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Scritto da Fabrizio Perotti
Summer Festival
04 Luglio 2025

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Carlos Santana è tornato ad incantare il pubblico del Lucca Summer Festival e ci è riuscito facendo vibrare le corde della sua chitarra elettrica, con il suo stile inconfondibile e carismatico, nella serata di giovedì 3 luglio, 19 anni dopo la sua prima esibizione datata 14 luglio 2006.

Il tempo passa anche per il talentuoso musicista di origini messicane, classe 1947, ma il mito ed il talento restano indelebili e non potrebbe essere altrimenti visto la sua enorme produzione musicale che vanta oltre 80 milioni di dischi venduti che gli sono valsi ben 10 Grammy Awards, 3 Latin Grammy e la presenza, dal 1998, nella Rock and Roll Hall of Fame. Dei trentatré concerti del suo “Oneness Tour 2025”, che riprende il nome del suo secondo album da solista del 1979, quella del LSF è stata la seconda data dopo quella di Mantova del 2 luglio. La Tournée di questo 2025 terminerà a novembre con ben 15 serate negli Stati Uniti, tutte all’House of Blues di Las Vegas, dopo aver girato l’Europa tra Spagna, Svizzera, Francia, Germania e Danimarca. Il concerto di Lucca ha offerto a tutto il pubblico, grazie ad un repertorio leggendario e sconfinato, un quadro completo delle potenzialità del grande chitarrista messicano e della sua capacità di adattare le sue sonorità musicali, inconfondibili ed eclettiche, ai vari generi che ha incontrato nella propria carriera musicale, caratterizzata dalle sue tipiche sonorità latine, che hanno sapientemente spaziato dal rock al blues. La serata, che ha registrato quasi 6000 spettatori, si è aperta sulle note di “Soul Sacrifice”, brano che lo consacrò al mondo nel lontano 1969 durante la leggendaria esibizione a Woodstock, ad appena 22 anni, e che incarna appieno l'energia e la potenza ritmica del sound di Santana. E sono stati proprio i filmati storici di Woodstock, mixati a quelli di riti iniziatici africani, che hanno dato il via all’evento che è proseguito con “Jin go lo ba”, travolgente cover del percussionista nigeriano Babatunde Olatunji, che ha infiammato subito la piazza con le sue percussioni ipnotiche. “Black Magic Woman / Gipsy Queen”, un medley che combina due brani molto amati, noti per il loro ritmo coinvolgente e le chitarre virtuose, ha lasciato spazio a “Oye Como Va”, un brano iconico del repertorio di Santana, con radici che affondano profondamente nella musica latina e la mitica “Maria Maria”, canzone dell’album “Supernatural”, che vinse il premio per la miglior interpretazione vocale di gruppo, ai Grammy Awards 2000, edizione durante la quale i Santana vinsero altri otto premi. “Everybody’s Everything”, un’esplosione di funk latino interpretata in modo elettrizzante e coinvolgente, ha anticipato tre brani mitici come “Samba pa ti”, una delle melodie più toccanti e struggenti della carriera del chitarrista, “She’s Not There”, reinterpretazione di un successo degli Zombies e “Hope you’re feelig better”. Tra i brani più recenti, Santana ha poi proposto “Red Ribbons” e “Sentient”, tratto dal nuovo album omonimo pubblicato nel 2024, che conferma la sua inesauribile vena creativa e spirituale. A proposito di album, per la cronaca, Santana ne ha prodotti, dal 1966 ad oggi, ben 65, di cui 32 realizzati in studio, 5 live e 28 raccolte. L’ultimo lavoro, in ordine di tempo, è stato, per l’appunto, l’album “Sentient”, uscito a marzo del 2024, in cui si possono trovare pezzi di album precedenti, tre inediti ed alcuni suonati insieme ad altri musicisti tra cui Smokey Robinson, Paolo Rustichelli, Darryl Mc Daniels e Cindy Blackman Santana, batterista e moglie di Carlos che, sul finire del concerto, si è esibita in un assolo che ha lasciato tutti “senza fiato”. Ma tutte le belle storie hanno un finale e Carlos, con la sua band strepitosa, ha infiammato la piazza con la celeberrima “Corazón Espinado”, frutto della sua collaborazione con i Maná e che può essere descritta con tre sostantivi, passione, sentimento e spirito latino. Il concerto si è poi concluso con "Smooth", brano del 1999 che riportò Carlos Santana in vetta alle classifiche dopo quasi trenta anni di assenza. Che dire? Santana ha trascinato il pubblico del Lucca Summer Festival in un vortice sonoro che, più che un concerto, si è rivelato essere un vero e proprio rito collettivo. Una performance in cui la tecnica sopraffina si è fusa con un linguaggio musicale che sa parlare a tutti, a Lucca come in ogni parte del mondo, come accade ogni volta nelle esibizioni di questo artista con la sua straordinaria band. Il carisma, la sensibilità e la forza espressiva del chitarrista messicano, noto anche come “lo sciamano”, continuano a conquistare intere platee e, nonostante il passare del tempo, la sua musica resta e resterà per sempre un punto di riferimento, capace di far vibrare ancora oggi le corde dell’anima.

Foto Ciprian Gheorghita

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