Non sono molte le persone che a Lucca, pur essendo di sinistra, meritino la nostra considerazione. Un tempo molto lontano, al contrario, era l'opposto e non riuscivamo ad avere come amici e mentori se non intellettuali, professori e anche politici di sinistra. Uno di quelli ai quali è andata e va, da sempre, la nostra stima è Luciano Luciani, sicuramente cresciuto negli anni della contestazione, ma storico di spessore e, soprattutto, appassionato di un periodo, il Risorgimento, sempre troppo poco studiato. Di fronte a quanto sta avvenendo sul fronte dell'invasione e della sostituzione etnica ad opera di orde di musulmani fatti entrare senza alcun criterio né regola, proprio Luciano Luciani con il suo Risorgimento ci sono venuti in mente, lui che tanto ha fatto per il museo che si trova in Cortile degli Svizzeri, lui che ha scritto su quell'epoca e che, per primo, soffre quando la storia d'Italia sembra poterne o volerne fare a meno. Ci sono già scuole in alcune città d'Italia dove gli studenti di religione musulmana se non sono la maggioranza poco ci manca. Studenti ai quali quello che interessa è soltanto il rispetto della legge islamica ossia dell'Islam e che non sentono, non provano, non hanno alcun interesse a conoscere il passato del nostro Paese, figuriamoci la storia del Risorgimento. Ecco, basterebbe una riflessione in proposito per capire che non si possono ospitare immigrati di prima, seconda, terza generazione di religione musulmana per il semplice motivo che a loro non importa niente del nostro Paese se non, in un ipotetico futuro, per colonizzarlo e sottometterlo. Via i crocifissi dalle aule, via il cibo dal menu, via la storia d'Italia perché non ha niente a che vedere con il Corano anzi, a volte ci fa proprio a cazzotti. Cosa gliene fregherà mai ai giovani musulmani di Giuseppe Garibaldi, di Cavour, di Mazzini? Niente. Facendo entrare centinaia di migliaia di immigrati stiamo distruggendo la nostra identità con la scusa di una manodopera a basso costo e di pensioni che dovrebbero pagarci...