Il Comune di Viareggio respinge con decisione l’ipotesi di accorpamento delle scuole cittadine prevista dal piano regionale di dimensionamento. Un’operazione che, così come costruita, appare ingiusta, squilibrata e politicamente inaccettabile.
Da tre anni la provincia di Lucca è la più penalizzata della Toscana: lo dicono i numeri, lo conferma la stessa documentazione provinciale. Eppure, anche quest’anno, si sceglie di colpire nuovamente e pesantemente Viareggio, mentre altri territori – guarda caso – risultano sistematicamente risparmiati.
È un metodo che non può essere ignorato
Regione e Provincia non possono avallare decisioni così sbilanciate, che tutelano solo alcune aree, spesso politicamente più vicine o più rumorose, scaricando invece su Viareggio il peso delle scelte più impopolari.
Il messaggio è chiaro e grave: c’è chi viene protetto e chi deve essere sacrificato. E Viareggio, secondo questa logica, dovrebbe essere sempre il territorio da colpire per primo. Non lo permetteremo.
Le nostre scuole – solide, in crescita, con identità forti e tradizioni didattiche riconosciute – non possono diventare il laboratorio di accorpamenti forzati solo perché altrove non si ha il coraggio politico di intervenire. Creare maxi-istituti ingestibili, indebolire poli formativi che funzionano, cancellare storie e identità scolastiche per fare tornare dei numeri è un atto che va contro la qualità dell’istruzione e contro gli interessi della comunità.
Ricordiamo che negli ultimi tre anni la provincia di Lucca ha sostenuto circa il 30% degli accorpamenti dell’intera Toscana; il nostro territorio ha una delle medie studenti per istituto più alte della regione; ulteriori accorpamenti creerebbero problemi didattici, logistici e organizzativi enormi; altre province, pur avendo numeri inferiori, vengono toccate molto meno.
Questa non è programmazione. Questa è sproporzione, è trattamento politico differenziato, è l’idea sbagliata che Viareggio possa essere usata come “territorio tampone” per evitare decisioni scomode altrove.
Una Provincia debole, timida e subordinata
A tutto questo si aggiunge un elemento politico che non può essere taciuto: la gravissima debolezza della Provincia di Lucca, che ancora una volta dimostra sudditanza nei confronti della Regione e una preoccupante timidezza nel difendere i propri territori.
Un ente che dovrebbe rappresentare e tutelare l’intero territorio provinciale si limita invece a seguire le direttive regionali, senza alzare la voce, senza opporsi, senza rivendicare equità.
Il presidente della Provincia, esce in piazza con gli studenti a favore di telecamere ma poi, di fronte a un piano palesemente penalizzante per Viareggio, non ha il coraggio di dire no, né di difendere con la necessaria forza le scuole e la comunità viareggina. Pura ipocrisia politica, un atteggiamento remissivo che rischia di trasformare la Provincia in un semplice esecutore delle decisioni regionali, anziché in un garante dei diritti e dell’equilibrio tra territori.
Viareggio dice basta
Il Comune di Viareggio dice basta. Regione e Provincia hanno il dovere istituzionale di tutelare tutti i territori allo stesso modo, non solo quelli politicamente più vicini o più protetti. Non possiamo permettere che la nostra città venga nuovamente sacrificata per mantenere equilibri locali.



