Anno XI 
Lunedì 17 Novembre 2025

Scritto da Gianni Giannini
Politica
22 Febbraio 2024

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Ci sono voluti otto anni per arrivare finalmente ad un processo nei confronti delle persone accusate di aver torturato ed ucciso in Egitto , Giulio Regeni, ricercatore universitario italiano. Un risultato ottenuto attraverso l’attivismo e la pressione del Paese intero, attraverso la campagna di sensibilizzazione che, con il supporto di Amnesty international, ha unito ai familiari, il sostegno di Comitati, Associazioni, Amministrazioni pubbliche, mondo universitario e studentesco e opinione pubblica più generale. Uno degli elementi visivi più significativi per mantenere viva l’attenzione era stata l’idea di appendere uno striscione dal colore giallo con la scritta Verità per Giulio Regeni; iniziativa alla quale quasi tutte le Amministrazioni pubbliche avevano aderito, mettendo a disposizione le facciate del proprio Municipio o di palazzi pubblici di ampia visibilità.

Anche il Comune di Lucca nel giugno 2018 aveva aderito alla iniziativa nazionale, ed in occasione di un consiglio comunale straordinario, con all’ordine del giorno il rapporto di Amnesty International sui diritti umani, aveva posto lo striscione giallo sulla facciata di palazzo Santini lato via Cesare Battisti. Da pochi giorni quello striscione è stato rimosso per diretto interessamento del presidente del Consiglio comunale, Torrini, adducendo motivazioni futili e poco credibili.

La pressione esercitata dalla opinione pubblica in questi anni ha sicuramente dato grande aiuto ad un percorso che si è sempre evidenziato difficile, perché il fatto è accaduto in un paese straniero, perché gli imputati sarebbero alti ufficiali dei servizi segreti di quel paese , per i depistaggi e l’ostruzionismo delle autorità egiziane, per le ingerenze politiche e gli opportunismi economici che legano il nostro paese all’Egitto.

Lo sblocco da pochi giorni del processo nei confronti dei quattro imputati egiziani, grazie a cavilli procedurali risolti con una coraggiosa deroga della Corte costituzionale, porta tutti noi a sperare che il procedimento arrivi a conclusione nell’accertamento delle responsabilità. Essendo noi però uomini di navigata esperienza, sappiamo che il mantenimento della pressione pubblica è ancora il giusto sostegno per quando il processo si rallenterà nei tortuosi percorsi del dibattimento.

Ci auguriamo quindi che il sindaco Pardini e il presidente del consiglio comunale Torrini, rivedano la loro intempestiva ed impropria decisione, e a breve, di nuovo ripongano “in memento “ lo striscione alla vista della cittadinanza, confermando così il sostegno di tutta la città di Lucca alla verità processuale ed ai genitori di Giulio Regeni, veri eroi da portare ad esempio nazionale, per la tenacia con cui da otto anni non si danno per vinti nel riempire quel vuoto per il mancato soddisfacimento del diritto universale di giustizia, del quale Giulio fino ad oggi è stato privato.

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