Pubblichiamo un intervento successivo ad un evento organizzato a Basilea con la presenza dell'europarlamentare Roberto Vannacci e in replica ad alcune dichiarazioni di una rappresentante della chiesa valdese di Zurigo:
Definire “idioti” coloro che hanno organizzato un incontro con il generale Roberto Vannacci a Basilea è un’affermazione grave e inaccettabile, ancor più se pronunciata da chi, come la signora Paola Bernardi, ricopre ruoli di rappresentanza nella Chiesa Valdese di Zurigo e nella Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera.
Da chi rappresenta istituzioni che dovrebbero promuovere il dialogo, il rispetto reciproco e la libertà di pensiero, ci si aspetterebbe un linguaggio ben diverso, improntato all’apertura e non al disprezzo.
Non è necessario condividere le opinioni del generale Vannacci per riconoscere il diritto di esprimerle e di discuterle democraticamente. Offendere chi la pensa diversamente non è segno di superiorità morale, ma piuttosto di intolleranza.
La vera contraddizione sta nel pretendere libertà, apertura e rispetto solo quando le idee coincidono con le proprie. La libertà di espressione non è un valore selettivo, valido solo per chi è allineato a determinate ideologie politiche.
Il pluralismo si difende con il confronto, non con gli insulti.
Solo il dialogo, anche tra posizioni diverse, può arricchire una comunità democratica e matura.