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La manifestazione del 25 aprile a Lucca, che ha visto molte centinaia e forse migliaia di partecipanti contro le restrizioni alla Pandemia, è stata criminalizzata e presentata, da molti, come una peste bubbonica, da estirpare.
Non condivido, come cittadino, quella manifestazione e buona parte delle cose portate avanti, anche se capisco le angosce di chi ha perso il lavoro, la rabbia di chi ha visto fallire le proprie attività economiche, la disperazione di chi è precipitato nelle nuove povertà.
Comprendo il disagio sociale di chi vive male questa Pandemia, con le sue ripetute chiusure e la perdita di alcune libertà, ma confermo la mia personale non condivisione a manifestare in quel modo.
Fatta questa doverosa premessa, voglio difendere, a spada tratta, il diritto di tutti, chiunque sia, a manifestare, a dissentire, senza violenza, su qualsiasi cosa, anche per idee che agli altri sembrano blasfeme.
Bene hanno fatto le forze dell'ordine a fare denunce, se ritengono che siano state violate leggi e disposizioni, sarà poi un Giudice a dare il giudizio finale.
Se qualcuno ha sbagliato pagherà in rapporto ai fatti riconosciuti illeciti.
Ogni comportamento, anche sbagliato, va ricondotto nella sua giusta dimensione.
Beccaria delinea un "teorema generale" per determinare l'utilità di una pena: "...perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a' delitti, dettata dalle leggi...".
Non accetto i "giudici popolari" volontari e perbenisti, del politicamente corretto.
Vi sono nel mondo migliaia di "terrapiattisti" che credono la terra piatta, una assurdità, ma anche loro manifestano e hanno diritto a esporre le loro idee.
Manifestare il 25 aprile per la libertà, sia pure in una versione distorta e molto di parte, deve essere sempre possibile, anche sbagliando.
Vorrei ricordare alcuni eventi che negli anni hanno scandalizzato i cultori del perbenismo rampante e poi si sono rivelati anticipatori di cambiamenti epocali.
Ricordo, fra tanti, il Ministro Brodolini, Socialista, che trascorse la notte di un Natale, di tanti decenni anni fa, all'interno di una fabbrica occupata dagli operai in lotta. Quanti si scandalizzarono allora: un Ministro in una fabbrica occupata! Che orrore!
Invece fu l'inizio di un epocale cambiamento nel mondo del lavoro.
Voglio anche ricordare un fatto personale: durante gli anni di piombo, nella lotta contro le atrocità delle Brigate Rosse, che qualcuno a sinistra chiamava, con grave colpa, "compagni che sbagliano" furono intraprese campagne di stampa e crocifissioni contro intellettuali, per lo più professori universitari e giornalisti, molti della Calabria, che chiedevano di combattere il terrorismo, con fermezza, ma anche denunciando le disuguaglianze sociali ed economiche, che davano acqua di vegetazione ai terroristi.
Molti di questi intellettuali, senza alcuna colpa se non quella delle loro idee, furono costretti a fuggire in Francia, preoccupati della loro sorte per la repressione del primo governo di compromesso storico, Andreotti-Berlinguer.
Giacomo Mancini, leader socialista, fece allora, a Parigi, una riunione di tutti questi esuli, colpevoli di lesa maestà della opinione pubblica imperante.
Mi chiese di accompagnarlo, eravamo amici e lo feci: fu una riunione straziante, uomini di cultura, di ingegno, professori universitari costretti a mendicare pane e assistenza in un paese straniero, abbandonando famiglia e affetti, solo per aver professato le loro idee, contrarie a quelle della "maggioranza silenziosa", dei duri e puri, di allora.
Quella sera promisi a me stesso di combattere sempre contro chi, in nome della maggioranza, del conformismo, del politicamente corretto, voglia impedire la libera espressione delle idee, altrui, anche assurde, ma manifestate senza violenza.
Ho voluto ricordare non a caso questi due episodi perché entrambi avvenuti in anni di grande cambiamento della società Italiana. Il sessantotto e gli anni del terrorismo.
Oggi la Pandemia sanitaria prima e quella economica, ancor più grave, dopo, ci traghetteranno in una società certamente diversa da quella di ieri: una società tutta da scoprire, da definire, con poche certezze.
Ancorché divisi su molte cose, uscimmo allora da quelle due epocali crisi del passato, in positivo, sia pure con profonde mutazioni nel tessuto culturale, sociale ed economico dell'Italia.
Oggi abbiamo un compito ugualmente drammatico da far tremare i polsi per il futuro che ci aspetta.
Dobbiamo sapere oggi, come facemmo allora, governare il cambiamento cercando di capire i problemi delle persone, soprattutto di quelle non garantite che sono le vere vittime dell'oggi, ricercando unità, capacità di ascolto, serenità e positività nell'affrontare le situazioni, anche quelle più antipatiche e non gettare benzina sul fuoco, perché la realtà è assai più complessa di quella che si vede.
Senza mettere mai in discussione i diritti fondamentali di ogni uomo.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa missiva di Marco Santi Guerrieri rivolta ad Andrea Colombini dopo che quest'ultimo gli aveva risposto a seguito delle critiche ricevute:
Caro Andrea Colombini,
mi approccio amorevolmente alla lettura del tuo comunicato sul giornale dell'amico comune Aldo Grandi che sicuramente ci abbraccia entrambi.
Dal momento che il potere di sintesi non ti appartiene e la tua esposizione dei fatti è alquanto lacunosa, soprassiedo alle chiacchiere e vengo al sodo.
Ti invito a leggere la stampa odierna per prendere atto delle dichiarazioni rilasciate dai portavoce di alcune categorie economico-commerciali della nostra città a seguito della tua manifestazione. Gli operatori commerciali, infatti, hanno preso debita distanza dalla tua iniziativa e lamentate infruttifere interferenze.
Da ciò facile dedurre che non è stata una bella idea quella di organizzare fra il campo Balilla e il centro di Lucca una maleducata processione in barba alle restrizioni, in piena epidemia virale e alla faccia di quei commercianti che la mascherina la devono sopportare h24 per poter lavorare e non rischiare di dover chiudere bottega per l'ennesima volta. Loro rischiano molto di più di quanto tu abbia rischiato per avere visibilità.
Innegabile tu abbia vissuto il tuo momento di gloria e da commerciante sempre attento al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto mi chiedo... ma a che prezzo per l'intero centro destra?
Non sono abituato a straparlare, anzi, misuro le parole e mai uso anteporre nel mio dire cosa e quanto l'intera famiglia Guerrieri può aver rappresentato per Lucca e la sua storia. No, nessun super ego e non uso le maiuscole per urlare come fai tu.
Una cosa non tollero Andrea, quando nello straparlare a vanvera si vogliono colpire gli affetti personali e la sacralità della famiglia altrui, in futuro evita di additare al sottoscritto, ciò mi innervosisce.
Mio malgrado non posso esimermi dal suggerirti di rileggerti questa infelice frase a tua firma e che qui riporto testualmente in modo che anche i lettori possano meglio comprenderne il significato:
(Gazzetta di Lucca 26.01.2021) ... " Sicuramente niente di più di chi straparla sui giornali (e magari affitta case al nero agli immigrati? O mi sbaglio? O si sbagliano gli inquirenti?) "...
Mi domando, Colombini: stai forse parlando per bocca di Lucca Civica o Sinistra per Tambellini? Non è un caso che i rispettivi capigruppo di dette formazioni politiche abbiano usato "metaforicamente", guarda caso, l'odierno tuo stesso fraseggio per attaccarmi tempo addietro ( Gazzetta di Lucca 12.04.2020).
L'obbligo di pervenire ad una sintesi comparativa che in questo momento ci lega oltremodo, induce mio malgrado a darti una risposta trascrivendo nuovamente le tue stesse offensive e sintatticamente sgrammaticate parole:
"e magari affitta case al nero agli immigrati? O mi sbaglio?",
La famiglia Guerrieri non ha mai affittato al nero nessun immobile tanto meno ad immigrati, ho detto MAI hai capito bene Colombini?
O si sbagliano gli inquirenti?), questa è bella, metti forse in dubbio l'operato della magistratura e dell'arma dei carabinieri che hanno svolto le indagini?
A questo punto tornando alla sintesi comparativa non posso esimermi da non citare una celebre frase di Toto': "Signori si nasce e io modestamente lo nacqui"... e chi vuol capire capisca.