Roberto Vannacci ha fatto bene a rispondere alle dichiarazioni dell'assessore Alessandra Nardini del Pd secondo la quale il convegno di alcuni giorni di Pro Vita Famiglia con Roberto Vannacci non si sarebbe dovuto tenere a Lucca. Vannacci, probabilmente, non conosceva Nardini. Noi la ricordiamo durante un dibattito televisivo a Canale 50 nel corso del quale non riusciva a sopportare il fatto che continuavamo a chiamarla assessore invece di come avrebbe voluto lei, ossia assessora. Non condividevamo alcuna riflessione e alla fine ci salutammo cortesemente, ma restando ognuno sulle proprie posizioni. Ecco la risposta di Roberto Vannacci:
Per l’assessor* Nardini del Pd, è scandaloso che Lucca abbia ospitato un convegno con la mia partecipazione, arrivando perfino a etichettarmi come omofobo.
Un’accusa ormai logora, usata dalla sinistra che ormai non ha più parole e non conosce il vocabolario.
Paradossale poi che a indignarsi sia proprio chi, come Nardin*, si vanta di aver speso 5,7 milioni di euro pubblici in “percorsi di sensibilizzazione” nelle scuole, nidi inclusi, per destrutturare i ruoli di genere, rieducare i bambini e imporre l’ideologia gender travestita da educazione civica.
La verità? A sinistra non cercano inclusione, ma sottomissione. Chi non recita il loro catechismo ideologico viene insultato, zittito, demonizzato.
Io a quel convegno ci sono stato. Di persona. Ho parlato di valori, famiglia, educazione, identità, coraggio. Peccato che Nardin* non l'abbia vista, invece che fare post su Facebook avrebbe potuto venire ad argomentare le sue posizioni. Ma chi si erge a guardiano della morale non discute ma vorrebbe imporre.
Non mi hanno intimidito ne ISIS nè i talebani, figuriamoci se mi faccio turbare dall'assessor* che si nasconde dietro un profilo social. Ess* (spero che il pronome sia abbastanza neutro) che urla alla “discriminazione” ed è la prima a discriminare, a imporre, a vietare e a censurare.
Il vero sfregio è la censura.
Il vero pericolo per la democrazia e la libertà è chi vorrebbe decidere chi può parlare e chi no.
Lucca ha scelto la libertà.
E io continuerò a portare la mia voce ovunque mi chiamino, e sembra che Lucca sia particolarmente incuriosita e entusiasta delle mie posizioni. Se ne faccia una ragione Nardin* , e se veramente ci tiene a dimostrare la sua contrarietà, la prossima volta (perché ci sarà una prossima volta...e anche due...) venga al convegno e ci faccia sentire la sua voce, se ne ha una, invece di nascondersi dietro una tastiera.