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Destra e sinistra, "Caro Aldo ti scrivo, così, mi arrabbio un po'..."
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Bentornato caro lettore e cara lettrice oggi ti voglio parlare di quanto sia importante conoscere le proprie intolleranze alimentari e di come attraverso di esse sia possibile “guarire” da alcuni sintomi fastidiosi con cui conviviamo giornalmente, ne metto qui sotto alcuni:
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Pancia gonfia;
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Problemi intestinali come la stitichezza o la diarrea;
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Reflusso gastrico e eruttazione;
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Afte, problemi di pelle;
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Pruriti, pruriti agli occhi;
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Tosse problemi respiratori, sinusiti;
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Mal di testa o emicrania;
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Affaticamento cronico;
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Leggere depressioni o iperattività e nervosismo;
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Allergie….
Sono tutti sintomi con cui molte persone convivono e anestetizzano temporaneamente con i farmaci, ma non risolvono veramente il problema, anzi con il passare degli anni potrebbe diventare sempre più grave.
Il nostro organismo ci segnala che c'è qualcosa che non va. E se lo ignorate il sintomo prenderà sempre più il sopravvento, quindi sono da considerarsi il primo campanello di allarme
Nel 1998 fu un Operatore olistico egiziano a salvarmi la vita dopo anni di malesseri che la medicina non riusciva più a trattare, e fu proprio un test delle intolleranze insieme ad un percorso di depurazione a far passare ogni malessere nel giro di soli 3 mesi, contro anni e anni di cure mediche che stavano solo aumentando la mia intossicazione.
E fu proprio lì che mi si accese una lampadina e capì che dietro alla malattia esistevano altre cause che volevo assolutamente scoprire. Ed ecco che è iniziato il mio percorso di Naturopatia.
L’intolleranza non è un’allergia
Le ALLERGIE sono dovute a una reazione esagerata del sistema immunitario nei confronti di un antigene. Si parla di allergia alimentare solo quando si trova nel sangue le immunoglobuline IgE che in presenza di sostanza estranea (polvere, polline, acari, alimento) si agganciano su alcuni tipi di globuli bianchi facendoli liberare dall'istamina che causerà infiammazione, gonfiori, pruriti, dolori di pancia, fino a reazioni che potrebbero portare anche alla morte.
Le INTOLLERANZE sono, invece, dovute a una reazione anomala dell'organismo ad un alimento.
Non vi è produzione di Ige, ma di IgG4, la reazione può verificarsi anche 72 ore dopo e vengono considerate croniche. I sintomi e le malattie si possono sviluppare a carico di qualsiasi organo.
Entrambi dipendono da un sistema immunitario alterato, che non si attiva a livello dell'intestino, che agisce in presenza di una sostanza estranea e quindi agisce di conseguenza. È pertanto fondamentale togliere l’alimento intollerante, depurare l’intestino e ripristinare la flora batterica.
Nel mio percorso “MetaDepurazione Dal Corpo all’Anima” prima di tutto valutiamo ben 600 intolleranze alimentari, dagli aromi alle carni, ai cereali a tutte le verdure, agli oli e gli zuccheri fino ai lieviti e le sostanze nervine, perché anche la sostanza più naturale e benefica come può essere la carota o l’aglio può essere, in questo momento preciso della tua vita, un elemento non digeribile dal tuo apparato digerente, causando pertanto un “disturbo”.
Dal momento in cui questi alimenti vengono tolti e sostituiti con quelli tolleranti già nei primi giorni si hanno risultati straordinari. Ricordo come rimasi stupita da come scomparì all’improvviso il mio emicrania, che ha reso la mia vita limitante, soprattutto nel periodo scolastico, che mi teneva a letto anche per 48 ore al buio. Non ho più sofferto di emicrania in vita mia dopo aver cambiato il mio stile alimentare.
Le intolleranze vanno seguite per sempre?
Assolutamente no, si parte con eliminare gli alimenti “incriminati” per 2 mesi e poi, secondo il mio operato, sarà il corpo a darci delle risposte. Intanto si segue uno stile alimentare basato sui molteplici alimenti tolleranti per noi. Non siamo a dieta, né dobbiamo pesare gli alimenti. L’importante è disintossicare l’organismo da alimenti indigeriti, espellere le tossine prodotte riattivando il drenaggio renale, il fegato e riequilibrando la flora batterica intestinale.
Occorre fare un prelievo?
Non è necessario, le intolleranze possono essere fatte con le analisi del capello o della saliva
Quanto è attendibile?
Al 94%. È una percentuale molto alta, considerando che solo il sangue dà il 100%. Ma con il sangue non vengono esaminati 600 alimenti, ma soltanto un massimo di 150. Inoltre è molto più costoso
Possono farle anche i bambini?
Assolutamente sì, c’è un test specifico per bambini dove vengono indicati degli alimenti che piacciono tendenzialmente ai bambini.
Può essere fatto anche sugli animali che hanno problemi di dermatiti o altri problemi digestivi. Basta recuperare un ciuffetto del loro pelo.
Maggiori info su www.metadepurazione.it
Per fare i test (in studio o a distanza) puoi contattarmi su
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La roulette viene da sempre considerata come un gioco di pura fortuna, o per meglio dire "semi-casuale", dove il vero segreto è divertirsi senza avere troppe pretese, o velleità di capire se esiste o meno un metodo per vincere al 100%. Nel corso degli anni, infatti, sono stati tantissimi gli esperti che hanno provato a definire strategie e tattiche per aumentare le percentuali di successo, ma senza per questo riuscire a cavare il proverbiale ragno dal buco. Persino una mente geniale e brillante come Albert Einstein dovette alzare bandiera bianca, di fronte a questa sfida impossibile.
L'aneddoto di Albert Einstein alle prese con la roulette
Persino Albert Einstein decise di provare a sfidare il destino alla roulette, con l'obiettivo di svelare un metodo infallibile per vincere. Il noto matematico trascorse ore intere a osservare il movimento della pallina, sperando di scorgere qualche pattern o una sequenza che potesse scoperchiare il vaso di Pandora. Il genio della fisica, conosciuto per aver svelato i misteri dell'universo con la sua teoria della relatività, sembrava essere l'unico uomo in grado di riuscirci.
Purtroppo, dopo diversi giorni di osservazione e analisi, Einstein dovette arrendersi all'evidenza: non esisteva e non esiste tutt'oggi alcuna strategia o formula matematica che possa garantire una vittoria sicura alla roulette. Così il buon Albert decise di passare alla storia in un modo tutto suo, pronunciando la famosa frase: Non si può battere la roulette, a meno di rubare i soldi quando il croupier non guarda. Un'affermazione ironica che può essere considerata valida ancora oggi.
L'aneddoto in questione spiega perfettamente qual è la natura profonda della roulette: un gioco che, per sua stessa definizione, è quasi del tutto casuale e non può essere svelato utilizzando tecniche come il calcolo delle probabilità perché - come si suole dire - "la pallina non ha memoria". Il suo moto può essere però influenzato dalle imperfezioni e dai segni che si trovano sulla ruota, o sulla pallina stessa: è per questo motivo che viene definito, appunto, semi-casuale.
Americana, Europea o Francese: cambia qualcosa?
No, assolutamente. In nessuno dei tre casi esistono delle tecniche valide per poter aumentare le proprie chance di vittoria. Oltre ad Einstein, in tanti ci hanno provato. Dall'applicazione della sequenza di Fibonacci fino ad arrivare alla D'Alembert, passando per la Martingala, non è mai esistita una sola tecnica in grado di ottenere il risultato sperato. Una regola che vale anche per giochi live come la American Roulette, che oggi va molto di moda e che troviamo in diversi casinò telematici con modalità dal vivo.
Come detto, c'è un motivo per cui la roulette non ammette strategie particolari per giungere alla vittoria. Al contrario del poker o del blackjack, infatti, qui il risultato finale dipende solo ed esclusivamente dal caso, dunque dalle volontà della Dea Bendata. A meno di non voler credere a teorie piuttosto bizzarre come quella della distorsione delle caselle. Da un lato è vero che ogni ruota si comporta in modo diverso, ma dall'altro è praticamente impossibile prevederne i risultati.