Grottesco, scomodo, eppure per qualche motivo così irrimediabilmente attraente: il tedesco Till Lindemann, ben noto a livello globale come frontman dei Rammstein, ha fatto esplodere piazza Napoleone di energia intensa e fremente con il suo industrial metal, tra durezza di chitarre e batteria e frenetici elementi techno.
Alla sua prima apparizione in assoluto in Italia con il suo progetto solista, per cui ha scelto proprio il Lucca Summer Festival, Lindemann è stato anticipato sul palco da due esponenti della scena metal italiana: il progetto Master Boot Record, con il loro particolare metal sintetizzato, e i Lacuna Coil, band che ha portato il gothic metal italiano in tutto il mondo.
“Siamo felici di essere a Lucca, che per noi è come una seconda casa”, ha dichiarato la cantante Cristina Scabbia; e, in effetti, i Lacuna Coil sono veramente grandi amici di Lucca: appassionati tanto della musica quanto di tutto quello che riguarda la cultura nerd, i membri del gruppo sono stati più volte ospiti del Lucca Comics & Games, e per la prima volta sono anche saliti sul palco del Lucca Summer Festival.
Nonostante l’infortunio del chitarrista Daniele Solomone che, evidentemente ispirato dall’esempio di Dave Grohl, si è fatto male a una gamba direttamente sul palco, i Lacuna Coil hanno reso bollente l’aria insolitamente fresca di piazza Napoleone in attesa dell’arrivo di Till Lindemann con la loro musica che racconta un equilibrio perfetto tra caos e ordine, tra grandissimi successi come Hosting The Shadow e Heaven’s a Lie, fino a I Wish You Were Dead.
“Oggi è stata dura, tra rotule che escono e corde vocali distrutte, ma ci tenevamo a essere qui con Till Lindemann, che ci ha influenzato molto sin da ragazzini, e con tutti voi- ha concluso Scabbia- È bellissimo tornare a Lucca: qui ci sentiamo sempre a casa”.
Poi, finalmente, è arrivato il suo momento: preannunciato da una nube di fumo e da un esplodere di luci rosse, Till Lindemann è comparso schierato con i suoi musicisti, vestito in pelle rossa e borchie metalliche, e ha da subito abbattuto la potenza disturbante della sua musica su tutta piazza Napoleone.
Cantando quasi esclusivamente in tedesco, quella lingua che con la sua durezza gutturale così bene si adatta a questo genere di musica, Lindemann ha presentato all’estasiato pubblico lucchese alcuni dei suoi più grandi successi da solista, che così tanto spesso giocano con gli aspetti più scomodi e disgustosi dell’esistenza e dello stesso corpo umano: da Schweiss (“sudore”) a Blut (“sangue”), fino ad Altes Fleisch (“carne vecchia”), che descrive in maniera morbosa e disturbante l’inevitabile invecchiare umano, passando per i non pochi e non sottili riferimenti sessuali.
Tutto questo, unito alla voce calda e vellutata di Till Lindemann e al suo personaggio perfettamente costruito nel carattere istrionico, paradossale e ironico, ha catturato la completa attenzione dei molti presenti in piazza Napoleone; e, passando per momenti particolari come le sonorità funk di Platz eins e l’atmosfera country di Knebel, fino alla cover Entre dos Tierras del gruppo spagnolo Héroes del Silencio, Ich hasse Kinder ha finalmente concluso una serata che del caos ha fatto il suo punto di forza.
Foto Alcide