Con Beatrice Venezi ci conosciamo da diversi anni. Ci incontrammo per la prima volta quando gli proponemmo una intervista avendola scoperta in occasione di una performance che aveva suscitato successo e interesse. Scoprimmo, così, una donna estremamente in gamba, reattiva, molto bella e ne restammo affascinati, intelligente, lontana anni luce da qualsivoglia coinvolgimento partitico. Era, a nostro avviso, una eccellenza lucchese ed italiana di quelle che ce ne vorrebbero a iosa per resuscitare questo sfasciato Stivale invaso da cani e porci. Da allora mantenemmo nei suoi confronti immutata stima, umana e professionale, e non ci siamo mai pentiti, anche quando è diventato, Muti permettendo, il più famoso direttore d'orchestra d'Italia. A mano a mano, però, che la sua notorietà ha preso campo, soprattutto, vista la simpatia manifestata da una certa parte politica, la destra, nei suoi confronti, ecco fuoriuscire i soliti vermi verniciati di rosso che andrebbero, quantomeno, schiacciati, ma che, al contrario, si continua a far sopravvivere per infamare e distruggere chiunque si erga al di sopra della loro mediocrità. E' assai probabile che, nei prossimi giorni, Beatrice Venezi venga nominata direttore d'orchestra stabile del teatro La Fenice di Venezia e già si sono scatenati giornalisti e intellettuali dei soliti giornali mainstream per i quali si tratterebbe di una decisione di carattere politico ossia eseguita Da Fratelli d'Italia che è solita occupare così le poltrone del potere. Ora, che Fratelli d'Italia sia un partito affamato lo abbiamo sperimentato anche alle nostre latitudini, ma Beatrice Venezi è, per chiunque la scelga, un valore aggiunto. Se dovessimo andare ad un concerto e il direttore d'orchestra si chiamasse Beatrice Venezi, non avremmo alcun dubbio...