Politica
Caos in maggioranza a Viareggio, il Pd: “Senza Servetti numero di donne in giunta fuori norma”
"Un rimpasto improvviso, deciso in solitaria dal Sindaco di Viareggio, che ancora una volta mette in evidenza un modo di governare distante dal confronto e dal rispetto delle…

Caos in maggioranza, nonostante tutto Progetto Viareggio esulta per l’ingresso in giunta di Tomei
Progetto per Viareggio appoggia con entusiasmo e orgoglio il ritorno nell’amministrazione del proprio capolista, il professor Gabriele Tomei, di cui, in questi anni di lavoro condiviso, ha potuto…

Viareggio, i consiglieri Zappelli e Ricci lasciano Del Ghingaro: “Costituiamo un gruppo misto. Stanchi di sentirci carne da macello”
“Negli ultimi giorni, abbiamo avuto conferma che il sindaco di Viareggio agisce su solleciti del presidente della Fondazione festival Puccini Fabrizio Miracolo: questi, venerdì sera, ha chiesto provvedimenti…

Il valzer di Forza Italia
Non mi unisco al peana di vittoria degli articolisti organici alla destra italica, dopo la sonora randellata abbuscata dall’oracolo dell’elemosina-reddito per non cittadini, chissà perché condita del qualificativo “di cittadinanza”

Pellati fa le bucce alle elezioni: un toscano su quattro ha votato per i Pro Pal, per la signorina Salis, per gli eroi dei centri sociali, c'è poco da stare allegri. La Lega a picco colpa di Salvini e Ceccardi, non di Vannacci
Il putiferio Lega mi pare simile a quello M5S e a quello più silenzioso nel PD. La ragazza Meloni scompiglia la sua coalizione: la Lega si disfa, Forza Italia resiste a fatica, i Fratelli ingrossano a dismisura...

DDL Sanità, il comitato RSA Futuro e Speranza lancia l’allarme: “Serve un intervento immediato della Camera”
Profonda preoccupazione è quello che il comitato RSA Futuro e Speranza, che riunisce familiari, operatori e associazioni a tutela dei diritti degli anziani nelle RSA della provincia di…

Olivati (Lucca Futura): “Nel silenzio dell’amministrazione, continuano le code anche di sabato”
La variante dell’ottovolante, come è stata ribattezzata da un cartello ironico posto da ignoti cittadini, continua a far perdere tempo a chi proviene dalla zona nord di Lucca.

Mozioni sulla pace, i capigruppo: "Strumentale discutere del tema in Consiglio"
Cecchini, Di Vito, Fava, Del Barga e Fagnani: "Da Vietina una narrazione che divide tra buoni e cattivi, irrilevante affrontare queste tematiche a palazzo Santini"

Viareggio, Lega sempre più in frantumi: Alberto Pardini si dimette da responsabile degli enti locali
Nuovo colpo di scena all’interno della Lega, dove non si fermano le fibrillazioni legate al nuovo corso “firmato” Roberto Vannacci. Nella serata di venerdì il consigliere comunale…

Mozioni sul Medioriente bocciate in Consiglio, Lucca è un grande noi: “Altra occasione persa"
“Dopo due anni di silenzi e rinvii, il consiglio comunale di Lucca ha finalmente discusso due mozioni che giacevano da tempo nel cassetto. Due mozioni semplici, chiare, profondamente…

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Il collettivo artistico militante lucchese - senza firma, senza alcune identità, senza palle per metterci la faccia - ha posto in essere un'azione che pur non condividendo sotto il profilo politico e del contenuto, è una sorta di provocazione che non produce danno alcuno al monumento in oggetto e lascia, comunque, un messaggio sul quale si può essere d'accordo o meno, ma che ha un significato. Molto meglio del monumento boiata che si trova poco distante e che è costato alla collettività, ringraziamo la Fondazione Carilucca, oltre 80 mila euro.
Ecco il testo del comunicato:
La notte tra il 7 e l’8 agosto abbiamo proiettato sulle Mura di Lucca la scritta “FREE GAZA”, un’azione necessaria per reagire all’orrore e per dire, qui e ora, da che parte stiamo. L’occupazione israeliana ai danni del popolo palestinese si protrae da decenni e, nelle ultime settimane, la violenza dell’esercito sionista si è fatta sempre più aspra. Sono le ore più drammatiche del genocidio palestinese: Israele ha annunciato l’occupazione totale della Striscia di Gaza ed è inammissibile che questo ennesimo massacro avvenga con la silenziosa complicità del resto del mondo.
Abbiamo scelto di intervenire con un gesto simbolico e visibile: un’enorme scritta di cento metri sulla parete monumentale delle Mura di Lucca.
Siamo un collettivo artistico e crediamo nel potere delle azioni creative per mantenere viva l’attenzione sul genocidio in corso. Verrà il momento in cui saremo tutte e tutti convocati davanti al tribunale della storia. I nostri figli e nipoti ci domanderanno: «cosa hai fatto per impedire il genocidio del popolo palestinese?».
Ognuno di noi è chiamato a fare tutto ciò che è nelle proprie possibilità per non lasciare cadere il silenzio su quanto accade
su una delle coste del nostro stesso mare. Le azioni di guerriglia creativa urbana sono alla portata di tutte e tutti. Pertanto invitiamo artisti e artiste, collettivi, associazioni, cittadine e cittadini a ideare e realizzare interventi artistico-creativi per chiedere la fine del genocidio in Palestina. Non possiamo arrenderci all’anestesia che permea il nostro presente.
Chiudiamo con le parole di Goffredo Fofi – intellettuale militante recentemente scomparso – che sentiamo nostre: «sono arrivato a fare una specie di decalogo in quattro punti: resistere, studiare, fare rete e […] rompere i coglioni».
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Un tempo, studiando Diritto e Procedura Penale, avevo appreso – fra l’altro –che la responsabilità penale è personale, che certi reati richiedono l’intenzione o dolo e per altri basta la colpa, e che l’ambito di applicazione della legge italiana è il territorio nazionale. Quest’ultimo concetto prevede correttivi, come per i reati di cui sono autori appartenenti a contingenti militari all’estero.
Oggi decisamente, credo che siamo di fronte a rivoluzione culturale che invita a farsi tour operator, e spedire tanta gente “a quel paese”, o a darsi alla produzione di formaggio, “mettendo tutto in caciara”. Inutile stare a discutere, e mi spiego.
L’Italia è schierata per la difesa degli animali in via d’estinzione, come balena e rinoceronte nero. Beh, nessuno si è permesso di denunciare i passati governi per non essere concretamente intervenuti per far cessare la pesca o la caccia di questi e altri animali. E non perché questi son “solo” animali, aspetto che peraltro poco rileva a certe latitudini parlamentari se c’è da difendere l’orso sloveno immesso in Trentino e causa di un bel calo di presenze turistiche. Perché se democraticamente si può decidere di diffondere l’orso, democraticamente il turista può cambiare destinazione. Al proposito un orso italico qualche anno fa, più di tre, ha varcato il confine svizzero, aveva dato fastidio a allevamenti sui due lati del confine, e i connazionali di Elly l’hanno fatto fuori. Beh, nessuno ha incriminato Conte o Draghi – non ricordo chi fosse al governo – per non aver difeso l’Yoghi nostrano, e non aver dichiarato guerra alla Svizzera.
L’Italia ha una ferrea legislazione contro l’inquinamento, e firma tutte le convenzioni del mondo in materia. Cina, India e qualcun altro se ne strafottono. Nessun passato governo è finito sotto processo per non aver “spezzato le reni” a uno di questi colossi.
Non mi risulta neppure che nessun passato governo sia stato indagato – magari col troy horse dell’atto dovuto – per non aver invaso Tunisia, Libia, Turchia, per mettere fine alla tratta di esseri umani mimetizzata per migrazione spontanea.
Ora, mi pare di aver capito, che neppure Trump riesca a far smettere Putin, o Biby Netanhyau. Ma Francesca Albanese, che probabilmente è alla ricerca di candidatura – e non v’è nulla di male – invita a denunciare l’attuale italico esecutivo perché non riesce a fermare Israele dal tartassare Gaza. Onestamente non riesco a comprendere come l’Italia potrebbe mettere pace. Riconoscendo la Palestina? Beh, immaginate quanto possa interessare a Biby. Aggredendo militarmente Israele? Non credo si debba essere così privi di senso pratico. Condannandolo come ha fatto l’ONU? Mi pare che Israele non si sia scomposto più di tanto.
Insomma, il nostro attuale governo dovrebbe andare a processo, perché non ha risolto il problema di Gaza. Che poi è solo l’ultimo atto di una vicenda che dura da circa 80 anni, e che nessun governo della Repubblica ha risolto. Senza peraltro ricevere denuncia alcuna.
Di tutti i nostri governi è l’unico a dover essere inquisito, ma a quell’esecutivo che dalla sera alla mattina prelevò forzosamente soldi dai nostri conti correnti bancari, nessuno ha mai contestato nulla.
Non sono stupefatto da come gli azzeccagarbugli legati ad una parte politica riescano a riconfigurare gli avvenimenti del mondo e il diritto. Pertanto se devo esprimere la mia opinione, la sintetizzo in due semplici concetti.
Credo che nessuno si affiderebbe – ove sostenuto da logica – a Bonelli-Fratoianni-Elly-Giuseppì. OK, qualcuno potrebbe adoperare lo stesso concetto per l’altra compagine, ma il guaio è che quest’ultima ha per alternativa i “Fabolous Four” specializzati in occupazioni, martellatrici e accoglienza indiscriminata che sembra stia sullo stomaco all’italico spettatore votante e no. E poiché l’attuale compagine ci prova a combatterla, raccoglie consensi.
Inutile continuare a giocare di fioretto, se l’avversario manovra lo spadone a due mani. Per cui, meglio cominciare a dire a chiare lettere, che Moro e la sua scorta sono stati uccisi dai comunisti delle BR. I comunisti di Pol Pot hanno massacrato la popolazione laotiana. I comunisti coreani del sud hanno invaso la Corea del Sud. I comunisti brigatisti rossi hanno sì ucciso il sindacalista comunista Guido Rossa, ma anche un botto di persone che comuniste non erano. Compreso il fratello di Patrizio Peci, brigatista “pentito”, che davvero “non c’azzeccava nulla”. Quindi tanto vale dire che chi è passato da certi lidi, quel virus l’abbia contratto, e non esista modo di liberarsene. Manco se espulso.
Obbiettate che “il comunismo non esiste più e quindi manco i comunisti”? Non è vero, ci sono Cuba e Maduro.
E poi, perché dovrebbero esserci i fascisti se pure il fascismo è finito? Qui, al contrario, non trovo gli equivalenti di Cuba e Maduro, a parte qualche regime islamico. A meno che non si voglia citare l’Italia, nel qual caso credo si dovrebbe far ricorso a un bel TSO.