Non ci sono percorsi e gran premi della montagna, altezze ed età che tengano. Il Giro d’Italia e il ciclismo sono passioni senza tempo, per chi le pratica, per chi le ha praticate ed anche per chi, all’importante età di quasi 94 anni, vuole ancora assaporare un gusto, non quello di leccornie intorno a un tavolino, ma quello squisitamente sportivo, di poter seguire i propri beniamini su due ruote da vicino, lungo il percorso. Per esempio a un noto passo della valle della Garfagnana, quello delle Radici. Stiamo parlando di un pluricampione del ciclismo, prima come dilettante e successivamente, in età più matura, come amatore. Mario Pieroni, personaggio conosciuto negli ambienti sportivi che ha regalato tante vittorie agli appassionati di questo sport. Uno sport che, con fatica, ti fa raggiungere alte vette, ed è proprio il caso di sottolinearlo. Sia a livello di classifica agonistica ma anche a livello geografico.
Una partenza di buon’ora, la mattina in cui il giro passa vicino casa, per percorrere con l’auto naturalmente tutto il tratto di strada che da Fornaci di Barga, località della valle dove vive Pieroni, fino alla vetta di cui tanto si parla in questi giorni, l’Alpe di San Pellegrino. Un percorso difficile con pendenze da capogiro dove i partecipanti al giro forse più conosciuto al mondo, si daranno di lì a poco battaglia per vedere chi per primo riuscirà a “scollettare” per poi arrivare al Passo delle Radici e seguendo un percorso tortuoso dirigersi verso Castelnuovo Monti. Un trasferimento in auto, quello di Mario, nel quale ha puntualmente ricordato con dovizia di particolari, diversi appuntamenti e gare dove ha partecipato con successo nei vari momenti agonistici di tutta una vita. Dicevamo dovizia di particolari e descrizione di gare e percorsi come fossero avvenute pochi giorni prima. Lungo il tragitto che ci ha portato a San Pellegrino tante sono state le immagini di borghi, frazioni e tratti di strada in festa che si sono dipinte di rosa. Striscioni e scritte di ogni tipo dove ognuno ha messo del suo, fino a ringraziare il Giro d’Italia per le manutenzioni straordinarie e asfaltature che porta nelle strade. Strade che in altri periodi dell’anno sono quasi dimenticate da chi dovrebbe curare le poche infrastrutture di collegamento della bella valle delle Garfagnana. Arrivati alla meta tanto attesa quanto ambita di San Pellegrino la grande sorpresa. Non si trovano posti per la sosta, pur essendo sul luogo di buon’ora, si fa per dire. Probabilmente altri appassionati come l’ultranovantenne Mario Pieroni, si sono alzati prima. Questa volta i campione è stato superato, come tempo di arrivo al traguardo di San Pellegrino da altri impavidi volenterosi e appassionati ciclisti e non. Ma è già un bel traguardo essere arrivati qui alla sua veneranda età. Niente problemi, si prosegue e si riparte alla ricerca di una nuova meta. Come in bicicletta, sempre accorti a non spendere energie per lo sprint finale. Siamo finalmente arrivati al Passo delle Radici, un tempo famosa stazione sciistica ora chiusa a causa della penuria di neve ma anche alla distrazione totale di chi avrebbe dovuto gestirla e valorizzarla a suo tempo. Speriamo che le varie amministrazioni locali prendano i necessari provvedimenti per far rivivere una famosa località sciistica della Garfagnana che ha visto indubbiamente tempi migliori e dove anche chi scrive ha mosso i primi passi , si fa per dire, sugli sci. Tutto in compagnia di un amico del cuore che non c’è più. Tanti i ricordi che suscita nel cuore questo posto e altrettanti quelli raccontanti nella lunga attesa del passaggio della carovana del giro da parte di Mario. Una passione di una vita quella della bicicletta. Anche in questo posto lontano da tutto e da tutti il Giro d’Italia ha fatto la sua parte muovendo migliaia di persone appassionate a questo magnifico sport. Sembrava di rivedere il Passo delle Radici dei vecchi tempi, quando una gestione oculata degli impianti con, forse, più neve lo rendevano ogni fine settimana un punto di riferimento e di ritrovo per tutti gli appassionati di sci, insieme al vicino Casone di Profecchia che ancora tiene duro e dove una magnifica cucina attrae ancora tante persone. Un gustoso panino con la porchetta accompagnato con un bichiere di vino, poi subito lungo il percorso per non perdere i primi posti. Di lì a non molto l’arrivo della carovana, preceduta dalle pubblicità, da un numero imprecisato di moto ed auto della polizia per arrivare al primo concorrente che in solitaria è riuscito a “scollettare” per primo. A seguire tutti gli altri che hanno visto nella salita di San Pellegrino una prova importante che ha portato alla selezione che tutti si aspettavano. Ma non è detta l’ultima parola, c’è sempre tanta strada, a detta di Mario che di ciclismo se ne intende, per rientrare. Una giornata speciale quindi che si conclude in modo altrettanto speciale essendo stati graziati anche da un tempo clemente che ha visto l’annuvolarsi minaccioso in vari momenti della giornata, senza mai guastare la festa, perlomeno durante il passaggio del Giro d’Italia dal Passo delle Radici. Nel ritorno però quella pioggia che fino allora ci aveva risparmiato non ha risparmiato tutti quelli che erano arrivati al passo in bicicletta per seguire l’evento. Noi, fortunatamente, eravamo in macchina, commentando la grande affluenza di pubblico anche in questo posto lontano e l’importanza che ha questa manifestazione che, oltre a far conoscere la nostra valle, porta anche tanta allegria e allegoria in un territorio dove da sempre la bicicletta è una passione e dove ogni volta ogni angolo, anche il più nascosto, si dipinge di rosa. Quella maglia rosa che anche all’età di 94 anni desta sempre tanto interesse per chi ha dedicato una vita a una grande passione, la bicicletta. Una lunga corsa, quella della vita, spesso in salita, che però conviene fare sempre, nel modo migliore; quello in cui ognuno di noi crede. Magari ponendosi nuovi traguardi da raggiungere, apparentemente più lontani e forse proprio per questo più ambiti. Al prossimo Giro d’Italia quindi, Mario!
Giro d’Italia, Passo delle Radici e ciclismo: passioni senza età
Scritto da loreno bertolacci
Cronaca
23 Maggio 2025
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