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Scritto da Redazione
L'evento
20 Maggio 2025

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"Giovanni Toschi, il Toschino, Un piccolo-grande bomber che segnava solo i gol importanti..." è il titolo del nuovo libro del giornalista e scrittore lucchese Paolo Bottari dedicato alla storia e alla carriera del funambolo che segnò e fece sognare le tifoserie di Lucchese, Reggina, Mantova, Torino, Cesena, Foggia, Novara e Viareggio. Un vero castigo per gli avversari di gioco ma una gratificazione per le varie squadre in cui ha militato. L'incontro, organizzato dal Circolo Culturale "L'Agorà" di Reggio Calabria, registra l'alternarsi di amici, calciatori, giornalisti, dirigenti, semplici tifosi che nel corso dei loro interventi fanno emergere diversi momenti di riflessione ma anche ricordi ed aneddoti. Toschi è la figura romantica di un calcio che non c'è più, fatto di passione, impegno, fedeltà, indipendentemente dalla categoria in cui ha militato. Nelle 220 pagine del libro sono contenuti diversi scatti fotografici, ricordi, aneddoti ed articoli della stampa sportiva del periodo, cifre queste che ripropongono sotto i riflettori la figura di quell'acrobata del rettangolo verde, che ancora oggi, vanta tanti estimatori. Toschi è ricordato ancora oggi come "l'uomo della provvidenza" perché, imprendibile com'era, segnava e faceva segnare solo i gol che contavano. Gli inizi in Toscana, prima in piccole squadre, poi con la Lucchese in serie D. A tal riguardo un aneddoto, raccontato dallo stesso Giovanni Toschi: "Quando andai in prova alla Lucchese, era un giovedì pomeriggio, e vi era una partita: titolari contro rincalzi. L'allenatore, Ruggero Sala, un con precedenti di calciatore con la Roma e la Triestina, non gli suscitai una buona impressione, tra l'altro esternò questo suo pensiero al portiere Semenzin, che insistette per farmi fare il provino. Giocai una bella partita contro la prima squadra della Lucchese, giocai una bella partita segnando due reti, che mi permisero di superare il provino". Con la squadra rossonera collezionò 34 presenze, segnando 10 reti. Poi la Reggina in serie B, a 21 anni, dove rimase tre anni dal 1967 al 1970. Con la maglia amaranto segnò 20 reti in 106 gare, tra cui l'unico gol di testa della sua carriera. Memorabili i gol segnati contro il Catanzaro e la doppietta al Messina. Nel corso della sua carriera calcistica, svolse il suo ruolo in attacco che allora si definiva "ala", e nel secondo anno a Reggio Calabria giocò in coppia con Franco Causio che indossò la maglia numero 7 sulla fascia destra, mentre Giovanni Toschi a sinistra con la maglia numero 11. L'anno successivo, all'età di 24 anni, Giovanni Toschi viene ingaggiato dal Mantova, allenato da Gustavo Giagnoni, che conquisterà la serie A. Nella squadra biancorossa, Giovanni Toschi mise a segno 11 goal in 38 partite. Successivamente indosserà la maglia granata del Torino, dove rimarrà sino al 1973, registrando 30 presenze e 3 reti realizzate. Nel 1971-72 la partecipazione alla Coppa delle Coppe, segnando 3 gol agli irlandesi del Limerik. Nel campionato 1973-74 si trasferisce al Cesena, neopromossa nella massima serie, con 4 reti realizzate, registrando 43 presenze. Nel 1975-76 con il Foggia in serie B, con la squadra rossonera riconquista la serie A e con i satanelli realizzerà 2 reti su 27 presenze. Successivamente al Novara con 42 presenze e 5 reti. A trentatré anni l'ultima esperienza tra i professionisti al Viareggio, serie C2, prima di chiudere con la squadra del suo paese, il Porcari, a 38 anni. Nel corso della conversazione si parlerà del periodo magico della Reggina 1914, quella di Granillo, Maestrelli, Dolfin, Segato e dei tanti calciatori che furono compagni di squadra del funambolo toscano. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi, nel corso della conversazione organizzata dal Circolo Culturale "L'Agorà". La conversazione, organizzata dall'associazione culturale reggina, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 26 maggio.

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