Cultura
La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo di Gioachino Rossini inaugura la stagione operistica 2025-2026 del Teatro del Giglio
La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo di Gioachino Rossini inaugura la stagione lirica 2025-2026 del Teatro del Giglio Giacomo Puccini con una produzione - realizzata in coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara - che debutterà sul palcoscenico lucchese venerdì 5 dicembre alle ore 20.00, con replica domenica 7 dicembre alle ore 16

Anniversario morte Puccini, il Giglio ha presentato il cast della Turandot
In occasione del 101° anniversario della morte del celebre maestro lucchese, il Teatro del Giglio Giacomo Puccini ha presentato il cast di una delle opere più celebri del compositore, la “Turandot”, che si terrà nel Centenario della sua prima esecuzione assoluta alla Scala di Milano del 25 aprile 1926, a due anni dalla scomparsa dell’autore

"The Black Blues Brothers" al teatro del Giglio fra musica e acrobazie
Il Teatro del Giglio Giacomo Puccini attenderà, mercoledì 10 dicembre, uno spettacolo imperdibile ed aperto a tutti, tra acrobazie, momenti di musica ed attimi di vero divertimento

"Il paese dei matti", Federica Iacobelli presenta a Lucca il suo libro sul sopravvivere alla vita e alla guerra
"Il paese dei matti", Federica Iacobelli presenta a Lucca il suo libro sul sopravvivere alla vita e alla guerra, selezionato per l'assegnazione del Premio dei Lettori Lucca-Roma 2026. Appuntamento martedì 9 dicembre a Villa Rossi (Gattaiola, Lucca)

Lavoro e disuguaglianze: e se Marx avesse avuto ragione?
L’attività, l’impiego, il mestiere, l’occupazione, la professione… In una parola, il lavoro. Costituisce un dato strategico nell’esistenza di milioni di uomini e donne perché rappresenta l’unico strumento per…

AML, il Quartetto Guadagnini chiude la stagione con la musica di Šostakovič e Mozart
Giunge al termine la Stagione dei concerti 2025 dell'Associazione Musicale Lucchese con un appuntamento di grande prestigio: il ritorno del Quartetto Guadagnini per il terzo capitolo dell'integrale dei…

“Un momento con Giacomo, ricordando Puccini”
Quarta giornata Pucciniana giovedì 27 novembre 2025 Giochi – Laboratori – Musica – Performance In tutti i plessi del Comprensivo per ricordare il Maestro…

Camaiore Sacro 2025, convegno internazionale di musica sacra
Dopo 20 anni dal Convegno sulle Cappelle Musicali (2005) promosso e voluto da Don Angelo Bevilacqua e ancora dopo 15 anni dalla giornata di Studio promossa dal Festival…

Raccontare l'opera, incontri, approfondimenti e curiosità dal mondo dell’opera dedicati a Cenerentola, Nabucco, Otello
Le opere Cenerentola, Nabucco e Otello, in programma al Teatro del Giglio Giacomo Puccini da dicembre a marzo nell’ambito della Stagione Lirica 2025-2026, saranno precedute da speciali momenti…

ALERARENDT ‘Cuori pensanti’ in prima assoluta per la giornata del Fiocco Bianco
Dopo il Concerto Queen Barock’Opera (progetto crossover del soprano Paola Massoni realizzato in collaborazione con il pianista Tiziano Mangani, l’oboista Elena Giannesi e la partecipazione dei Freedom Singers…

- Scritto da Redazione
- Cultura
- Visite: 1383
Libro postumo di Carlo Petrini (Monticiano 29 marzo 1948 - Lucca 16 aprile 2012), giocatore affermato degli anni '70/'80 del secolo scorso, salito alla ribalta con la pubblicazione di dieci libri denuncia sul calcio italiano a iniziare dalla sua sconvolgente autobiografia “Nel fango del Dio pallone“ (anno 2000 Kaos edizioni) vero best-seller. Petrini a seguito della terribile perdita di suo figlio Diego, decise di raccontare il mondo omertoso nel quale era rimasto intrappolato per molto tempo, decise di parlare di doping, di partite truccate, di calcio scommesse; fece nomi e cognomi, ma, soprattutto, non ebbe pietà di se stesso, spietato e consapevole dei tanti errori commessi, della sua vita sregolata, futile ,senza dignità, amor proprio e rispetto. Un uomo caduto tanto in basso e tradito da se stesso. Chiese scusa pubblicamente, pianse, gridò in un silenzio assordante, si rialzò, fece i conti con la propria coscienza, e iniziò una nuova vita volta a raccontare del calcio ciò che non si può e non si deve dire. Questa sua rinascita coincise con l incontro con la donna che le sarebbe stata accanto negli ultimi 9 anni della sua via: sua moglie Adriana Clocchiatti. Insieme hanno affrontato un percorso doloroso, intriso dalla comparsa di tre tumori con conseguenti cicli di radioterpia, radiochirurgia, cinque anni di chemioterapia, e con l'incombere incessante e senza ritorno di una cecità ormai galoppante. Petrini non si è mai lamentato, anzi, dagli iniziali pochi mesi di vita sono trascorsi anni e per questo si reputava una persona fortunata, consapevole che tutto ciò che accadeva fosse la giusta espiazione degli errori fatti. La moglie, curatrice del libro, vuole far conoscere il Carlo Petrini uomo attraverso i suoi scritti inediti e intimi, dove in primo piano troviamo la ricerca di una fede perduta, o forse mai contemplata, l'immergersi totalmente nelle mani di Dio, e sicuramente non da meno è il suo rapporto con la morte, dalla sfida iniziale carica di domande senza risposte, all’amore per la stessa. Un percorso di vita familiare raccontato dalla moglie dove entrambi si sorreggono, si spalleggiano, sono complici nella quotidianità del loro vivere, senza pietismo, ma con coraggio e determinazione. Vengono poi riproposti brani dei suoi libri, dove Petrini tocca temi diversi nel calcio.
- Scritto da Redazione
- Cultura
- Visite: 1048
La Fondazione Ragghianti presenta, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il supporto di Banco BPM, una retrospettiva dedicata all'artista tedesco Otto Hofmann (Essen, 1907 - Pompeiana, 1996), visitabile dal 3 maggio al 14 luglio nelle sale del Complesso monumentale di San Micheletto a Lucca. L'esposizione, a cura di Paolo Bolpagni e Giovanni Battista Martini, è la prima dedicata a Otto Hofmann nel nostro Paese da circa quindici anni, e ne documenta tutta l'attività artistica, includendo numerose opere inedite. La mostra si apre con le opere realizzate al Bauhaus, dove Hofmann fu allievo di Klee, Kandinskij, Albers, Schlemmer, Schmidt, Meyer e Scheper, e dove, nel 1930, fu allestita una sua personale di dipinti e disegni. Inoltre, saranno esposti in mostra – vera rarità – i quaderni illustrati di Hofmann delle lezioni tenute da Klee e Kandinskij tra il1928 e il 1930, e una documentazione in anastatica delle corrispondenze dei suoi maestri e del diploma che conseguì nella scuola fondata da Gropius.
Arruolato forzatamente nelle truppe della Wehrmacht, Hofmann fu inviato in Russia, dove restò poi prigioniero fino al 1946. Questo difficile periodo (1940-1946) è rappresentato con una serie di preziosi acquerelli, in buona parte inediti, eseguiti sulle lettere inviate alla moglie e agli amici, e con una serie di toccanti fotografie. Sono inoltre esposte sia le opere realizzate nell'immediato dopoguerra al suo ritorno in Turingia dalla Russia, in un clima di sofferenza a causa delle crescenti divergenze di ordine politico con la nuova classe dirigente comunista, sia quelle eseguite quando riprese la carriera di pittore, ceramista, designer e insegnante di accademia, alternando lunghi soggiorni in Belgio, Francia e Italia. È anche possibile osservare la sua attività nel campo della grafica tramite xilografie e litografie realizzate nella seconda metà degli anni Quaranta.
Infine, la mostra dedica ampio spazio alle opere eseguite durante il soggiorno ventennale di Hofmann a Pompeiana, nella quiete dell'entroterra ligure, dove visse i suoi ultimi anni, a conclusione di un percorso caratterizzato dalla continua ricerca di tecniche artistiche differenti. Le opere di quel periodo, pur sempre astrattiste, sono ispirate dalla luce e dal paesaggio ligure.
«La Fondazione Ragghianti organizza una retrospettiva su Otto Hofmann, un artista cui da circa quindici anni non era dedicata una mostra nel nostro Paese, e che consente di approfondire le caratteristiche dell'astrattismo, che, come scriveva Kandinskij, "è la più difficile tra tutte le arti"» ha commentato Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti e co-curatore della mostra. «Studiare la figura di Hofmann fornisce inoltre l'occasione di parlare di quello straordinario laboratorio della modernità che fu il Bauhaus. Nell'ottica di studio e approfondimento che da sempre contraddistingue la Fondazione Ragghianti, saranno esposte numerose opere e documenti inediti, in particolare relativi al periodo in cui frequentò il Bauhaus, come i suoi quaderni di appunti delle lezioni di Kandinskij e Klee, e il rarissimo diploma, oggetti di studio di grande valore». «Molte e preziose», aggiunge Giovanni Battista Martini, co-curatore della mostra, «anche le testimonianze inedite del periodo che Hofmann trascorse in prigionia in Russia, acquerelli caratterizzati da un'inaspettata esplosione di colore, che, oltre al significato di documentazione storica e al contenuto estetico, portano alla luce l'aspetto più profondamente umano dell'artista».
Per l'occasione è realizzato un catalogo in italiano (Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull'arte) contenente le riproduzioni di tutte le opere esposte, immagini di fotografie, documenti, i testi dei curatori e un contributo della critica e storica dell'arte Chiara Gatti.
Fondazione Ragghianti
La Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti - ETS (Fondazione Ragghianti) nasce nel 1981 come centro studi, su iniziativa di due grandi storici dell'arte italiani, Carlo Ludovico Ragghianti (Lucca, 1910 - Firenze, 1987) e sua moglie Licia Collobi (Trieste, 1914 - Firenze, 1989), con l'intento di offrire al pubblico un laboratorio permanente di studio e di ricerca sull'arte. Fin da subito ha sede nel quattrocentesco Complesso monumentale di San Micheletto a Lucca, e comprende uno spazio espositivo, una biblioteca specializzata, un archivio, una fototeca, una videoteca, una casa editrice che si occupa di produrre libri, pubblicazioni specialistiche e due riviste («Luk» e «Critica d'Arte») e un centro studi che svolge attività di ricerca e didattica e bandisce borse di studio post-dottorali. Fin dai suoi esordi la Fondazione si propone di promuovere l'attenzione verso l'arte sia tra gli appassionati sia presso il grande pubblico, attraverso mostre dedicate a varie forme di espressione, incentrate su tendenze e artisti e temi meritevoli di approfondimento. A partire dal 1992 la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è il principale ente sostenitore e finanziatore della Fondazione Ragghianti, presieduta da Alberto Fontana e guidata dal direttore Paolo Bolpagni.
- Galleria:


