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Grande successo per la seconda edizione del Trofeo delle Cinture Città di Lucca Memorial Antonio Monselesan
Si è conclusa con un grande successo la seconda edizione del Trofeo delle Cinture Città di Lucca Memorial Antonio Monselesan, le cui finali si sono disputate nella sede della Pugilistica…

Svelata in Piazza Napoleone a Lucca la nuova opera che Karl Kopinski dedicata al campione Alessandro Petacchi
Si è tenuta oggi la 10° tappa del Giro d’Italia 2025, una gara a cronometro tra le città di Lucca e Pisa, e anche quest’anno - grazie alla…

Valzer di panchine. Betti al Porcati e Fanucchi all’Atletico Lucca?
Cambio di panchine in vista per quanto riguarda le prime squadre dell'Atletico Lucca e de Porcari. Si sta lavorando infatti al fine di dare una nuova guida tecnica alle due…

Stefano Cordeschi ancora su una panchina “femminile”?
Potrebbe essere il Marginone la scelta definitiva per la prossima stagione dell'esperto tecnico

Il Giro d'Italia abbraccia la città in una lunga giornata colorata di rosa. L’olandese Daan Hoole vince la cronometro fino a Pisa (Photogallery by Cip)
La maglia rosa del Giro d’Italia, Isaac Del Toro, primo ciclista messicano nella storia ad indossarla, è partito da Piazza Napoleone alle 16.40

La Futsal Lucchese è proiettata verso il futuro
La Futsal Lucchese è proiettata verso il futuro. Dopo una stagione nel complesso più che soddisfacente, l'obiettivo è quello di rafforzare la propria struttura, con l'intenzione di costruire un vero e proprio settore giovanile

I Draghetti del DRK Capannori vincono in casa e restano saldi in testa alla classifica del baseball Under 12
E' stata una bella festa di sport oggi a Capannori dove i piccoli draghetti DRK Baseball Capannori hanno disputato e vinto la prima partita finalmente in casa el…

Atletica Virtus, titolo toscano per la staffetta 4x100 Allievi
Non si arresta la corsa della Virtus che in questo primo scorcio di stagione outdoor continua a fare incetta di medaglie, titoli e qualificazioni importanti. Il fine settimana…

Paolo Bianchi coadiuvato da Francesco Barsotti guideranno la prima squadra della Folgor Marliaeleste
Ancora novità in casa Folgor Marlia, sarà Paolo Bianchi coadiuvato da Francesco Barsotti il duo che guiderà la prima squadra biancoceleste.Bianchi sono cinque anni che allena alla…

Play-off promozione: il primo atto della semifinale è del Porcari Volley
La squadra di Grassini, in un Palacavanis gremito e con entusiasmo alle stelle, si impone 3-1 ( 25-20/ 25-22/ 24-26/ 25-19) contro Astra Chiusure Lampo di Bagno…

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La Pugilistica Lucchese torna in palestra, riaprono infatti, le porte della palestra dell’Isi Pertini al pugilato e ripartono finalmente gli allenamenti in presenza di atleti. Il momento della ripresa è stato l’appena passato, lunedì 8 giugno, dove sono potuti entrare di nuovo sia gli agonisti che gli amatori che desiderano mantenersi in forma praticando la nobile arte.
Il ritorno ai lavori della società sportiva di boxe, ostacolata dall’attuale situazione di emergenza legata al coronavirus, ha richiesto una pianificazione attenta, ma a rallentarla ulteriormente hanno concorso anche problemi burocratici. La Pugilistica Lucchese era infatti pronta a far ripartire i propri agonisti, con le dovute precauzioni, già in data 25 maggio, dopo aver sanificato e preparato gli ambienti della palestra, suddividendone gli spazi in zone di sette metri quadrati in cui potersi allenare a distanza di sicurezza, limitando il numero di accessi nel rispetto delle norme ministeriali. La riapertura era stata però frenata dalla Provincia di Lucca, in attesa della realizzazione di un protocollo di intesa che mettesse nero su bianco le modalità con cui le disposizioni ministeriali andavano applicate alla situazione particolare, verificando anche che le misure già adottate fossero adeguate. Ora, con l’arrivo del nulla osta della Provincia, la Pugilistica Lucchese può realmente rimettersi in moto. Gli orari provvisori saranno simili a quelli pre-quarantena, con due corsi: il primo dalle 18:30 alle 20 guidato dal maestro Giulio Monselesan e il secondo, dalle 20 alle 21:30, che verrà seguito dal tecnico Orlando Giorgi. Gli allenamenti si terranno tutti i giorni dal lunedì al venerdì, ma con i martedì e i giovedì riservati momentaneamente agli atleti agonisti. Per la ripartenza invece del settore giovanile, uno dei fiori all’occhiello della società lucchese, sarà invece necessario aspettare ancora, con la speranzosa attesa che i giovani boxeur possano tornare ad allenarsi quanto prima possibile.
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Se la pratica sportiva è uno specchio dell'universo fisico della vita, fatto di sacrifici e di applicazione al lavoro, a Lucca tramite il Premio Fedeltà allo Sport siamo andati alla ricerca di qui personaggi che meglio lo hanno rappresentato regalandoci grandi emozioni.
Uno di questi è Gabriella Dorio, che ai giochi olimpici di Los Angeles nel 1984 mise il sigillo alla sua luminosa carriera da mezzofondista vincendo l'oro nel 1500 metri, diventando l'atleta simbolo dello sport rosa.
Il 7 maggio di due anni fa, all'Hotel Country Club di Gragnano, fu invitata a ricevere la sfinge d'oro, quella che era già stata consegnata per l'atletica al grande Pietro Mennea e a tanti altri olimpionici. La regina del mezzofondo conquistò anche gli sportivi lucchesi per la sua simpatia: sempre sorridente, con la battuta pronta e mai permalosa stando al gioco come si conviene ad una cena fra amici, con grandi capacità di coinvolgimento: divertente, estroversa, socievole.
Ma soprattutto si intravedeva in lei la responsabilità nel saper gestire e portare a termine i suoi programmi. Contattata telefonicamente ci conferma con quanta perseveranza inseguì quell'oro di Los Angeles, un progetto partito molti anni prima quando aveva soltanto 14 anni. "Nel '71 vinsi i giochi della Gioventù sui 1000 metri piani allo Stadio dei Marmi di Roma. Un successo che ricorderò sempre, come il clamore del pubblico perché più la gara è importante e la cornice di spettatori gremisce gli stadi e più io tiravo fuori il meglio di me stessa. Quel successo lo commentai dicendo agli amici che un giorno avrei vinto l'Olimpiade. Pochi mi credettero".
Tanti sognano, ma pochi riescono a realizzarli e con la costretta rinuncia, un pezzo di futuro e delle proprie aspettative se ne va. Non per lei che tenacemente riuscì a vendicarsi verso coloro che non ci avevano creduto. La sua è stata una graduale ascesa all'oro di Los Angeles. Dai numerosi titoli italiani, ai record italiani negli 800, 1000 metri e del miglio sia outdoor che indoor, all'argento in Coppa del Mondo, al bronzo ai campionati europei.
Anche ai Giochi Olimpici i suoi risultati hanno avuto impennate graduali. Dalla semifinale di Montreal '76, alle due finali conquistate nell'80 a Mosca: ottava negli 800 e quarta nei 1500, fino all'esplosione nella sua terza olimpiade, dove oltre a vincere l'oro nei 1500 ottenne anche il quarto posto negli 800.
"Per me - ricorda Gabriella - la gara inizialmente si era messa male. Non avevo previsto che il ritmo sarebbe stato così basso. Procedendo di quel passo la gara avrebbe favorito atlete più veloci di me nel rettilineo finale. Così, quando agli 800 metri il tempo si fermò in 2'14", dovetti cambiare tattica ed alzare l'andatura. Al secondo passaggio dopo una trentina di metri mi portai in testa al gruppo accelerando. Una mossa che si rivelò vincente e che finì per sfiancare le mie avversarie. Quando mancavano 100 metri all'arrivo pensai: questa è la volta buona, posso finalmente vincere l'Olimpiade e concretizzare i miei sogni."
Ai 300 metri fu momentaneamente superata dalla rumena Melinte, ma poi una ulteriore accelerazione della Dorio mise fine ad ogni resistenza delle sue avversarie. Sul podio al secondo posto ed al terzo salirono rispettivamente le rumene Doina Melinte e Maricica Puica, vincitrici olimpiche delle gare degli 800 e 3000 metri.
UNA MEDAGLIA FESTEGGIATA AL CAFFE' ROMA DI LOS ANGELES
Nata a Veggiano in provincia di Padova e residente tra Marostica e Bassano del Grappa, Gabriella Dorio è nata e vissuta in Veneto ed il 27 giugno compirà 63 anni. Rispecchia la grande voglia di lavorare dei suoi concittadini. Una vita passata nell'ambito dell'atletica leggera, è attualmente capitano delle nazionali italiane Under 20-23, un lavoro motivazionale che favorisce gli atleti nelle dinamiche di gruppo e nelle organizzazioni che operano per progetti, sviluppando le potenzialità degli atleti stessi.
Tornando alla gara più importante della sua vita e scavandone le reazioni viene da chiedersi come festeggiò quel momento che le cambiò l'esistenza, divenendo tutto ad un tratto un atleta simbolo dello sport rosa. "Appena tagliai il traguardo - svela a La Gazzetta di Lucca - pensai: stasera mi ubriaco dalla gioia! Mi venne incontro mio marito Carlo Spigarolo, già a quei tempi come oggi presidente del Bassano che era anche la mia società di appartenenza, pure lui invaso di adrenalina. Decidemmo di festeggiare la medaglia al Caffè Roma, gestito da un suo amico originario di Bassano. Al mio arrivo fui accolta da tanto entusiasmo, mi sembrava di ripercorrere il giro di pista acclamata dalla folla dopo aver tagliato il traguardo. Una volta a tavola invece non sono riuscita nemmeno a bere un bicchiere d'acqua: non riuscivo ad allentare la tensione fisica ed emotiva che ancora mi avvolgeva."
Dovette rinunciare al calice di spumante, ma fu saziata da quel cocktail di grande abilità fisica e mentale che poche ore prima le aveva cambiato la vita, entrando nella storia dello sport italiano ed internazionale.
UNA FAMIGLIA CHE VIVE DI ATLETICA LEGGERA
Gabriella Dorio rimarrà ancora a lungo la regina del mezzofondo e le sue esperienze continuerà a trasmetterle ai giovani che praticano atletica. Ma anche la su a famiglia vive di questo sport. Da suo marito ai suoi due figli. Anna Chiara, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, è giornalista sportiva e lavora alla Fidal di Roma. Suo figlio Davide lavora e studia ed è tecnico di atletica. A Bassano i cittadini saranno per sempre illuminati dall'Olimpiade di Los Angeles. Il loro gruppo sportivo fornì alla Nazionale 4 atleti in quella edizione: oltre alla Dorio, Cosetta Campana (staffetta 4x400), Paola Moro (maratona) e Carlotta Tagnin (nuoto). Un traguardo difficilmente ripetibile.