Anno XI 
Venerdì 19 Dicembre 2025

Scritto da Redazione
Politica
11 Maggio 2020

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Fondo Covid-19: si chiama così il nuovo fondo fotografico che l’Archivio Fotografico Lucchese “A.Fazzi” intende costituire per raccogliere materiali relativi all’emergenza sanitaria e per raccontare - attraverso le immagini - come questa è stata vissuta e sentita dal territorio lucchese. Affinché non si perdano in un indistinto passato, ma siano fonte attiva di riflessione e anche di progettazione, le immagini che raccontano le storie di questi mesi devono entrare a far parte della nostra memoria collettiva. 

Per questo motivo è nata l’idea di costituire un nuovo fondo dove raccogliere e accogliere le testimonianze di questo momento, che sta toccando ogni cittadino e che avrà importanti conseguenze sul futuro di ognuno di noi.

“In uno dei suoi saggi più noti - spiegano l’assessore alla cultura, Stefano Ragghianti e il presidente dell’associazione culturale Photolux, Enrico Stefanelli, che gestisce insieme al Comune l’Archivio fotografico -, Sontag sosteneva che, nella società contemporanea, a causa del ruolo sempre più invasivo e centrale dei mezzi di informazione, il dolore degli altri è uno spettacolo all'ordine del giorno; che ogni immagine violenta o sconvolgente, per il nostro sguardo iper-stimolato, si trasforma immediatamente in un cliché. Finché quelle immagini non ti riguardano da vicino. E così è accaduto anche nel caso dell’emergenza covid-19. La prima evidenza dell’esistenza del nuovo coronavirus e delle conseguenze della sua diffusione è arrivata in Italia alla fine dello scorso anno, attraverso le immagini del mercato chiuso di Wuhan, dei cittadini con le mascherine e dei controlli della temperatura negli aeroporti. Poi il virus è arrivato nel nord della penisola, i contagi sono aumentati e nei primi giorni il lockdown si è raccontato attraverso le fotografie dei terrazzi con i tricolori e gli arcobaleni. Poi, all’improvviso, la narrazione ha trovato la sua estrema sintesi in quell’unica potentissima immagine della fila di camionette militari che trasportavano le bare fuori dall’ospedale di Bergamo. Da qui è nata la volontà di creare un fondo dedicato, che trova piena espressione proprio all’interno dell’Archivio fotografico lucchese, l’anima della memoria storico-fotografica della nostra città: da sottolineare, quindi, come anche questa iniziativa sia frutto della collaborazione tra Photolux e amministrazione comunale, che, non solo ha garantito l'apertura dell’Archivio, ma lo ha anzi rivitalizzato. Siamo infatti convinti che anche nel nuovo contesto post-pandemia, l’Archivio resterà, ancora di più, un fondamentale istituto della cultura per l'amministrazione”.

Il nuovo fondo si propone di raccogliere fotografie (singole e serie/progetti, in formato cartaceo e/o digitale) e anche materiale audiovisivo (interviste, video interviste, video, documentari). I materiali, realizzati da autori, non necessariamente professionisti, lucchesi o che vivono/lavorano sul territorio lucchese, saranno ufficialmente acquisiti da AFL, nonché catalogati e conservati nella sede dell’archivio a Villa Bottini. 

Si invita pertanto, chiunque voglia contribuire, a inviare i propri materiali agli indirizzi email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per ulteriori informazioni e chiarimenti scrivere allo stesso indirizzo oppure visitare la pagina dedicata all’iniziativa sul sito di Photolux: www.photoluxfestival.it/afl-covid-19. O telefonare al numero 0583.53003.

Il fondo sarà poi oggetto di una mostra che inaugurerà, nello spazio espositivo dell’AFL nelle cucine di Villa Bottini, il prossimo novembre, contestualmente alle iniziative di Photolux 2020, la biennale internazionale di fotografia.

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