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Scritto da Redazione
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07 Aprile 2020

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Cari amici,

ieri sera è stato varato il nuovo decreto (al momento ancora in bozza) e nonostante gli squilli di tromba ed il rullo dei tamburi non mi pare una cura adeguata. Aspettiamo il testo definitivo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, la delusione è tanta.

È apprezzabile lo sforzo fatto soprattutto per cercare di garantire liquidità alle imprese, le risorse parrebbero importanti, ma il vero tema è se arriveranno realmente alle imprese e quando arriveranno. Se da un lato sembra abbastanza semplice attivare i finanziamenti fino a 25.000 Euro con garanzia diretta e al 100% dello Stato, per tutto il resto dove le garanzie sono inferiori e le pratiche soggette ad istruttoria da parte delle banche sono perplesso sui tempi e sulla finalizzazione di questi finanziamenti.

In merito ai tempi bisogna capire che ci sarà l’intero mondo imprenditoriale che si rivolgerà al sistema bancario per avere liquidità e quindi la stessa semplice evasione della pratiche sarà certamente difficile. Di fatto, ad oggi, le banche sono chiuse o comunque lavorano a ranghi ridotti, non si capisce come sarà possibile gestire velocemente queste pratiche…

Entrando più nel dettaglio trattasi né più né meno di un prestito che dovrà essere rimborsato con modalità che mi riservo di commentare a testo definitivo; per le pratiche “snelle” ovvero a quanto pare fino a 25.000 euro, perché garantite 100% dallo Stato, sarà un prestito che servirà a pagare le tasse relative al 2019 e quanto accumulato per i mesi sospesi del 2020, poco più.

Per le pratiche di importo maggiore, in cui lo stato garantirà percentuali sempre inferiori all’aumentare dell’importo richiesto/spettante, non esiste nessuna manleva legale, quindi le banche faranno tutti i controlli di routine e le pratiche saranno subordinate ad una vera e propria istruttoria che credo sarà, come al solito, piena di paletti e discrezionalità degli istituti di credito.

La prima riflessione che mi viene in mente… nessuna concessione a tappeto; è inattendibile che ci siano finanziamenti a pioggia, peraltro nella bozza del decreto solo 30 miliardi dei 400 sono destinate alle piccole e medie imprese ovvero al 95% del tessuto imprenditoriale italiano, il resto è per le grandi aziende… Il tema delle garanzie è poi subordinato all’assenso dell’Europa quindi sarei cauto con il definire il decreto “una potenza di fuoco”…… lo spero, ma non ci credo.

Sul tema fiscale, per l’ennesima volta, l’intervento non è soddisfacente. Le associazioni professionali e di categoria avevano chiesto una sospensione totale almeno fino al 30 settembre ed invece si procede per piccoli passi, si continua a fare proroghe tardive, ovvero dopo le scadenze, che a mio avviso significano anche mancanza di rispetto verso tutti quei professionisti e imprese che hanno passato notti in bianco per adempiere al loro dovere che poi, come al solito, sono beffati dalla riapertura dei termini. Sono assolutamente insufficienti i differimenti delle scadenze di aprile e maggio al 30 giugno ma soprattutto è una complicazione enorme rientrare nei requisiti.

Nella bozza del nuovo decreto non c’è più distinzione territoriale o per settore (come nel precedente), ma la sospensione è concessa per tutti quei soggetti che hanno avuto una diminuzione dei ricavi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di almeno il 33% per le aziende fino a 50 milioni di ricavi e del 50% per quelle con ricavi superiori.

Capite bene che andare a riconteggiare mese per mese è certamente una complicazione inutile, anche se ad oggi la quasi totalità delle aziende è chiusa, ma soprattutto molte imprese e professionisti hanno fatturato lavori pregressi, che non hanno riscosso e che sicuramente non riscuoteranno a breve, avranno quindi oltre al danno la beffa: non rientrano nella sospensione perché il fatturato non è diminuito secondo i parametri previsti, ma quel fatturato chissà se e quando lo riscuoteranno. Il vero problema è quello che ci aspetta all’orizzonte, non quello che è successo ad oggi che è necessariamente una fotografia parziale del vero danno economico finanziario subito dal mondo imprenditoriale e professionale.

Le impressioni dopo una notte insonne non sono ottimistiche, spero di sbagliarmi, in attesa del testo definitivo…..

 

Alla prossima puntata.

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