Rubriche
Destra e sinistra, "Caro Aldo ti scrivo, così, mi arrabbio un po'..."
Caro amico mio, ho letto il tuo articolo con grande, enorme difficoltà. Non entro nel dibattito politico perché è giusto che ognuno abbia le sue idee; ti faccio però un esempio concreto: come sai frequento (anzi frequentavo) la curva laziale dello stadio olimpico e ti posso garantire che è una curva completamente in mano alla destra...

La sessualità maschile rappresenta un pilastro essenziale della qualità della vita
La sessualità maschile, ancora oggi tema spesso sottovalutata o affrontata con imbarazzo, rappresenta un pilastro essenziale della qualità della vita. Disturbi come calo del desiderio, disfunzione erettile o eiaculazione precoce…

Gioco online e minori: come funziona la normativa internazionale
In tutto il mondo, la maggiore età è il primo requisito per accedere ai casinò online. La soglia può variare leggermente da Paese a Paese — nella maggior parte dei casi è fissata a 18 anni, in alcuni Paesi a 21 — ma il principio è condiviso ovunque

Recinzioni in ferro: soluzioni per il giardino
Tutti coloro che sono alla ricerca di soluzioni di recinzioni casa, giardino o altri contesti abitativi e commerciali, possono ottenere diversi prodotti scegliendoli tra una vasta gamma

Casinò digitali sempre più popolari: +31% di iscrizioni nel 2025
Il comparto del gioco online continua a registrare una crescita marcata a livello globale, con i casinò digitali che si confermano tra i segmenti più dinamici del settore

Come il settore del gioco d’azzardo sta sostenendo l’economia italiana
Il settore del gioco d’azzardo rappresenta una componente significativa dell’economia italiana. Negli ultimi anni, la sua incidenza è cresciuta non solo in termini di gettito fiscale ma anche per quanto riguarda l’occupazione e l’indotto generato in ambiti collaterali

Lucca dietro le mura: segreti, fantasmi e colpi di scena
Dietro l’armoniosa cornice delle antiche mura rinascimentali, la città di Lucca nasconde un labirinto di racconti mai del tutto svelati – come un sipario che si solleva a…

Come Localizzare una Foto Inviata su WhatsApp: Guida Passo per Passo
WhatsApp è una delle applicazioni di messaggistica più usate al mondo, apprezzata per la sua facilità d'uso, velocità e possibilità di condividere contenuti multimediali come foto, video e documenti

Sport notturni: cosa si nasconde dietro la febbre delle attività dopo il tramonto
La scena è sempre più familiare: ciclisti illuminati che attraversano viali deserti, gruppi di runner che iniziano l’allenamento alle 21, campi da gioco affollati nelle ore piccole e palestre che prolungano l’orario per soddisfare un nuovo tipo di pubblico

Il successo dei giochi da casinò nella versione online
Scopri i giochi da casinò più amati nella loro versione online, tra varianti moderne e jackpot. Vivi l’emozione del gioco virtuale e inizia a giocare ora!

- Scritto da Redazione
- Rubriche
- Visite: 721
A partire dal 2021 il lancio del Metaverso ha contribuito all’innovazione di un’era. Siamo nell’impero digitale del Web 3.0: un mondo interamente online dove gli utenti possono agire e interagire mediante avatar e attività virtuali.
La tendenza crypto è dei giovani e giovanissimi
Di pari passo con la portata rivoluzionaria di tale progetto si affianca la cavalcata altrettanto rapida di una nuova tendenza: quella della digitalizzazione della finanza attraverso la decentralizzazione monetaria. Oltre a criptovalute e blockchain, persino un nuovo universo linguistico inizia a prendere forma: il futuro è ormai sempre più Meta. Sin dall'arrivo del Metaverso, le criptovalute registrano una crescita globale costante. Le stime ufficiali parlano di almeno 221 milioni di persone già in possesso di token digitali, un dato che è raddoppiato nella prima metà del 2022.
L’interesse della comunità internazionale alla sfera crypto coinvolge soprattutto il segmento più giovane della popolazione; anche in Italia. Le peculiarità discriminanti delle criptovalute e della stessa blockchain sono difatti l’icona di un settore visto non solo come antigovernativo e ribelle, ma come grande spazio virtuale di risorse lavorative e opportunità di guadagno. La tendenza tutta giovanile nei confronti delle criptovalute risiede nella più stretta interconnessione tra tecnologia e utenti Millennials e della Generazione Z, ovvero tutti i nativi in piena era digitale.
A differenza di quelli tradizionali, gli investimenti tramite blockchain sono decentralizzati e maggiormente accessibili: basta infatti avere un dispositivo e una connessione Internet. I giovani, però, dimostrano comunque consapevolezza delle potenziali insidie della rete decentralizzata. Per evitare rischi, prima di investire preferiscono leggere informazioni online e approfondire la questione, nonché valutare tutte le criptovalute in circolazione consultando liste affidabili riportate da siti autorevoli e specificamente dedicati.
Nuova tendenza, nuovo linguaggio: lo slang crypto
Come accade per ogni nuovo trend destinato a durare nel tempo; accanto all’innovazione della finanza digitale si affianca l’evoluzione della lingua con l’inserimento di nuove entrate lessicali nel vocabolario dell’uso comune. Il mutamento linguistico dimostra la necessità sociale di registrare il cambiamento di abitudini anche attraverso il linguaggio. Nuovi termini, emoji e slang consentono infatti di etichettare nuove realtà prima impensabili, come appunto quella relativa al referente esclusivo del mondo della blockchain. Di seguito alcuni esempi:
-
Bags: insieme di token nel proprio wallet personale
-
Bagholder: l’ostinazione di chi tiene nel portafoglio una crypto considerata poco proficua
-
Ape: predicato che indica la tendenza FOMO legata all’acquisto di token sconosciuti
-
Rug Pull: espressione linguistica che indica una truffa messa in atto da alcuni sviluppatori per un falso progetto crypto
-
Nocoiner o Normie: espressioni che indicano le persone al di fuori delle dinamiche del mondo crypto tra scettici, complottisti o, semplicemente, ignoranti
- Scritto da Redazione
- Rubriche
- Visite: 2976
«La prima qualità di un soldato è la resistenza alla fatica ed alle privazioni. Il coraggio è soltanto la seconda. I disagi, la penuria ed il bisogno sono la scuola migliore per il soldato». Napoleone Bonaparte
La fortuna della figura di Napoleone è strettamente legata al suo esercito, la Grande Armée, colonna portante del suo successo politico e militare. Composto, a differenza degli eserciti di antico regime, da cittadini coscritti, sulla base dell’estrazione a sorte, come già previsto a seguito delle riforme istituzionali scaturite dalla rivoluzione francese, la Grande Armata fu sui campi di battaglia lo strumento che permise a Napoleone Bonaparte di consolidare il suo potere personale soprattutto grazie alla sua flessibilità.
L’esercito era costituito da cinque a sette corpi di armata, comandato ciascuno da un maresciallo o da un generale a seconda delle dimensioni, suddivisi in divisioni, da 4000 a 10000 fanti e da 2000 a 4000 cavalieri, ciascuna organizzata in due o tre brigate da due reggimenti a testa affiancati da una brigata di artiglieria.
L’esercito era composto dalla fanteria, dalla cavalleria imperiale, dalla guardia imperiale, dall’artiglieria a cui si affiancavano una divisione ingegneristica ed un corpo di servizio sanitario. In base all’organizzazione del nemico e del terreno intervenivano in luoghi e tempi diversi.
La fanteria si suddivideva in due corpi principali, la fanteria di linea e la fanteria leggera, ed era composta da granatieri, volteggiatori, fucilieri, carabinieri a piedi, cacciatori. Sparava senza sosta e per questo era necessario un alto numero di soldati considerato che, per caricare un fucile e sparare, erano necessari due minuti e allo scopo i soldati erano schierati in tre file, una dietro l’altra, e ogni grado interveniva secondo il suo turno. Con il fumo delle armi i soldati molte volte non riuscivano a vedere niente se non la schiena dei soldati davanti a loro. I granatieri durante la battaglia guidavano gli assalti e rappresentavano l’èlite della fanteria di linea.
La cavalleria imperiale costituiva un quinto dell’esercito e si componeva di tre o quattro squadroni suddiviso ciascuno in due compagnie. Ogni compagnia, comandata da un capitano, prevedeva tre ufficiali, quattro sottufficiali, quattro brigadieri, settantaquattro cavalieri ed un trombettiere. La cavalleria prevedeva carabinieri a cavallo, corazzieri, dragoni, ussari, cacciatori a cavallo, lancieri, che usavano lance, spade, sciabole oltre alle pistole. Caricavano per sbilanciare i soldati nemici e li inseguiva se battevano in ritirata.
L’artiglieria, costituiva la colonna portante dell’esercito francese, ed era composta da quella a piedi, che seguiva il ritmo della marcia della fanteria, e l’artiglieria a cavallo.
La guardia imperiale, istituita come guardia del direttorio durante il periodo rivoluzionario, era caratterizzata da soldati scelti per la loro preparazione militare e per la loro devozione all’imperatore del quale costituivano un vero proprio esercito privato d’élite all’interno della compagine militare generale; si componeva della vecchia guardia, della media guardia e della giovane guardia
In battaglia la guardia imperiale esibiva un’alta uniforme tranne che durante la battaglia di Warerloo (1815).
Napoleone in un proclama ai suoi soldati dopo la battaglia di Jena ebbe a dire «La cavalleria ha gareggiato con la fanteria e l’artiglieria; ormai non so a quale arma io debba dare la preferenza: siete tutti quanti dei buoni soldati».
Sul campo di battaglia un ruolo importante era svolto dai tamburini con l’incalzante rullare dei tamburi sosteneva il morale delle truppe.
Della Grande Armée, facevano parte alcuni contingenti stranieri provenienti dall’Italia, dai Paesi Bassi, dalla Polonia, dalla Baviera, dall’Austria, dalla Prussia, dalla Croazia e dalla Svizzera. Napoleone anche dopo l’incoronazione a imperatore continuò a partecipare in prima linea alle battaglie insieme ai suoi soldati poiché voleva fosse chiaro che il suo potere era legittimato dalle vittorie militari e non certamente dal ruolo di Imperatore o da privilegi dinastici.
Viveva con i soldati sui campi di battaglia condividendo successi, sconfitte, lunghe marce e non restava certamente indifferente quando passava davanti ai reggimenti e i soldati lo salutavano acclamandolo al motto di Viva l’Imperatore!
- Galleria: