Anno XI 
Venerdì 19 Settembre 2025

Scritto da Redazione
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19 Settembre 2025

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Quarto appuntamento della rassegna «Puccini Marching Bands» che vede esibirsi nelle piazze e nelle vie di Lucca alcune delle più rappresentative bande musicali del territorio. Domenica 21 settembre dalle ore 11:00 si esibirà la Filarmonica «Giacomo Puccini» di Segromigno in Monte (Capannori) fondata nel 1885.
 
Partenza da piazzale Verdi presso il centro d'accoglienza turistica alle 11.00 – sfilata in via San Paolino, prima esibizione al loggiato del Palazzo Pretorio, sfilata in via Vittorio Veneto – piazza Napoleone – piazza del Giglio seconda esibizione davanti al Teatro del Giglio Giacomo Puccini, via del Duomo, piazza San Martino terza esibizione davanti alla cattedrale – piazza Antelminelli - via delle Trombe – piazza Bernardini – via Santa Croce – via Roma – piazza San Michele in Foro – via di Poggio – piazza Cittadella quarta esibizione davanti alla statua di Puccini e Puccini Museum - sfilata di uscita da via San Paolino e piazzale Verdi. 
 
La rassegna è stata organizzata da Fondazione Giacomo Puccini in collaborazione con la sezione provinciale di Lucca Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome nell'ambito del programma Vivi Lucca 2025. Per informazioni sito www.puccinimuseum.org 0583 1900379 dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
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Negli anni Ottanta, sui giornali romani, non era raro leggere una sorta di appello-invito della Chiesa a non contrarre matrimoni tra persone di diversa religione e il riferimento era all'Islam. Era evidente a tutti, anche ai prelati d'Oltretevere, che il rischio di conflitti in famiglia era certo. Era l'esperienza, erano i dati, sia pure ancora pochi, a dimostrarlo. Di fondo, poi, c'era anche la consapevolezza che l'Islam stava prendendo piede un po' ovunque, a cominciare da altri paesi europei come la Francia, il Belgio, l'Olanda, i paesi scandinavi. Nessun allarme fu lanciato, per carità, ma solo un consiglio-avvertimento perché eravamo negli anni Ottanta e in Italia il pericolo era ancora lontano. Oggi, a mezzo secolo di distanza, la realtà è sotto gli occhi di tutti. L'immigrazione incontrollata ha prodotto comunità islamiche che pretendono e impongono le stesse consuetudini che esistono nei loro Paesi e non sono disposte a rinunciarvi indipendentemente da qualunque appello ad una integrazione inesistente. Stiamo assistendo, impotenti, a una sostituzione etnica, culturale, politica e religiosa progressiva. I governanti si sciacquano la bocca con le parole dell'immigrazione irregolare di fronte ad una immigrazione controllata e consapevole. Invece non è così. E' l'immigrazione in quanto tale che mina le fondamenta della nostra società. Se tutta l'Africa si trasferisse da noi che cosa ci resterebbe da fare se non sottometterci o scomparire? Ci meravigliamo se in Emilia Romagna fanno i tortellini senza carne di maiale: ma se in una classe ci sono due terzi o anche la metà di alunni islamici, come puoi pretendere di imporre loro la tua gastronomia? Potrà sembrarvi strano, ma si sta viaggiando verso l'estinzione di tutto ciò che i nostro avi ci hanno trasmesso, a partire dalla storia, dalla cultura, dall'arte, dalla cucina, dalla musica, da tutto. E' la fine incombente...

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