Politica
Gabbiano maltrattato sul Serchio da 5 marocchini, la condanna dell'assessore comunale Consani
"Le immagini e i racconti relativi al grave episodio di maltrattamento avvenuto lo scorso 17 giugno lungo il fiume Serchio hanno profondamente scosso la nostra comunità e…

Il cordoglio di Mario Pardini per la scomparsa di Fulvio Mandriota
Ecco le parole di cordoglio del sindaco di Lucca Mario Pardini dopo aver appreso della morte di Fulvio Mandriota: A nome mio personale e dell’amministrazione comunale di Lucca, esprimo…

Il generale che parla alla gente: Roberto Vannacci conquista il pubblico e riempie la sala ad Aosta
Presso la prestigiosa sala convegni dell’Hostellerie Du Cheval Blanc di Aosta, si è svolto un incontro di grande rilevanza organizzato dalla Lega Vallese d’Aosta. Ospite d’onore il generale…

Sinistra con: si apre una nuova stagione di impegno politico e culturale
Con la recente assemblea straordinaria che ha modificato lo statuto, Sinistra con apre una nuova stagione di impegno sul territorio a conclusione di un percorso di approfondimento, riflessione…

Gerusalemme, i missili dei tagliagole dell'Iran non piegano la voglia di vivere di un popolo
Una nostra collega e amica residente in Israele e, nella fattispecie, nella capitale dello stato ebraico, sta passeggiando per le strade nonostante la guerra imperversi con lanci di missili provenienti dall'Iran degli Ayatollah, il paese dove la libertà non esiste

Cucchi-Ter
Bombe più o meno intelligenti in Europa e Medio Oriente hanno coperto mediaticamente un altro atto della “saga Cucchi”, a detrimento della visibilità della senatrice Ilaria, che peraltro sui social s’è mossa come sempre

Gruppi di opposizione del centrosinistra: "Chiediamo consiglio straordinario su situazione scolastica per l'anno 2025/2026"
"Il problema della riduzione delle classi sta peggiorando una situazione di molte famiglie e dei paesi, per cui ne discuteremo in un Consiglio Straordinario, partendo dal caso…

La violenza… rivoluzionaria
"La guerra, ovvero la violenza rivoluzionaria, è la levatrice della Storia, la chiave di volta per determinare radicali cambiamenti politici economici e sociali". Così argomentava Karl Marx

Geal/Gaia risvolti economici
La vicenda GEAL potrebbe trovare posto nelle grandi narrazioni omeriche: inizia anni fa e forse è lontana dal concludersi. Geal distribuisce ”l’oro blu”, l’acqua che scende dalla Garfagnana ed entra nelle mura della città: obiettiva ricchezza del territorio, pregiata oggi, ambita in futuro

Mille giorni di amministrazione Pardini, il centrosinistra la stronca: "Il nullla più assoluto"
"Mille giorni di Pnrr, più lucine: questo dovrebbe essere il bilancio del sindaco Mario Pardini, dato che la sua amministrazione si è contraddistinta per il nulla più totale".

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Ha ragione Beppe Grillo nel definire, sarcasticamente, "gesuitica" la capriola a tutto tondo con la quale Giuseppe Conte ha trasformato il vecchio Movimento 5 Stelle, la creatura che il comico genovese aveva costruito, insieme a Gianroberto Casaleggio, fino a portarla al governo del Belpaese. Una palingenesi totale, quella voluta dall'ex premier, che ha cancellato “tout court” le basi morali ed ideologiche del vecchio movimento sorto dai "Vaffa Day" e diffuso capillarmente attraverso l’innovativo utilizzo dei social network, della piattaforma informatica Rousseau e dei meeting che questa consentiva per acquisire gli orientamenti e le scelte degli aderenti. Ancorché quegli strumenti fossero in gran parte manipolati ed orientati dai due dioscuri fondatori , attraverso una società lucrativa, poco contava per i seguaci grillini, abbagliati dai propositi farlocchi di una “rivoluzione” anti sistema. Insomma milioni di italiani, in crisi di astinenza assistenziale oppure indignati per gli esiti di Tangentopoli, credettero di poter costruire dal basso un modello alternativo alla democrazia parlamentare ed alle regole della politica sulle quali questa era basata, sostituendola con un assemblearismo decisionale permanente. In soldoni, un sistema che, attraverso estemporanee assemblee, chiamava a decidere i semplici aderenti su tutte le scelte ivi comprese quelle dei candidati al parlamento. Aboliti sull’altare della moralismo intransigente e del giustizialismo galoppante dei manettari, ogni altro valore che non fosse l’onestà, tanto da surrogare, competenza, esperienza, cultura politica di base. Le porte delle Camere, ed in seguito del governo, si aprirono per una frotta di improvvisati, spaesati ed incolti rappresentanti del popolo e difensori dei cittadini. Demagogia e calcolata ipocrisia la fecero da padrone fino ad approdare alla guida del Paese con tal Giuseppe Conte, un ignoto avvocato il cui unico merito era rappresentato dalla sua identità sconosciuta e dal crisma salvifico di non aver mai capito né praticato l’agire politico. Ma Conte era entrato nel cerchio magico di Beppe Grillo e da quel contesto esclusivo fu designato. Insomma: costui recitava il ruolo dello “utile idiota” nelle mani di Grillo e dei suoi luogotenenti. Il Movimento si basava su di un'organizzazione verticistica di tipo stalinista, Grillo & C non si erano dati alcuno statuto redatto su base democratica, se non quello che il dominus decisionale era e rimaneva il fondatore del movimento rimasto solo dopo la morte di Casaleggio. Chiunque dissentisse veniva cacciato senza potersi difendere: decine di parlamentari furono messi alla porta, con ignominia, alla prima critica o richiesta di verifiche e garanzie democratiche. Lo stesso Conte non obiettò mai alcunché né mosse un dito per contrastare queste pratiche giacobine, per contestare la violenza e la prepotenza imposte del Robespierre genovese. Ma è noto da secoli che la gestione del potere induce clamorose metamorfosi e sconvolgimenti nelle menti deboli e negli animi vili, illude chi detiene il potere di potersene impossessare con la slealtà ed il tradimento. E così è stato anche per l'azzimato “avvocato del popolo” che, in quanto a doppiezza, si era già rivelato un fuoriclasse, presiedendo ben due volte il governo con maggioranze diverse (una di centrodestra con la Lega, l'altra di centrosinistra con i Dem) ed in antitesi politica tra loro nella stessa legislatura. Un capolavoro di trasformismo da far arrossire finanche Agostino De Petris, il capostipite del trasformismo politico italiano. Un indole melliflua e mutevole, falsamente umile, quella di Conte, che avrebbe già dovuto mettere Grillo in allarme nella sua funzione di "garante". Ma anche il garante stesso era di quella identica pasta, avvezzo a farla da padrone del vapore. Un garante peraltro prezzolato e pagato dal Movimento con soldi pubblici, nella veste di "consulente" dei gruppi parlamentari pentastellati. Insomma, il guru pentastellato predicava il sublime e praticava il mediocre, ovvero intascava fondi statali destinati a ben altra attività istituzionale e parlamentare e non certo regalati al "capo-bastone" del partito!! E' così che si è arrivati allo scontro epico tra due soggetti cinici e bari che, via via, hanno svenduto tutti i principii sui quali quel castello di cartapesta a cinque stelle era stato costruito!! Divenuto capo del governo, Conte ha avuto modo di "convincere" con varie gratifiche ed incarichi gran parte del gruppo grillino, a stare dalla sua parte. Nel frattempo, ha indossato le vesti di rifondatore del movimento, divenuto un mero simulacro di quello originario. Una rifondazione manipolata e programmata che non ha sancito altro che l’eliminazione di quel poco che era rimasto degli iniziali comandamenti, come il limite dei mandati parlamentari, l'uno vale uno, il disinteresse per le cariche e l'intransigenza morale. A corollario del tutto ecco arrivare anche il licenziamento - senza trattamento di fine rapporto - di Beppe Grillo. Così per la linea politica del M5S, che resta vagamente "sinistrorsa" e populista, protesa verso l'abbraccio mortale con il Pd di Elly Schlein che già da tempo ne erode i voti per travaso. Non ci vuole un Calcante oppure un Tiresia, gli omerici personaggi che prevedevano il futuro, per intravedere che si tratta dell'inizio di una dissoluzione che gli stessi grillini hanno attivato. Morte le rivoluzioni e cancellati i propositi politici francescani, resteranno quelli dei Gesuiti, ossia di quelli che si preoccupano di tenere i propri augusti ed onorevoli lombi sulle comode poltrone, fino alla consunzione di una storia farlocca e paradossale. Amen!!
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Giorgia Meloni si è recata in visita ufficiale in Argentina, il grande paese sudamericano che forse più di ogni altro al mondo, è legato all'Italia da vincoli di sangue. Milioni di nostri connazionali, infatti, vi si sono stabiliti nel corso degli anni.
In epoche passate, lo Stato latino-americano ha vissuto momenti di grande prosperità economica, soprattutto nella produzione di carni pregiate e di prodotti agricoli coltivati nelle vaste pianure della "Pampa", per poi cadere in una grave crisi economica. Oggi quella terra è governata da un giovane presidente, l'economista Javier Milei, che ha vinto le elezioni proponendo una radicale riforma di stampo liberal-liberista. L'intento è quello di liberare le forze imprenditoriali e le enormi potenzialità naturali di quella nazione, svincolandola dagli assilli dello statalismo, della corruzione e dai famelici appetiti di uno Stato pieno di debiti pregressi, soggetto ad una spaventosa inflazione ed alla svalutazione della propria moneta. Un esperimento che, nel generale silenzio della stampa e della comunità politica internazionale, si sta rivelando provvidenziale per il risanamento del Paese!! Fosse stata una rivoluzione di stampo socialista, dell'operato di Milei, oggi, sarebbero piene le pagine dei giornali di tutto il mondo. Tuttavia, si sa, se appartengono alla destra, se sono in controtendenza rispetto ai modelli socialisti e marxisti che ancora si decantano e si applicano soprattutto in quella parte del mondo, le icone non piacciono ai media!! Stiamo pur sempre parlando di un Continente nel quale si esaltano e si celebrano, con nostalgia, come eroi, Salvador Allende, leader socialista del Cile, Ernesto Che Guevara, rivoluzionario comunista argentino, e dove ancora agisce il regime dittatoriale marxista di Nicolás Maduro (Venezuela). Tutto questo nonostante proprio in quei luoghi da anni la destra non sia più intesa come quella fascista del cileno Pinochet o del generale argentino Videla. Che le cose siano cambiate e che la destra appaia, oggi, di stampo liberale e liberista lo si evidenzia proprio dai brani del discorso che Milei ha pronunciato durante l'indirizzo di saluto a Giorgia Meloni. Un discorso carico di dignità istituzionale e di propositi di riscatto, di argomentata contestazione alla globalizzazione economica, ormai trasformatasi in egemonia dei grandi potentati politici ed economici che dettano legge nel mondo. Un decalogo, insomma, che rivendica i valori di base di una nazione libera, che intende rimanere tale senza asservirsi a nessuno dei carri trainanti. Così si è espresso Milei: "Se si tratta di limitare la libertà di espressione, non contate su di noi. Se si tratta di violare i diritti di proprietà degli individui attraverso tasse e regolamentazioni, non contate su di noi. Se si tratta di limitare il diritto dei paesi a sfruttare liberamente le proprie risorse naturali, non contate su di noi. Se si tratta di inventare privilegi basati su sesso, razza, classe o qualsiasi minoranza, negando il principio di uguaglianza davanti alla legge, non contate su di noi. Se si tratta di imporre una maggiore ingerenza statale nell'economia, non contate su di noi". Che fortuna hanno gli Argentini ad avere un governo come il suo, che sposa tesi di altissimo valore civico, politico ed economico!! Che fortuna, per Buenos Aires, poter contare su un leader che va diritto per la propria strada senza compromessi ed ambiguità di sorta!! La Meloni, dal canto suo, ha sottolineato un idem sentire politico prima ancora che istituzionale, con l'inquilino della Casa Rosada. Una comunità d'intenti che però, alla prova di quanto fin qui realizzato dal governo di centrodestra a trazione Meloni, sembra poggiare più sulle buone intenzioni che su un'azione realmente sovrapponibile rispetto a quella argentina. Credo tuttavia che la lezione che le è stata impartita dal suo omologo sudamericano, sia quella che ha misurato quale distanza reale intercorra tra i liberali veri e quelli fasulli di cui pure è pieno il nostro Parlamento (oltre che il governo italiano). Avrà acquisito la consapevolezza, Giorgia, di quale sia il divario esistente tra la destra nostrana e quella di cui il Belpaese avrebbe veramente bisogno per uscire dal debito pubblico e dagli atavici vizi dell'assistenzialismo e dello statalismo? Avrà compreso, la leader di FdI, cosa sia quel che ci necessita e quello di cui purtroppo ci dobbiamo disfare? Liberarci, ad esempio, di una destra che risana - con un emendamento ad hoc - il debito di ben 11 milioni di euro (!!) di una Irccs privata come l'istituto Santa Lucia di Roma, allo stesso modo con cui lo Stato ripiana, ogni anno, le voragini della sanità a gestione pubblica, idealizzata, strumentalizzata e mistificata dalle sinistre. Un esempio che testimonia un pericoloso precedente che somma un nuovo errore a quelli consustanziali allo Stato cripto socialista.