Ormai siamo alle comiche. Quello che doveva essere, a tutti gli effetti, un monumento inneggiante all'emigrazione lucchese nel mondo, celebrato dall'ex sindaco Tambellini, dall'ex presidente della fondazione Carilucca Marcello Bertocchini, da Ilaria Del Bianco presidente dei Lucchesi nel mondo e da altri ancora, è ormai divenuta una sorta di pagliacciata che del messaggio originale non ha più niente e sul quale l'autore piazza con la vernice parole e messaggi politici lontani anni luce dal significato originario. Dopo alcuni anni di silenzio o anche meno, sul monumento orribile di fronte a Porta S. Anna sono comparse scritte pro Palestina con tanto di bandiera. Il comune di Lucca ha pensato bene di coprirle con delle belle e grosse piante in altrettanti vasi, ma non è servito a niente perché questa notte qualcuno le ha spostate mettendole ai lati della scultura cosicché sembra quasi farle da cornice e, soprattutto, farla alle parole verniciate.
Questa mattina abbiamo avvisato la giunta dell'assurdità della situazione. Ovviamente già alcune forze politiche di sinistra hanno sfruttato l'evento per fare politica e schierarsi contro Israele e a favore della Palestina, dimenticando che il monumento non c'entra alcunché anche se la colpa, a quanto sembra, è proprio dell'autore che nonostante gli impegni assunti con Mario Pardini, ha continuato a considerare il suo monumento più una bacheca su cui 'appendere' messaggi politici di parte, che altro.
Appare evidente che questa scultura non ha alcun senso rispetto a ciò per cui era stata commissionata, acquistata, interrata. Lucca e i lucchesi non possono tollerare alle porta della città e bene in vista, un monumento deturpato dalla vernice poi, massacrato dallo stesso autore prima che ne ha asportate le foglie, e ora divenuto un megafono politico strumentale. Qualcuno deve intervenire a cominciare dal comune di Lucca a cui il monumento è stato donato.