"Maxima debetur puero reverentia": al fanciullo è dovuto il massimo rispetto. Così, si esprimeva, più o meno duemila anni or sono, l'accigliato Giovenale per significare come in ogni comunità umana sia sempre stato considerato un valore fondante la devozione per l'età più fragile e delicata dell'esistenza umana. Insomma, per capirci, i cuccioli d'uomo che vanno sempre trattati col massimo riguardo. Ma la guerra, si sa, questo orrendo vizio inestinguibile, non fa sconti a nessuno e incrudelisce particolarmente contro i settori più deboli e indifesi della società: i bambini, appunto. E oggi si contano a milioni i minori direttamente vittime dei numerosi conflitti armati - se ne contano almeno una sessantina – che insanguinano il globo. Le recenti cronache quotidiane ci offrono, tutti i giorni, dettagliate rassegne di notizie e immagini di un'infanzia costretta a fornire il più alto contributo di sangue e violenze subite a causa delle conflagrazioni scatenate dalla follia dei padri. Se questo è sempre avvenuto in ogni epoca della storia umana, con punte di particolare ferocia nel corso del secondo conflitto mondiale, oggi quegli orrori tornano a riproporsi nell'est europeo e nel medio oriente, a neppure un'ora di volo da qui... Fa, quindi, cosa buona e giusta Piero Nissim, musicista, burattinaio, poeta e scrittore pisano, nel raccogliere le memorie di quanti, allora bambini oggi anziani e anche qualcosa di più, ebbero a soffrire a ridosso, durante e subito dopo l'ultima guerra. I loro sono ricordi di un tempo senza giochi, privo di serenità, intriso, invece, d'incertezza e fame, paura, disagi e sofferenze: un monito, per tutti coloro che sottovalutano i rischi incombenti di una nuova guerra, queste pagine ancora fresche di stampa intitolate L'infanzia rubata. Le testimonianze dei bambini durante la seconda guerra mondiale, GFE, con una prefazione di Leonardo Coen e una nota di Luciano Canfora. 47 testimonianze, soprattutto toscane ma non solo, di un passato recente che non passa, ma permane... Perché a leggerle ci rendiamo conto che quell'esperienza ha lasciato tracce profonde, indelebili nella coscienza di un'intera generazione: bambine e bambini che, nati negli anni Trenta del secolo scorso, hanno subito traumi dolorosi di natura fisica ed emotiva che hanno influito pesantemente sulla loro vita futura, sulle loro scelte adulte, in una maniera ancor oggi difficile da raccontare. Sì, perché come si legge in una testimonianza "la guerra la può capire solo chi ci è passato."
Lettore prestigioso di questo lavoro, Luciano Canfora, insigne filologo classico, storico del mondo antico e protagonista dell'attuale dibattito culturale, così si esprime a proposito di questo libro: "un sussidio per il lavoro sempre provvisorio ma necessario, mirante a ricostruire una storia più vera. Il lavoro da Lei intrapreso con questa raccolta di memorie "d'infanzia" è perciò un contributo che si iscrive nel solco della tolstojana visione della storia come movimento incessante di infinite soggettività."
Piero Nissim, L'infanzia rubata. Le testimonianze dei bambini durante la seconda guerra mondiale, Edizioni GFE, pp. 220, Euro 16,00