dunque un mercato del lavoro dinamico ma ancora caratterizzato da squilibri strutturali, come evidenziano i risultati dell'indagine mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con elaborazione della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dell'Istituto Studi e Ricerche – ISR realizzata su di un campione di oltre 1.700 imprese con dipendenti.
"La domanda di lavoro a novembre 2025 torna a crescere rispetto allo stesso mese del 2024 – commenta Valter Tamburini, presidente della Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest – ma il mismatch tra competenze richieste e profili disponibili resta rilevante. Per colmarlo serve un gioco di squadra tra attori pubblici e privati. La Camera è in campo con leve mirate: formazione dedicata, PCTO e stage sviluppati con la Fondazione ISI, oltre a contributi alle imprese che accolgono studenti e ne certificano le competenze, così da rafforzare il ponte scuola-lavoro e generare opportunità per i giovani e valore per il territorio."acc
A Lucca il mercato del lavoro accelera con forza: a novembre le imprese prevedono 2.700 nuove assunzioni, il 17% in più rispetto allo stesso mese del 2024. Anche eliminando dal conteggio le entrate del settore agricolo, inserite quest'anno per la prima volta, la crescita resta comunque significativa (+15%). A trainare il mercato sono sia l'industria, che mette a segno 1.060 ingressi (+19%), sia i servizi, che ne generano 1.580 (+13%). La difficoltà di reperimento, pur restando alta, mostra segnali di miglioramento riguardando il 46% delle posizioni, in calo rispetto all'anno precedente.
La domanda si concentra in larga parte su qualifiche e diplomi professionali (1.000 assunzioni), dove il mismatch rimane al 47%. In alcuni indirizzi tecnici le criticità sono particolarmente marcate: meccanico (50%), sistemi e servizi logistici (40%) e ristorazione (31%). Anche tra i diplomati secondari (720 ingressi) emergono difficoltà molto elevate, in particolare negli indirizzi di meccanica, meccatronica ed energia (74%) e in elettronica/elettrotecnica (83%). Per i laureati, che rappresentano 270 assunzioni, la difficoltà di reperimento tocca il 51%, con picchi per le lauree in ingegneria industriale (59%) e per quelle dell'area insegnamento e formazione (66%). Le maggiori criticità si concentrano però tra gli operai specializzati e i conduttori di impianti: delle 880 assunzioni previste, ben il 60% è difficile da coprire. Nei settori delle costruzioni il divario è ancora più evidente, con l'83% di difficoltà nelle rifiniture e il 66% nelle strutture edili, mentre i profili meccanici risultano carenti nel 66% dei casi.
Segnali di vivacità anche a Massa-Carrara anche se il nodo del reperimento rimane tra i più critici dell'area riguardando il 59% delle posizioni programmate, un dato persino in leggero aumento rispetto all'anno scorso. Sono 1.040 le assunzioni previste, in crescita del 12% rispetto allo stesso mese del 2024 e la spinta arriva soprattutto dai servizi, che avanzano con decisione (+24%), mentre l'industria segna una lieve flessione (-5%).
La difficoltà di reperimento delle figure professionali richieste dalle imprese raggiunge livelli particolarmente elevati in quasi tutti i percorsi formativi: 57% per laureati e diplomati e addirittura 62% per le qualifiche professionali, con punte elevate nella ristorazione (84%). Le tensioni maggiori si concentrano ancora una volta sugli operai specializzati e i conduttori di impianti: delle 360 assunzioni programmate, tre su quattro risultano difficili da coprire. Numeri molto pesanti interessano anche le rifiniture edili (89%), i conduttori di veicoli a motore (78%) e i profili meccanici e tecnici delle macchine movimento terra, che sfiorano il 90% di indisponibilità. Anche per gli impiegati e i profili commerciali e dei servizi (410 ingressi previsti) la situazione non è semplice: il mismatch tocca il 56%, con difficoltà particolarmente accentuate nei ruoli legati alla ristorazione (57%).
Lieve crescita delle opportunità anche a Pisa, ma il saldo positivo dipende interamente dall'ingresso del settore agricolo nell'indagine: a novembre sono previste 2.950 assunzioni che, al netto delle 260 dell'agricoltura, porterebbero la domanda a -6%. Il quadro settoriale conferma la fragilità: industria a -4% e servizi a -6%.
In aumento invece la quota di giovani, che sale al 33%. Sul fronte reperibilità emerge un segnale di allentamento: la difficoltà scende al 50% (-4 punti), pur restando elevata per carenza di candidati (33%) e competenze non adeguate (14%). Il mismatch rimane marcato nei principali percorsi formativi. Tra i laureati (330 ingressi) è al 54%, con picchi del 77% nelle lauree dell'insegnamento e del 55% in quelle sanitarie. Tra i diplomati (800 assunzioni) emergono le criticità maggiori: enogastronomia e turismo all'87% e meccanica al 68%.Le qualifiche professionali (990 ingressi) mostrano un divario più contenuto (49%), ma con forti differenze: logistica al 20%, ristorazione al 64%. Anche i gruppi professionali evidenziano tensioni: impiegati e profili commerciali/servizi al 56%, ristorazione al 75%; operai specializzati e conduttori di impianti (oltre 1.030 ingressi) al 49%, con punte del 68% nelle rifiniture. Elevato anche il mismatch per dirigenti, tecnici e professioni specializzate (55%). Solo le professioni non qualificate mostrano valori più contenuti (31%).
La nota completa di grafici e tabelle per ciascuna delle tre province è allegata a questo comunicato stampa ovvero scaricabile dal sito www.isr-ms.it.


