Domenica mattina, alle ore 11, presso il Cimitero della Purificazione di Livorno, il Movimento "Il Mondo al Contrario" ha commemorato il Comandante Salvatore Todaro con la deposizione di una corona di fiori e un momento di raccoglimento e preghiera. Molti i presenti che hanno voluto partecipare all'iniziativa, a testimonianza della volontà di non lasciare nell'oblio una figura simbolo di coraggio, disciplina e dedizione.
All'evento era presente Roberto Vannacci che, nel suo intervento, ha innanzitutto richiamato il rispetto dovuto al luogo e ha ringraziato i partecipanti, spiegando il senso della giornata: ricordare "un nostro eroe" e chiarire, con parole dirette, perché Todaro meriti di essere considerato un esempio per l'Italia di oggi. Presente anche Massimiliano Simoni, Capogruppo Lega in Consiglio Regionale della Toscana, che ha voluto partecipare al momento commemorativo.
Vannacci ha quindi richiamato il significato stesso di "eroe": una persona che esce dalla normalità, non si limita alla prudenza o alla tutela della propria incolumità, ma si assume un rischio per un bene più alto, per gli altri o per un ideale. E Todaro – ha ricordato – non è un eroe "per caso": è un uomo che ha scelto consapevolmente quella via, "con il coraggio dei forti".
Il Comandante Salvatore Todaro (1908–1942), ufficiale della Marina e comandante di sommergibili, è ricordato anche per un episodio che ha attraversato la storia oltre ogni lettura superficiale: il soccorso ai naufraghi del piroscafo nemico Kabalo nell'ottobre 1940, un gesto di umanità compiuto in condizioni di rischio e in pieno contesto bellico.
Nel discorso è stato poi evidenziato un punto centrale: non è la morte, che riguarda tutti, a rendere un uomo "eroe", ma ciò che fa in vita. Todaro – è stato ricordato – continuò a servire e a comandare anche dopo un grave incidente da aviatore, proseguendo nonostante le conseguenze fisiche, senza trasformare la propria condizione in alibi o vittimismo.
Da qui, i "quattro volti" dell'eroismo di Todaro richiamati da Vannacci:
- eroe consapevole, che sceglie e persegue una condotta coerente;
- eroe che non si atteggia a vittima, perché l'eroe intraprende, non subisce;
- eroe dimenticato, di cui troppo pochi conoscono nome e storia;
- eroe di guerra, un combattente che agisce per la vittoria della patria, affrontando rischi e responsabilità reali.
Nel richiamo finale, Vannacci ha legato memoria e presente: in un tempo in cui si discute quotidianamente di conflitti e di spese per armamenti, ha sottolineato che nessuna "ferraglia" è utile senza uomini e donne capaci di incarnare principi, disciplina, responsabilità e attaccamento a valori; ed è proprio per questo che la commemorazione di Todaro non deve restare un episodio isolato, ma diventare occasione di testimonianza, soprattutto verso i più giovani.
Il Movimento "Il Mondo al Contrario" ribadisce così il proprio impegno a promuovere la conoscenza di figure come Salvatore Todaro, perché una nazione che perde i suoi esempi perde anche una parte della propria direzione.