All things must pass scriveva nel 1970 George Harrison nel suo album, probabilmente, il più bello e contenente la canzone divenuta famosissima My Sweet Lord. Pensavamo proprio a questo 33 giri di un tempo che fu questa mattina, quando è divenuta concreta la decisione di abbandonare quella creatura giornalistica - La Gazzetta di Lucca.it - che ci ha accompagnato per così tanti anni - dal 2011 al 2025 - per fondare una nuova avventura denominata La Repubblica di Lucca.it
Se ne vanno anni di lavoro accanito, di passione, di cronaca, di amicizie, di contrasti, di processi e di procedimenti disciplinari e di migliaia di articoli scritti e pubblicati ogni giorno da decine di collaboratori che sono diventati, adesso, addetti stampa, colleghi professionisti, pubblicisti, tutti con un minimo comune denominatore, quello della voglia di cimentarsi con un mestiere che affascina solo e soltanto se lo si riesce a fare senza avere qualcuno alle spalle che ti condiziona l'esistenza.
Fra pochi giorni, quindi, www.larepubblicadilucca.it aprirà i battenti e sarà, sia nei contenuti sia nella grafica, salvo alcune modifiche, molto simile al vecchio giornale. Comunicati, articoli e fotografie potranno essere inviati a
Che cosa aggiungere? Gli spazi pubblicitari resteranno i medesimi e ci auguriamo che i clienti che per anni ci hanno seguito siano pronti a farlo ancora visto che a dirigere il nuovo sito web ci sarà sempre lo stesso (ir)responsabile direttore che per così tanto tempo vi ha fatto ridere o anche arrabbiare.
Il nuovo giornale avrà gli stessi collaboratori che ha avuto la Gazzetta, ne approfittiamo per rivolgere un appello a quelle persone che hanno voglia di prendere il tesserino di giornalista pubblicista per il quale servono, almeno, due anni di collaborazione. Possono telefonare al numero 342/1463979 e, nel caso, partire con la Repubblica di Lucca.
Questa è l'occasione per ringraziare non solo tutti quegli inserzionisti pubblicitari che hanno permesso di raggiungere gli obiettivi ossia di sopravvivere e mantenersi per 15 anni - merito loro se non siamo morti - ma anche per salutare tutti i colleghi che qui hanno mosso i primi passi. E' anche grazie al loro lavoro se la Gazzetta ha vissuto così a lungo. Ci auguriamo di aver dato anche noi qualcosa a loro.
Questo articolo resterà di apertura fino a quando non ci sarà il passaggio effettivo, ossia fino a quando il nuovo giornale non sarà on line dopodiché la Gazzetta di Lucca verrà gestita non più da chi scrive.
Qualcuno potrebbe chiedersi perché La Repubblica di Lucca. E' una domanda lecita e la risposta è semplice: vogliamo accentuare l'identità e il senso di appartenenza di una città rimasta, ormai, in questa regione, l'unica ad essere, paradossalmente, ancora libera rispetto ad altre città che hanno smarrito ogni connotazione originaria a beneficio di orde di immigrati senza senso e senza luogo. Il giornale continuerà ad essere impietoso, ribelle, aggressivo, sicuramente conservatore e altrettanto certamente non comunista o verniciato di rosso. Abbiamo ancora diversi personaggi nel mirino, politici e non, e il nostro compito è tutt'altro che finito. Scopo della Repubblica è raggiungere nel più breve tempo possibile i medesimi numeri del suo predecessore. Non sarà semplice, ma ci riusciremo.
Infine un grazie anche ai lettori, da e di tutto il mondo. Lucca è stata Repubblica fino all'avvento di Napoleone, ma certe caratteristiche sono rimaste. Nel male e, soprattutto, nel bene, i lucchesi amano la loro storia e sono orgogliosi della loro città. Noi, che lucchesi non siamo, da 35 anni raccontiamo vita, morte e, raramente, anche miracoli di questa terra meravigliosa. Adesso, dopo 15 anni dall'abbandono della Nazione, con i giornali cartacei alla frutta se non, addirittura, al conto, è arrivato il momento di ripartire.
Un saluto a tutti.