Quarant’anni e non sentirli, nel modo più assoluto. Per la seconda serata del Lucca Summer Festival, per una delle quattro date italiane del tour “40th Anniversary 2024-2025”, che festeggia i loro quarant’anni di attività, sono saliti sul palco di piazza Napoleone i Dream Theater, storica band statunitense simbolo del genere progressive - metal, fondata a Boston nel 1985 da John Petrucci, John Myung e Mike Portnoy. Il patron del LSF Mimmo d’Alessandro sostiene, da sempre, che quello di Lucca è un festival rock ed i Dream Theatre, noti per la loro incredibile tecnica musicale, e le composizioni tanto complesse quanto affascinanti, hanno letteralmente trasformato la piazza in un tempio del rock progressivo. Dopo anni di successi internazionali ed un seguito di fan da ogni parte del mondo, i Dream Theater sono tornati in Italia con un mini tour ed una nuova scaletta che ha un po’ guardato al passato ed ha riproposto alcuni dei loro grandi successi, ma anche con un occhio al presente con i brani che si trovano nel loro nuovo album ‘Parasmnia’, il sedicesimo del gruppo newyorkese, uscito nel febbraio del 2025.
Ecco quindi che il concerto di ieri sera, che ha rappresentato il loro debutto al Lucca Summer Festival, è stata un’occasione perfetta per ascoltare dal vivo classici come ‘Panic attack” o ‘Pull Me Under’, oltre alle nuove composizioni che testimoniano la continua evoluzione artistica della band tra cui “Midnight Messiah”. I Dream Theater hanno dato il via al loro tour europeo estivo 2025 il 3 giugno a Turku, in Finlandia. Per l'occasione, il batterista Mike Portnoy ha spiegato: “Molti di questi spettacoli estivi da headliner avranno formati diversi, alcuni saranno un unico lungo set, altri saranno due set con un intervallo. Sono molto attento alle canzoni quando scrivo nuovi set per i luoghi in cui abbiamo già suonato o per quelli in cui non abbiamo ancora suonato, ma la lunghezza del set e il formato stesso variano da mercato a mercato e da situazione a situazione”. E così, in un'atmosfera suggestiva, di fronte a circa quattromila spettatori, con il grande palco a richiamare i temi legati ai loro album e alle loro canzoni, Ia band statunitense ha dato vita ad uno show spettacolare ed emozionante, con continui cambi di scenografia, effetti speciali ed una produzione curata nei minimi dettagli. Il concerto è iniziato sulle note di “Night Terror”, pezzo ruvido ed aggressivo con una sonorità cupa e notturna, ed è proseguito con il trittico “Act I: Scene Two: II. Strange Déjà Vu”, Act I: Scene Three: I. Through My Words e “Act I: Scene Three: II. Fatal Tragedy”, in cui i grandi cambi di ritmo l’hanno fatta da padrone. E’ stata poi la volta di John Petrucci con il suo assolo di chitarra, a dir poco entusiasmante, ad impreziosire l’attacco dell’esecuzione di “Panic Attack”, brano potente che esprime in maniera perfetta il matrimonio tra musica e soggetto lirico, dal momento che riesce a trasmettere, in musica, che cosa sia effettivamente un attacco di panico. Barstool Worrior, “Hollow Years” nella versione demo del 1996 e “Take the time” (abridged version), hanno chiuso la prima parte del concerto. Un set, quindi, con un intervallo di quindici minuti che è servito alla band per ricaricare le pile ed al pubblico per scaldare le mani in vista del gran finale. “As I am”, “The Enemy Inside” e “The Dark Eternal Night” hanno poi preceduto “Midnight Messiah”, canzone tratta dall’ultimo album che sembra quasi un contenitore di tributi alle melodie di vecchi brani. “Peruvian skies” ha preceduto la fantastica “The Count of Tuscany” (Il Conte di Toscana), traccia del decimo album dei Dream Theater, Black Clouds & Silver Linings, pubblicato il 23 giugno del 2009, al debutto nel tour e vero e proprio omaggio alla nostra terra.
E per concludere sono state eseguite “Act II: Scene Eight: The Spirit Carries On” e “Pull Me Under”, il cui tema principale è la morte. E proprio per simulare l’arrivo inaspettato di quest’ultima, così come la fine del concerto, il brano è stato troncato sul finire, dopo 8 minuti e 11 secondi. La performance dei Dream Theater è durata quasi tre ore, ed i loro suoni, così maestosi, si sono adattati benissimo a piazza Napoleone, ed hanno reso questo concerto ancora più memorabile, sia per chi li ascolta da lunga data ma anche per chi si avvicina solo adesso alla loro musica. I Dream Theater hanno regalato a tutto il pubblico presente al concerto di Lucca una serata di musica d’autore, dalla potenza sonora e dalle emozioni intense, trasmesse magistralmente dal front man e voce principale del gruppo James LaBrie, impeccabile ed inesauribile. Il loro approccio innovativo ed il talento individuale degli altri membri, dalla precisione e potenza del batterista Mike Portnoy, ai riff ed assoli di chitarra magistralmente eseguiti da John Petrucci, passando per le linee di basso ricche e sofisticate di John Myung, fino alle tastiere di Jordan Rudess che creano atmosfere infinite, complesse e sognanti, hanno contribuito a mantenere viva la passione di milioni di fan in tutto il mondo e la loro esibizione al Lucca Summer Festival ne è stata l’ennesima conferma.