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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
03 Settembre 2020

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“Chissà se a maggio, mese in cui il Comune a deciso di spostare la fiera di Borgo Giannotti, tanti operatori ambulanti del settore fiere avranno ancora l’attività. Stiamo parlando infatti di un settore, crediamo uno dei pochi ormai, per il quale il lockdown non sembra ancora finito visto che le amministrazioni comunali scelgono la strada più semplice e cioè quella di annullare gli eventi. Noi non ci stiamo”.

Non usa mezzi termini Claudio Del Sarto, responsabile del sindacato ambulanti Anva di Confesercenti Toscana Nord, all’indomani dell’annuncio dell’amministrazione comunale lucchese di annullare tutti gli eventi del Settembre, compresa la tradizionale fiera.

“Dopo incontri, proposte, settimane e settimane di lavoro – incalza – il Comune prima dà il via libera alla fiera e poi ci ripensa parlando di un aumento dei contagi. Una fiera, lo ricordiamo, che si svolge con gli stessi protocolli e le stesse regole dei mercati che regolarmente vedono tutte le settimane gli operatori gestire banchi e clienti in totale sicurezza. Non tranquillizza certo gli ambulanti sapere che sarà recuperata a maggio 2021 o che, in maniera molto generica, saranno organizzati altri eventi. Resta il fatto che, per l’ennesima volta, si calpesta il diritto al lavoro di tante famiglie”.

Del Sarto entra poi nello specifico dell’annullamento.

“Erano troppi i banchi? Si poteva pensare ad un contingentamento e ad una graduatoria. Certo non ad una settimana dall’evento. Senza dimenticare che l’annullamento riguarda anche Ponte a Moriano dove i numeri dei partecipanti erano davvero esigui. Il Comune di Lucca, per quanto riguarda i mercati, continua con un suo metodo tutto personale di concertazione che nei fatti non porta a niente. Non dimentichiamo ad esempio – dice ancora il responsabile Anva – le difficoltà che abbiamo avuto per far ripartire il mercato con i banchi alimentari, nonostante nessun decreto del governo avesse chiuso questa tipologia di attività. Per non parlare degli incontri aperti praticamente a tutti, anche a chi non ha titolo, con la conseguenza di non giungere mai ad una decisione immediata e nell’interesse esclusivo degli operatori”.

La conclusione di Claudio Del Sarto. “Chiediamo un cambio di metodo nei rapporti con gli ambulanti. Siamo stanchi di chi li considera una categoria di serie B e quindi poter prendere decisioni a cuor leggero senza pensare alle conseguenze su decine e decine di famiglie”.

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