claudio
   Anno XI 
Mercoledì 5 Novembre 2025
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da Redazione
Rubriche
28 Maggio 2020

Visite: 235

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione della professoressa Michela Stefani in merito alla didattica a distanza nelle scuole.

"C’è chi mette le mani avanti per chiarire che la didattica a distanza non deve “diventare un’abitudine”. Escluso che qualcuno possa diventare migliore dopo una pandemia, che semmai esaspera caratteri e difetti, il sistema scolastico, fatto da individui che non miglioreranno, d’accordo, avrà la grande opportunità, in questi casi si dice storica, di riflettere sull’esperienza della didattica a distanza resa necessaria dalla chiusura delle scuole.

Qui di seguito alcune considerazioni personali e soggettive, se non condivise ancora meglio, corroborate comunque dall’esperienza diretta, che non guasta, con il solo intento di tentare una lettura, provvisoria, sulla formazione al tempo della reclusione forzata.

Parlare della scuola dovrebbe essere un costante “primo punto” all’ordine del giorno, perché è discutere in pratica dell’Italia intera, in quanto sono circa 10 milioni le persone coinvolte direttamente nel sistema, con il corollario delle famiglie e delle amicizie, per cui il tema riguarda realmente la collettività e si configura davvero come pubblico.

Parlare di scuola, poi, non può prescindere da teorie e valori di riferimento, in quanto ogni buona pratica discende da un’idea di formazione, individuo, società, crescita, democrazia. Insomma, l’esperimento inusuale e inatteso della didattica a distanza potrà dare indicazioni fertili e costruttive sulla scuola futura che riaprirà, speriamo a settembre, le porte agli studenti. 

Iniziando con un paradosso, ma non troppo, insegnare in digitale è come andare in piscina a distanza, senz’acqua. Questo per dire che la scuola “da lontano” è, tecnicamente, un ossimoro, una coppia di contrari, due entità che si escludono, perché l’insegnamento, cioè che lascia-un-segno, si attua in relazione, contatto, dialogo, abitudine, ripetizione, rinforzo, sostegno, reciprocità, sguardi scambiati, malintesi, “ma i termosifoni oggi non vanno?”, arrabbiature, solitudini mitigate.

Quindi, detto subito che la tecnologia ha avuto una fondamentale funzione in questi mesi di lontananza per tenere almeno i contatti con gli allievi e fare comunque (video)lezioni utili per un ripasso o segnalibro del programma, e detto che gli accessori informatici possono essere e saranno ancora molto utili per completare la didattica in presenza, ecco, la risposta c’è già: l’aggiunta digitale è opzionale, eccedente, ottima e rapida, ma non primaria. È sufficiente fare una banale prova del nove: se la classe virtuale funziona così bene, perché non dovrebbe diventare la regola? Perché ai docenti non sostituire – stabilmente – video prefatti, tutorial (come tocca parlare), piattaforme parlanti e informanti, dati uguali per tutti, sulla carta asetticamente democratici? Perché, è la risposta, la scuola è vita che si applica, non un’applicazione. Si applica alla pelle di chi insegna e di chi apprende (e sarebbe bello si scambiassero anche i ruoli), aderisce a delle persone – adesivamente, se sa fare il proprio mestiere. Con un’applicazione umana, troppo umana, che può sbagliare, che deve sbagliare, ma dal vivo, sul vivo, nel vivo, perché la scuola è, da ambo i lati, esperienza con cui si formano i ricordi e si accompagnano le persone. (Che meravigliose, indelebili minutaglie, impressioni remote di un quotidiano senza tempo, quel maglione slabbrato e dal colore atroce, quella cravatta da denuncia alla buoncostume, i tic, la battuta ripetuta all’infinito senza far ridere, il compagno beccato sulle punte per la foto di classe, la ragazza sfuggente per sempre, allora e ora, pazienza, e tutto il resto, non replicabile, che non tornerà più….).    

Allora l’avvertenza, al rientro, sarà di verificare la portata e il controllo della virtualità degli schermi perché l’apprendimento più efficace passa attraverso penna, concentrazione e sudate carte e perché, purtroppo, questa didattica suppletiva ha smascherato le differenze sociali e di possibilità economiche e culturali (due dati in evidente contraddizione: “partita per tutti la scuola online” e “il 30% delle famiglie italiane non possiede un pc”), le stesse che la scuola è chiamata a limare. Ultimo e non ultimo, le alunne e gli alunni diversamente abili hanno pagato lo scotto maggiore, e questo proprio non è giusto. Vedremo, non certo per nostalgie passatiste (quali?), ma per preservare l’autentico della scuola che la nostra gioventù merita, per diventare meglio. Qualche passo indietro per riprendere il cammino. Vuoi vedere che l’epidemia che non migliorò nessuno, cambiò la scuola?"

Pin It

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Questa mattina (martedì) in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate…

«Desidero esprimere un sentito ringraziamento a Sistema Ambiente e a tutti gli operatori che, con grande professionalità e…

Spazio disponibilie

Un'Assemblea dei Sindaci sempre più occasione di confronto e ascolto per sviluppare strategie e metodi di programmazione a favore del…

Giuseppe Aldi, alias "Giuseppeilpittore" presenta le artiste emergenti che hanno preso parte al corso di pittura da…

Spazio disponibilie

L'amministrazione comunale continua nell'azione di sostegno dei cittadini che si trovano in difficoltà…

Il piano terra di Mandorla accoglierà, giovedì 6 novembre alle ore 18, "Arte di Marte" con…

Mercoledì 5 novembre alle ore 14 in diretta sulle frequenze di Punto Radio Cascina e in diretta fb Luca Doni intervisterà il poliedrico Ivan Cattaneo in occasione dell'uscita del nuovo lavoro dell'artista bergamasco

Spazio disponibilie

Dopo la pausa per i Comics   riprendono le attività dell’UNIDEL con due importanti conferenze:1 - Martedì 04 novembre…

Alla libreria "Fuori Porta" a Lucca un incontro sul folclore della Toscana, con il professor Paolo Fantozzi, per…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie