Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato di nuovo a Lucca, l’ultima volta fu nel 2017, in occasione dell’apertura dell’anno accademico 2025/2026 della Scuola IMT e per la consegna del dottorato di ricerca Honoris Causa in “Cultural Systems” al professor Sabino Cassese, professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa e giudice emerito della Corte costituzionale. La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico si è tenuta questa mattina nella Chiesa di San Francesco, dove il professor Cassese, uno dei più importanti studiosi italiani delle istituzioni pubbliche, ha tenuto una lectio magistralis su “l’Italia repubblicana ed il patrimonio della sua storia”, preceduta dalla laudatio di Marta Cartabia, professoressa di Diritto Costituzionale e Pubblico, nonché presidente emerita della Corte Costituzionale.
Dopo l’ingresso del corteo accademico, è stata la volta del capo dello Stato che ha preceduto l’esecuzione dell’inno nazionale. È stato poi proiettato il video istituzionale di presentazione della Scuola IMT. Successivamente hanno poi preso la parola Massimo Marsili, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Pierucci, presidente della Provincia di Lucca, Mario Pardini ed Eugenio Giani, rispettivamente sindaco di Lucca e presidente della Regione Toscana, cui è seguita la prolusione del rettore della Scuola IMT, Lorenzo Casini. Mario Pardini ha voluto sottolineare l’importanza storica di questa cerimonia, non solo per la Scuola IMT ma per tutta la città di Lucca che, per l’occasione, ha ospitato ed accolto, oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, moltissime autorità politiche, civili, militari e religiose. Il rettore Lorenzo Casini, dopo aver sottolineato l’importanza e la ricchezza della Scuola di alta formazione IMT che, da oltre vent’anni, grazie alla volontà di Marcello Pera, forma i giovani studenti all’interdisciplinarietà, con un pensiero tanto critico quanto libero. E dopo aver ringraziato tutte le autorità presenti, ha ufficialmente dichiarato aperto l’anno accademico. “Un giurista misurato che ha formato generazioni di giuristi e di studiosi – ha sottolineato Marta Cartabia nella sua approfondita laudatio - e che, con grande merito, si appresta a ricevere questo prestigioso riconoscimento. “Sono onorato di ricevere questo dottorato di ricerca – ha detto nel preludio alla sua lectio magistralis Cassese – titolo accademico onorifico le cui origini risalgono addirittura al XV secolo. Le lodi vanno spartite nel tempo in cui si vive con le sue felicità ed i suoi turbamenti. La storia è studiata nel suo svolgimento mentre io voglio rappresentarla nel suo risultato, nel lascito del passato al presente”. Un excursus di ottant’anni di Repubblica Italiana, dalla sua nascita ad oggi, che ha enumerato i cambiamenti e l’evoluzione di un intero popolo, facendo riferimenti statistici e analizzando numeri che dimostrano quanti risultati sono stati ottenuti con l’attuazione della Costituzione Italiana fin dalla nascita della Repubblica Democratica e durante tutto il corso della sua storia. Un come eravamo e come siamo, attraverso il progresso e le sue direttrici, attraverso le vie della storia, con i tornanti e l’inquietudine di un intero paese. L’intervento del professor Cassese si è chiuso con l’immancabile augurio, rivolto a tutti i docenti ed a tutti gli studenti e le studentesse presenti, per l’anno accademico che verrà ed è stato seguito da un lungo, lunghissimo applauso da parte di tutti i tantissimi presenti. È stato poi il momento della consegna della pergamena da parte del rettore, con cui è stato conferito a Cassese il sopra citato Dottorato di ricerca honoris causa in “Cultural Systems”. Il tanto atteso intervento del presidente Mattarella però, alla fine, non c’è stato ma è altrettanto vero che già questa mattina non era stato confermato e così questa importante cerimonia si è conclusa con un toccante e suggestivo momento musicale a cura di un quartetto d’archi del Conservatorio di Musica “Luigi Boccherini” che ha fatto risuonare nella splendida cornice della chiesa di San Francesco le note della famosa aria pucciniana “Nessun dorma”. E cosi, dopo i saluti alle istituzioni, il presidente si è congedato, salutato da tutti i presenti sia all’interno che fuori la chiesa. Il Capo dello Stato, con la sua sola presenza ha comunque reso omaggio a Lucca, città dove ricerca e cultura si intrecciano con la formazione, dove il passato ed il futuro dialogano tra di loro ed è proprio per questo che è stata scelta, per rappresentare la formazione universitaria a livello internazionale, in quello che è stato non solo un appuntamento istituzionale ma un vero e proprio riconoscimento.



