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Scritto da Redazione
Sport
25 Maggio 2022

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Non hanno ancora compiuto quindici anni, frequentano la stessa classe presso l’ITG “L. Nottolini” e si sono trovate insieme sul podio, prima e terza classificata, dopo aver disputato a Roma, nel Centro olimpico dell’Esercito italiano, il 14 Maggio scorso, la finale nazionale esordienti Under 15 di Sollevamento Pesi per la categoria 59 Kg.

Le giovanissime atlete della “ASD Maxima Sport” di Camaiore, allenate da Gianluca Rosi, presidente regionale della FIPE toscana, oltre che fondatore della società sportiva versiliese, sono Martina Mencarini e Nicole Domenici, due ragazze che hanno trovato in questo sport lo strumento per esprimere se stesse e l’occasione per abbattere l’ennesimo stereotipo che vuole precluse alle donne attività fisiche percepite come consone solo se declinate al maschile.

Il prestigioso risultato di Martina (133 il totale dei Kg sollevati) è frutto di un percorso meditato quanto sofferto di confronto, durato due anni, con una avversaria in costante miglioramento. Molti, pertanto, nonostante la giovane età, i momenti di ansia, dolore e frustrazione vissuti, ma tutti affrontati con la piena e matura coscienza che proprio in simili frangenti si debba lavorare di più per trasformare in forza la propria debolezza. Al di là di qualche titolo europeo e mondiale, che potrebbe essere alla sua portata, e delle Olimpiadi, una eventualità da cogliere, nel caso, unicamente per il suo valore esperienziale, ciò che conta di più per Martina è la scuola, dalla quale, ne è convinta, il futuro di ognuno non può e non deve prescindere e che le piace immaginare sempre a fianco dell’attività sportiva, “come due amiche che vanno a braccetto”.

Altrettanto apprezzabile l’esito di gara per Nicole (109 il totale dei Kg sollevati), che con il terzo posto ha conseguito per la prima volta un risultato importante a livello nazionale. Consapevole, come Martina, dei limiti e delle potenzialità personali, egualmente determinata, gentile e umile, Nicole sorprende chi la ascolta mentre afferma che lo sport da lei praticato ha soprattutto il pregio di aiutare chi lo esercita a far emergere le proprie emozioni, attribuendogli, dunque, una sorta di funzione catartica che si traduce inevitabilmente in benessere fisico e mentale.

Martina e Nicole continuano ad allenarsi e ad applicarsi con profitto allo studio, testimoniando con la loro giovane vita che scuola e sport possono essere ottimi alleati nel processo formativo della persona e non un dilemma posto dalla scelta fra i due.

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