Tre le recite, distribuite su due giorni:
sabato 13 dicembre ore 21 (turno B di abbonamento)
domenica 14 dicembre ore 16 (turno C di abbonamento)
domenica 14 dicembre ore 21 (turno A di abbonamento)
Dal romanzo di Luigi Pirandello, Geppy Gleijeses porta in scena Il fu Mattia Pascal (sabato 13 ore 21 e domenica 14 dicembre ore 16 e ore 21) nel libero adattamento firmato con il regista Marco Tullio Giordana. Nello spettacolo, una “farsa trascendentale” retta sull’assurdo, Gleijeses è affiancato da Marilù Prati, cui si uniscono Nicola Di Pinto, Roberta Lucca, Giada Lorusso, Totò Onnis, Ciro Capano, Francesco Cordella, Teo Guarini, Davide Montalbano, Francesca Iasi.
Così Marco Tullio Giordana nelle sue note di regia: «Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904, è il romanzo che diede a Pirandello fama mondiale e che, in continuità con Wilde, Dostojevski, Stevenson e contemporaneamente a Conrad, Freud, Kafka, farà dilagare nella letteratura del Novecento il tema del Doppio, del Doppelgänger, in modo così invadente da spazientire Nabokov che lo considerava di una noia mortale.»
Nel romanzo seminale di Pirandello, le vicissitudini di Mattia Pascal e del suo specchio Adriano Meis sono il contrario della noia: tanti sono i colpi di scena e lo spazio/tempo dove si consumano continue sovrapposizioni da suggerire, nella riduzione per la scena, una chiave non realistica, inducendo la macchina teatrale a mescolarsi col linguaggio parallelo del cinema.
Mattia Pascal dice di sé «ero inetto a tutto»: è il mirabile esemplare italiano di una generazione di inetti, senza qualità. L'uomo creduto e poi fintosi morto, quando “risuscita” si accorge che non può più essere riammesso nella società, nella famiglia, perché per la società, per la famiglia, egli è morto davvero. È la prova più scintillante del “sentimento del contrario” coniato da Pirandello.
«Un uomo creduto e poi fintosi morto – scrive Geppy Gleijeses -, quando “risuscita” s’accorge che non può essere riammesso nella società, nella famiglia, perché per la società, per la famiglia egli è morto davvero. Quale prova più scintillante del sentimento del contrario? Disonestà e purezza, vita-morte nel grande caleidoscopio della certezza sociale, che bolla come sicuro quello che non esiste e come inesistente quello che vive. E dentro una tessitura umoristica, elementi riflessivi e irrazionali sconvolgono quella quarta parete, che nel teatro come nel romanzo dovrebbe essere protezione d’impersonalità, come se l’autore stesso e il pubblico non esistessero. Il significato che ‘Il fu Mattia Pascal’ assume nello sviluppo dell’opera pirandelliana è ben lontano dall’essere riconosciuto ancor oggi pienamente, pur trattandosi di un’opera che ebbe grande fortuna. E, incredibilmente, pur nascendo come romanzo (e che romanzo!) è uno dei titoli teatrali pirandelliani di maggior successo, se non quello di maggior “chiamata”.»
INCONTRO CON IL PUBBLICO – La Compagnia incontra il pubblico sabato 13 dicembre alle ore 18.30 all'Auditorium della Fondazione BML (ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti). Il progetto di incontri con il pubblico è frutto della collaborazione tra Teatro del Giglio, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
La Stagione di Prosa è realizzata dal Teatro del Giglio Giacomo Puccini con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus.
Info e acquisti su www.teatrodelgigliogiacomopuccini.it e alla biglietteria del teatro.