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Scritto da chiara grassini
L'evento
09 Febbraio 2022

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Appena sbarcata a Tenerife Sud dopo quattro ore e mezzo di volo, ha raggiunto Los Cristianos la città sulla costa sudoccidentale nel comune di Arona. A pochi metri dal mare, o meglio dall'oceano Atlantico, si trova el Paseo Lisboa, una zona residenziale tranquilla lontano dal traffico cittadino e circondata da palme. Qui vivono diverse famiglie italiane che, per vari motivi, si sono trasferite sull'isola o trascorrono l'inverno lontano dalle temperature rigide del nostro Paese.
A Los Cristianos - diventato ormai una meta internazionale - non solo si parla spagnolo e italiano ma anche inglese, tedesco, olandese e francese come dimostrano i cartelli nelle strade tradotti nelle lingue menzionate. "En todas las zonas peatonales", "In all pedestrian zones", "Dans toutes les zones piétonnes", "In tutte le zone pedonali","In allen Fussgangerzonen"..

Paola e Fabrizio, una coppia di pensionati toscani e che vivono a Las Plantaneras, ha accolto la Gazzetta di Lucca nel loro appartamento dove vivono sei mesi l'anno dal 2019. Lui, un ex dipendente Telecom e lei titolare di un negozio di abbigliamento nel centro storico di Pisa, hanno raccontato la lro nuova vita alle Canarie.

"Le case sono piccole e senza camino perchè la temperatura è intorno ai 24 gradi in inverno, 28 massimo d'estate - hanno spiegato dal terrazzo con vista sull'oceano e davanti a una tazza di caffè -. Le persone stanno poco nelle proprie abitazioni perchè il clima è buono. Escono a piedi a fare passeggiate, un giro in bicicletta o prendono il sole sulla spiaggia. Due sere fa eravamo nei paraggi e abbiamo iniziato a parlare inglese con un signore britannico anche se la lingua la capisco poco ma ci siamo compresi perchè un po' di italiano lo parlava".

La signora Paola, dopo il caffè, ha fatto conoscere alla Gazzetta di Lucca meglio il posto. E così, alle 9:00 di questa mattina, è iniziato il tour a piedi dal paseo maritimo dove si trovano bar che offrono "Scottish brekfast" e "English breakfast" con vista sull'oceano Atlantico. La mattinata è tranquilla anche se soffia la calima, un vento africano che rende il cielo nuvoloso e che impedisce di vedere la Gomera, l'isola che conserva una grande ricchezza naturale e raggiungibile dal Puerto de los Cristianos. La calima soffia ma nonostante ciò si arriva a piedi a la playa de las Américas. La zona, come dice "la nostra guida", è molto turistica rispetto a Los Cristianos ed è anche un'area dove molti stranieri vengono per praticare surf. Durante la camminata e lungo el paseo Francisco Andrade Fumero, nessuno indossa la mascherina all'aperto ma solo nei luoghi al chiuso. Poco più avanti, e più nello specifico a Las Vistas, alcuni turisti prendono il sole sulla sdraia. I prezzi sono economici, come si legge sul listino.
Un ombrellone 4euro, una sdraia +ombrellone 8euro e due sdraie+ un ombrellone 12 euro tutto l'anno dalle 10 alle 19. Non solo. Il comune di Arona presta molta attenzione anche alle persone disabili che vogliono trascorrere una giornata al mare. Possono arrivare in acqua con la sedia a rotelle attraverso un percorso ben mirato senza incontrare nessun ostacolo o barriera architettonica.

"Ayuntamiento de Arona. Playa las Vistas- los Cristianos accesible" sono i cartelli ricorrenti lungo il tratto pedonale che costeggia l'oceano. Tradotto significa che l'amministrazione locale rende i due luoghi indicati accessibili ai disabili.

"Quando ci fu il primo lockdown noi eravamo bloccati qui alle Canarie e siamo rimasti nel nostro appartmento - ha ricordato Paola- . Io e mio marito, abituati a vedere tanti turisti, abbiamo fatto un giro a piedi fino a las Amèricas e ci ha fatto davvero impressione vedere gli alberghi chiusi. Dalla parte più vicina al nostro appartamento invece la situazione era leggermente migliore perchè qualcuno a camminare c'era sempre".

Mentre la signora Paola ci accompagna alla zona residenziale da dove siamo partiti, si avvicinano due persone chiedendoci se parliamo spagnolo. Giusto il tempo di rispondere nella loro lingua che dicono di essere poliziotti. Il motivo? Lo zaino era aperto e ce lo hanno fatto notare spiegando le ragioni. Prima di andarsene hanno aspettato conferma di non aver perso nessun documento. Poi hanno proseguito per la loro strada e continuato a garantire sicurezza in città.

(1 - Continua)

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