La megarotonda a S.Concordio per agevolare i mezzi pesanti nell’attraversamento è un’opera sbagliata. Il quartiere di S.Concordio va liberato dal passaggio dei mezzi pesanti in quanto caratterizzato da strade di quartiere non idonee al transito degli stessi, secondo le norme del codice della strada. La mega rotonda inoltre contribuirebbe a deturpare definitivamente un’area già gravemente compromessa dalla perdita dell’antico porto della Formica, su cui è stato realizzato l’orrendo pensilone e si mangerebbe una parte del “Parco della Pace”, riducendo ulteriormente le già carenti aree verdi pubbliche a disposizione dei cittadini. Inoltre produrrebbe ulteriore concentrazione di traffico e inquinamento nel quartiere.
C’è un principio/legge denominato del “Traffico indotto”, secondo cui ampliando una strada e gli spazi ad essa correlati, oltre una certa soglia, all’inizio il traffico si snellisce ma poi si rigenera congestione, dovuta al conseguente aumento di traffico. Aumentando lo spazio per i veicoli, il traffico cresce finchè la capacità viene di nuovo saturata. E l’inquinamento aumenta. Esistono molti studi e rassegne empiriche che documentano e quantificano l’effetto del “traffico indotto” dopo l’ampliamento di strade e quindi della capacità stradale.
Dal punto di vista dell’inquinamento anche lo spostamento del traffico, che può determinare una minor concentrazione di inquinamento in una determinata zona, in realtà non diminuisce l’inquinamento di fondo dell’area in cui la zona si ritrova, anche per il prevedibile aumento di traffico nel tempo.
Ciò premesso, esistono altre possibilità che meriterebbero di essere indagate e valorizzate per cercare di migliorare e risolvere il problema.
Intanto la proposta dal Comitato di S.Concordio che chiede al Comune “ di sollecitare Autostrade per prevedere una sorta di mini casello esclusivo per permettere ai tir e solo a loro, di entrare e uscire dall’A11 direttamente nella zona industriale, evitando così di attraversare il quartiere. Un’opzione che niente ha a che vedere con il maxi casello di Mugnano inserito nel progetto degli assi viari, opera dannosa e obsoleta”.
Poi vi sono due ipotesi meritevoli di essere indagate e sviluppate e cioè ’ipotesi di “liberalizzare” l’A11 nel tratto Lucca – Altopascio e l’ipotesi di dotare le aziende della zona industriale di “tronchetti ferroviari”, al fine di spostare il traffico su gomma a quello su rotaia. Le due ipotesi non si escludono a vicenda.
L’ipotesi di “liberalizzare” l’A11 nel tratto Lucca – Altopascio. Nel marzo del 2025 i comuni della Piana di Lucca ( Altopascio,Capannori, Lucca, Porcari, Montecarlo ) hanno promosso una richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti affinchè il tratto di A11, tra Lucca e Altopascio, diventi gratuito o comunque agevolato per auto dei residenti e mezzi pesanti. Sembra che il Ministero si sia dichiarato possibilista, disposto a valutare l’ipotesi a patto che venissero acquisiti dati precisi sul traffico complessivo della zona e sugli impatti dell’inquinamento. In un incontro a Roma a cui hanno partecipato i Sindaci dei Comuni della Piana di Lucca, la Provincia, e i tecnici ministeriali, sono state illustrate le criticità ossia l’elevato traffico complessivo locale, la congestione delle strade comunali, i problemi della qualità dell’aria. A che punto siamo?
Infine l’ipotesi di dotare le aziende della zona industriale di “tronchetti ferroviari” ( la ferrovia corre parallela all’area industriale), in modo che le stesse possano trasferire le merci su rotaia, abbattendo così drasticamente la congestione di traffico e il relativo inquinamento. In tal senso sarebbe importante legare gli eventuali ampliamenti ( come in passato è stato fatto ) nell’area industriale alla realizzazione di tali tronchetti.
Continuare a cercare di risolvere i problemi con soluzioni obsolete, tipo la mega rotonda in questione, la situazione non si risolve ma si aggrava.
La megarotonda a S. Concordio
Scritto da Arch. Claudio Pardini Cattani
Cronaca
08 Dicembre 2025
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