Anno XI 
Domenica 21 Settembre 2025

Scritto da Redazione
Politica
29 Luglio 2020

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La vicenda del progetto di ristrutturazione della ex Manifattura Tabacchi portato avanti dall'accoppiata Manfredi Catella-Marcello Bertocchini in rappresentanza, rispettivamente, di Coima SGR e Fondazione Carilucca, sta diventando un problema di rilevanti dimensioni per l'amministrazione comunale di Alessandro Tambellini. Sembra, infatti, che negli ultimi tempi telefonate, messaggi e e-mail arrivino con una certa frequenza alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e il Paesaggio di Lucca. Con essi si chiede, con insistenza, che la soprintendente Angela Acordon conceda il via libera nonostante non le sia mai stato presentato, a quanto risulta, uno straccio di progetto da esaminare. 

Dagli uffici di piazza della Magione hanno ripetutamente cercato di far comprendere ad assessori e dirigenti che non è possibile dare un parere positivo ad un progetto senza averlo mai visto e senza che nessuno, almeno fino ad oggi, si sia mai degnato di presentarsi per parlarne concretamente. Più volte, anzi, la Acordon avrebbe spiegato che non solo non concederà mai il proprio assenso ai lavori senza aver prima passato al setaccio il progetto, ma che, prima di concederlo, dovrà esserci stato, preventivamente, quello dell'amministrazione comunale. E chi vuol capire capisca.

A quanto pare, a palazzo dei Bradipi qualcuno ha compreso e qualcun altro fa finta di non capire. 

Nessun intervento, invece, dal chiosco di S. Micheletto e poco più da Milano se non attraverso un ex soprintendente che ogni tanto si fa vivo. 

A questo punto viene spontaneo domandarsi per quale motivo la giunta Tambellini sia così insistente nei confronti della soprintendenza quando sa benissimo che senza un progetto specifico da studiare e analizzare, non ci potrà essere alcuna autorizzazione preventiva ai lavori. Il presidente della fondazione Bertocchini lo sa o fa finta di non saperlo?

La fondazione Carilucca, inoltre, ha una partecipazione all'interno di Coima che, come sappiamo, ormai, da qualche tempo, ha sede in Qatar e proprio uno dei soci più robusti se non il più munifico e munito d'argent, è proprio un eminente personaggio qatariota. Bene, si sono mai domandati alla fondazione Carilucca se ai lucchesi fa piacere avere gli arabi dentro casa e non certo tra i più moderati e provvisti di apertura mentale? 

Tornando, tuttavia, al progetto, possibile che nemmeno uno straccio di progetto sia stato presentato alla soprintendente che dovrà, comunque, dare il suo parere vincolante? Ma cos'è, uno scherzo? Ma c'è forse qualcuno che pensa che la Acordon abbia l'anello al naso? No perché se qualcuno lo pensa dovrà ricredersi essendo, tra l'altro, figlia di un ex dirigente di alto livello che le ha insegnato sin dalla più tenera età a non fidarsi delle promesse o delle richieste da qualunque parte provengano. 

Questa soprintendente sta lavorando, a Lucca, molto bene. Si mantiene in equilibrio cercando di annusare il terreno e prima di fare qualsiasi cosa mettendoci la faccia e la firma, vuole vedere, conoscere, sapere. Quindi, perché pretendere che dia via libera alla cieca? Che cosa è tutta questa urgenza?

Ma ci siamo resi conto che Lucca non è Porta Nuova né ha, alle spalle, un passato di archeologia industriale che richieda interventi come quelli messi a segno da Coima SGR?

E Confcommercio, con Pasquini neo presidente, è proprio sicura di voler stravolgere il tessuto cittadino in cambio di un piatto di lenticchie pardon, di parcheggi?

A proposito, stiamo cercando di avere il numero di cellulare del livornese nostro concittadino Manfredi Catella al quale l'interSvista gliela vogliamo fare a modo nostro, alla labronica per intenderci o alla Gazzetta come si dice. Gli articoli che abbiamo letto un po' qui e un po' là ci sembrano scarsi e frutto di quel giornalismo piatto e politicamente corretto di cui sono pieni i nostri giornali cartacei. Se Catella dovesse leggere queste righe, magari ci contatti lui che facciamo prima. Il nostro numero lo conoscono tutti, almeno qui a Lucca, tra i lettori del nostro giornale: siamo in bella vista e alla portata di chiunque vuole contattarci: 342/1463979.

PS. Per carità, se questa amministrazione comunale targata Pd non avesse , in nome della democrazia e della libertà di espressione, messo al bando la Gazzetta di Lucca per, pare, direttive provenienti dal vertice lucchese del partito - ma chi sarà mai il responsabile? - intervisteremmo a modo nostro anche la Serena Mammini e il sindaco Tambellini. Invece con noi non parlano, amano, infatti, i colleghi sdraiati sulla linea. D'ombra. A noi, purtroppo. piace la luce. Del sole.

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