"La notizia delle dimissioni di Francesco Raspini dal suo ruolo nel consiglio comunale di Lucca arriva con un anno almeno di ritardo. Essere il portavoce di un partito così pieno di contraddizioni e correnti interne, del resto, era un'impresa difficile". Lo dicono i capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale, commentando così la decisione dell'ex candidato sindaco di lasciare il suo ruolo politico.
"Nella nota diffusa dal Pd - proseguono i capigruppo - si legge che Raspini avrebbe compiuto un atto di generosità per favorire la nascita di un nuovo percorso politico. Verrebbe da chiedersi quale, perché il Pd lucchese oggi appare frammentato come non mai e continua a perdere pezzi per strada. Raspini, Del Greco, e una consigliera, Serena Mammini (nella foto), che vive da separata in casa e che, sull'urbanistica, vota sempre con il centrodestra. Si stanno auto-smantellando".
"Anche Lucca Futura adesso appare prossima ad abbassare il bandone: il progetto politico raspiniano, privo del suo leader, non ha niente più di futuribile in dote".
"La vicenda del posto di lavoro ottenuto in Provincia - proseguono i Capigruppo - aveva già confermato l'incapacità di Raspini di metabolizzare la sconfitta elettorale del 2022, manifestando un misto tra confusione, opportunismo e capacità di tradire il patto di rappresentanza stipulato con gli elettori".
"Di sicuro, adesso, Raspini potrà dedicarsi anima e cuore alla provincia di Lucca. Un consiglio potrebbe essere quello di lavorare seriamente per l'apertura del ponte sul Serchio, dato che dopo le passerelle elettorali con Baccelli non è stato fatto un solo passo in avanti. Quel che è certo - concludono i Capigruppo - è che al Consiglio non mancheranno i suoi interventi, un concentrato autentico di egocentrismo e petulanza, da depositario di una coerenza che, nei fatti, si è sciolta come neve al sole".



