Prima o poi il momento dei saluti o, peggio ancora, dell'addio, arriva sempre. Nella vita, ma anche in tutto quello che, durante l'esistenza, l'essere umano porta avanti. Francesco Raspini, dopo oltre dieci anni di attività politica all'interno del Pd, ha detto basta e si è dimesso da capogruppo del partito democratico. Certo, si può dire che aveva ricevuto un altro incarico, ma a nostro avviso Raspini ha scelto il momento giusto per andarsene e passare la mano a Enzo Alfarano che lo sostituirà. Con Raspini ci conosciamo da tanti anni, personaggio intelligente, furbo, una sorta di animale politico cresciuto all'interno di un partito nel quale noi, piuttosto che entrarci, ci getteremmo dalla finestra. Ma i gusti sono gusti e tutte le volte che abbiamo parlato con Raspini le divergenze non hanno mai impedito una reciproca simpatia. Il suo spessore politico, indubbiamente, finirà per mancare alla politica della sinistra lucchese, ma ne guadagnerà lui in salute e, ne siamo certi, soddisfazioni. La sconfitta elettorale ne ha segnato, sicuramente, il cammino nel senso che, in caso di vittoria, sarebbe stato il sindaco dei lucchesi e nessuno avrebbe avuto niente da dire. Ci confrontavamo abbastanza di frequente e spesso arrivavamo a delle conclusioni simili quanto meno nel giudizio delle persone se non proprio dei motivi che le spingono ad agire. Onestamente ci siamo più volte chiesti come poteva, una persona gentile e all'apparenza, tutt'altro che 'cattiva' come lui, fare politica attiva dove la cattiveria non è un difetto o una colpa, bensì un pregio e una scelta. Dopo il suo passaggio in Provincia, accompagnato da commenti di varia natura, ma quasi tutti di critica, la sua presenza nell'agone politico lucchese è calata progressivamente. Del resto, arriva per tutti il momento in cui bisogna essere in grado di scendere dalla giostra e, allora, meglio farlo mentre la giostra è ferma piuttosto di quando è in movimento. A Raspini i nostri migliori auguri per il suo futuro e per quello della sua famiglia compresa l'ultimogenita.



