Oltrepassano l’oceano per andare a studiare un anno in un contesto totalmente differente, dagli Usa all’Australia. Oppure scelgono l’Inghilterra, l’Irlanda, la Scozia, la più vicina Francia e moltissimi altri paesi. Sono gli studenti italiani al quarto anno di liceo che decidono, insieme alle loro famiglie, di trascorrere un periodo di tempo lontano dalla loro zona di comfort, per cimentarsi con un’esperienza diversa. Domenica 1 giugno si ritroveranno a Firenze in oltre 500 – tra alunni e genitori – da tutta Italia. L’appuntamento, pensato per preparare il grande viaggio, è organizzato all’hotel Albani (dalle 9:30 alle 17:30) da “Zainetto Verde”, tour operator nazionale specializzato nella mobilità studentesca internazionale.
In totale saranno 104 gli studenti delle scuole superiori che partiranno per un’esperienza altamente formativa, che viene riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca. “Mentre in Italia non si fa che parlare di fuga di cervelli – commentano Vincenzo Falco e Mara Fabbri, founder di Zainetto Verde – qui ci troviamo di fronte a ragazzi e ragazze che acquisiranno nuove competenze, abilità e fiducia in contesti internazionali, per poi riportare queste esperienze in Italia. Un valore aggiunto potentissimo per il nostro paese, di cui forse si parla ancora troppo poco”.
Anche perché chi è già partito giura che risalirebbe su un aereo domani stesso. C’è la storia di Alessiada Trezzano sul Naviglio (Milano), che a diciott’anni è andata negli USA, in Idaho, ed ha dovuto prendere le misure ad un contesto completamente differente: “Tutto è più grande rispetto all’Italia, investono molto nelle strutture sportive e cenano prestissimo”. Oppure quella diVittoria, che è volata in Scozia per confrontarsi con ritmi e abitudini molto distanti da quelle della sua città d’origine Pomarance a Pisa: “Il cibo era radicalmente differente e mi sono trovata in una scuola con 1800 studenti, il triplo rispetto alla mia”. E poi ci sono i genitori, che supportano i figli, in un mix tra apprensione e orgoglio: “Mio figlio è tornato più maturo e indipendente – dice Daniele, padre di Clelia e Micol – perché si è confrontato ogni giorno con persone straniere, ed ha imparato a cavarsela. Anche il suo inglese è diventato fluente”.
Durante l’evento verrà inoltre presentato uno studio – “Le emozioni della partenza” – che ha preso in esame un consistente campione di studenti e genitori, per mappare stati d’animo, paure, motivazioni e aspettative relative all’anno di studio all’estero. Ad emergere è soprattutto è che i ragazzi sono estremamente convinti di partire ma hanno un po’ d’ansia soprattutto per come sarà la nuova scuola e che: mentre per i genitori, questa esperienza, è vista come un’occasione formativa importante, per i ragazzi è un modo per vivere qualcosa di completamente diverso e nuovo.
“Ogni anno – aggiungono i fondatori di Zainetto Verde – circa 10mila studenti italiani scelgono di trascorrere un anno o un semestre scolastico all’estero. Un recente studio YouGov rivela che 1 italiano su 3, negli ultimi trent’anni, ha vissuto un’esperienza di studio fuori dal proprio Paese”. Guardando al podio della destinazioni preferite, l’indagine rivela come il 57% scelga gli Usa, il 50% il Regno Unito e il 28% l’Australia.
“Questi percorsi non sono solo un’occasione per migliorare la lingua – oggi considerata un requisito minimo da qualsiasi azienda già al primo colloquio – ma rappresentano una tappa fondamentale nella crescita personale e culturale dei giovani. Noi lo vediamo ogni anno con i nostri studenti. Li conosciamo prima della partenza e li ritroviamo al rientro, profondamente cambiati: più autonomi, aperti, consapevoli. Spesso diventano parte attiva del nostro team, raccontando la loro esperienza ai futuri studenti. E ogni volta, la sensazione è la stessa: hanno una marcia in più”.