Le analisi politiche sulle regionali, in queste ore, si sprecano. Ognuno dice la sua e – così come da consolidata tradizione italica – prende quei dati che gli fanno comodo, cercando di costruirci attorno una sua verità.
Di sicuro, un dato oggettivo balza agli occhi: Lucca – intesa come città e comune capoluogo – non avrà alcun rappresentante nel prossimo Consiglio regionale. Non un elemento di poco conto.
Nella legislatura appena conclusa c’era Valentina Mercanti per il Pd, che ha deciso di non ricandidarsi (anche perché, in tutta onestà, di possibilità di essere rieletta ne aveva davvero poche), cui si era aggiunto poi Stefano Baccelli nelle vesti di assessore.
Prima ancora, durante il secondo mandato di Enrico Rossi, i consiglieri erano due: lo stesso Baccelli e il grillino Gabriele Bianchi.
Stavolta, zero assoluto. “Ovo”, come si dice a Lucca. Fra i candidati di spicco c’era l’ex sindaco Alessandro Tambellini che – pur chiudendo al terzo posto fra i dem – con “appena” 4600 preferenze non ha certo fatto un figurone. Forza Italia schierava l’ex vicesindaco Giovanni Minniti, che si è fermato a 1400 voti e spiccioli. Peggio ancora – nella Lega – ha fatto l’attuale assessore alla sicurezza Salvadore Bartolomei, attestato a 760 preferenze.
Insomma, un problema: essere rappresentati a Firenze conta, eccome. Soprattutto se il colore di chi governa in Regione è diverso da quello del sindaco.
Speriamo che Lucca non ne risenta, ma di certo non metteremmo la mano sul fuoco.