Politica
In punta di coltello
Recente l’arresto di 5 giovinastri, 3 dei quali minori e 1 solo dei maggiorenni d’origini straniere, responsabili di aver ridotto in sedia a rotelle – se va bene – un 22enne, per sottrargli 50 euro. L’evento nella zona della movida milanese, in Corso Como, il 22 ottobre scorso. Alcuni spunti li ritengo doverosi

L’assessore Marinella Spagnoli può esercitare pienamente e senza alcuna limitazione il proprio mandato
Il Comune di Viareggio ribadisce che l’assessore Marinella Spagnoli può esercitare pienamente e senza alcuna limitazione il proprio mandato, confermando la correttezza della nomina e la piena legittimità…

Doppio appuntamento il 29 novembre in ricordo di Altero Matteoli
Promosso dall’Associazione “Altero Matteoli per la Libertà e il Bene Comune” con il patrocinio dei Comuni di Lucca, Vagli Sotto, Castelnuovo di Garfagnana e della Regione Toscana

Forza Italia lancia "Giustizia Negata"
Forza Italia lancia l'iniziativa di sensibilizzazione "Giustizia Negata", un percorso pubblico volto a riportare al centro del dibattito nazionale il tema degli errori giudiziari e delle storture del sistema che, troppo spesso, sconvolgono le vite dei cittadini e compromettono la credibilità della giustizia italiana

"Sinistra disperata, senza idee, priva di vergogna e pronta a rinnegarsi pur di andare contro alla destra"
Le ultime uscite sulla stampa ed in Consiglio Comunale dimostrano tutta la disperazione di una opposizione “smarrita” che non trova una qualunque strada da intraprendere per recuperare una iniziativa politica decente

Alfarano (Pd): "Una proposta per Vinchiana a 25 anni dalla tragedia"
Enzo Alfarano, capogruppo del Pd in consiglio comunale, kancia una proposta alla maggioranza affinché si prenda in esame la situazione di Vinchiana: Ricorrono oggi 25 anni da quel…

Arena in Pulia, la proposta di Bianucci: “Occorre cambiare urgentemente il progetto"
Arena in Pulia, la proposta di Bianucci: “Manca una visione strategica per la città: che senso ha spendere cinque milioni e mezzo di euro se non si risolve il problema del Campo Balilla, che oggi è di nuovo sottosopra come accade due volte all’anno?”

“Sub Tutela Dei”. Una mostra sul giudice Rosario Livatino
Nelle sale al piano terra del Palazzo Guinigi il 24 novembre sarà inaugurata una mostra dedicata a Rosario Livatino, il giudice assassinato all’eta di 38 anni dalla mafia nel 1990 mentre, privo di scorta, si recava al Tribunale di Agrigento, ove prestava servizio

Pd Lucca: "I soldi per il nuovo palazzetto ci sono o no? Il sindaco faccia chiarezza una volta per tutte"
"Tutto e il contrario di tutto: è così che il sindaco Mario Pardini racconta i progetti del Comune. Nell'intervista rilasciata qualche giorno riesce contemporaneamente a dire che i…

Giglioli (AVS): "I Comics sono essenziali per la città, ma un ripensamento generale è diventato urgente"
"Il valore di Lucca Comics & Games è fuori discussione, ma serve un ripensamento generale della manifestazione per renderla sostenibile per la città". A dirlo è Valeria Giglioli, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra Toscana

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Caro Aldo, mi sono emozionato e commosso a guardare le immagini che arrivano sul telefonino di un mio amico, esule iraniano da anni in Italia, ma ancora legato alla sua Persia, dai figli dei suoi amici rimasti in Patria.
Mostrano che la libertà, dove non c’è, vale la vita stessa: si vedono e si sentono ragazzi e soprattutto ragazze che sanno bene di rischiare la pelle; con questa consapevolezza si mettono d’accordo per andare in piazza, per togliersi il velo, per opporsi a polizia, milizie, fanatici. Dicono che la vita senza libertà vale poco la pena di essere vissuta. Poi si comportano di conseguenza, vanno in strada, manifestano, rischiano mesi di torture e poi la forca, le ragazze rischiano gli spari negli occhi o negli organi genitali, come da ordine impartito dall’ayatollah Khamenei ed eseguito con felice sadismo. Scesi nelle strade filmano i bastoni dei Basiji, i motociclisti vestiti di nero che arrivano a dare manforte a quelli appiedati, l’accanimento contro le loro stesse sorelle o figlie inermi, le fughe negli androni e i ritorni sulle strade, il dramma di quando ne catturano una o uno, il pianto e la paura di non vederli mai più, l’insistenza nel rischio di essere loro la prossima vittima.
Eppure tornano nelle strade, eppure cantano i loro inni, le nenie che non capisco ma che vogliono dire libertà, eppure combattono a mani nude, piangono, hanno paura, si sentono ansare, si tengono per mano cercando il coraggio collettivo, e tornano in piazza, e arrivano i delinquenti con i bastoni, le tute nere, le moto rombanti, il fumo dei lacrimogeni, l’inerzia ipocrita della polizia che lascia il lavoro sporco ai fanatici con le tute nere. E viene la sera, ben pochi tornano nelle loro case per il timore delle tute nere che rastrellano casa per casa, come facevano le SS naziste o i Cekisti sovietici. Non so dove vadano a dormire, se dormono, so che domani saranno di nuovo sulle strade e nelle piazze a combattere per un minimo di libertà, per togliersi la cappa della fanatica teocrazia che li costringe a una vita che non vale la pena di essere vissuta.
Anche noi ce ne andiamo a dormire, dopo aver visto le partite del campionato mondiale di calcio nel Qatar, il Paese che aiuta l’Iran, insieme a Turchia e Russia, che corrompe tutto e tutti, ma, prevalentemente, gli uomini e le donne della Sinistra, quelli che Berlinguer designava moralmente superiori rispetto a noi comuni mortali.
Se ne vanno a dormire anche gli attivisti dei diritti umani: i ragazzi e le ragazze iraniane non meritano impegno e interesse.
Eppure le donne iraniane, come tutte le donne che vivono nei Paesi islamici, sono discriminate per davvero.
Dalle limitazioni perfino ridicole: andare in bicicletta, ma solo in privato (nel cortile di casa!), il portare il velo (rigorosamente nero: chi lo indossa di altro colore o lascia libero un ciuffo commette peccato ed è bastonata a morte come Mahsa Amini, la protomartire di questa follia), a quelle più condizionanti: vietata la pillola anticoncezionale e più che mai gli aborti, la violenza domestica non è considerata reato e le poverette con mariti violenti prendono calci e pugni ma non trovano riparo nelle leggi iraniane, nell’ipotesi molto remota che una iraniana riesca a divorziare, lascia nelle mani del marito tutte le sostanze, anche quelle dotali. Se restano vedove ereditano solo parte del patrimonio, Il grosso va al più vicino parente maschio del defunto. In tribunale la loro testimonianza per legge vale meno di quella di un uomo. Se una donna viene assassinata o ferita i risarcimenti sono la metà di quelli previsti per gli uomini. Le figlie femmine ereditano circa la metà dei fratelli maschi. Le donne non hanno diritto genitoriale. Nelle assunzioni le donne nubili sono precedute dagli uomini (anche celibi) e dalle donne sposate con figli. La responsabilità penale per le ragazze inizia a 9 anni di età, quella dei ragazzi a 15 anni. Per non parlare delle relazioni omosessuali: quelle fra lesbiche sono punite con 100 frustate sulla pubblica piazza. Alla quarta recidiva c’è la condanna a morte. Analogamente le relazioni fra gay.
Noioso o no, questa è peraltro solo una parte delle discriminazioni e bisogna pur dirla.
Ma l’onorevole Zan e tutta la comunità italiana LGBT dormono sonni sereni: l’omofobia, la transfobia, la misoginia iraniana (e islamica) li lascia indifferenti. Tutte le sinistre sono in un silenzio tombale: meglio dare del fascista a chi non si allinea in Italia al decreto Zan.
Scrivo con l’intento di muovere anche il tuo cuore di uomo libero per convincerti a informare giornalmente i tuoi lettori dei delitti che i turbantoni iraniani hanno commesso il giorno prima in nome del loro Dio: non lo fa nessuno, neanche Papa Francesco!
Fallo nell’interesse delle comunità italiane LGBT che sarebbero le prime vittime delle violenze islamiche, fallo nell’interesse degli italiani, etero o omo, nati e vissuti in un Paese anche troppo libero: te lo dice uno che è nato in un regime e ha rischiato di finire in un altro regime come ci sono finiti alcuni amici che avevano la sfortuna di vivere nei confini orientali dell’Italia:
Potrebbe darsi che anche il consiglio comunale di Lucca decida di votare una unanime e solenne dichiarazione di condanna dei fanatici e che esprima vicinanza ai ragazzi iraniani: se lo meriterebbero per il coraggio e lo stoicismo con cui cercano uno spiraglio di libertà per il quale sono perfino disposti a morire.
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Con questo intervento il gruppo politico Lucca 2032 che fa capo al sindaco Mario Pardini, intende spiegare qual è il significato delle migliaia di cosiddette 'lucine' natalizie che, nel corso di queste festività, possono essere ammirate al centro della città e non soltanto. Non una sorta di 'specchio per le allodole' o una specie di 'acchiappacitrulli', bensì il risultato di una strategia di 'marketing' inteso a 360° ossia come volontà di promuovere la città e il suo tessuto culturale-economico-sociale-ricreativo:
Cosa c’è dietro le “lucine” di Natale? Ancora si fa resistenza a capirlo, ma c’è molto di più di quanto appaia a uno sguardo superficiale,
c’è la sintesi dello slogan “Il cambiamento inizia adesso”, plasmato la scorsa primavera dal gruppo di Pardini, poi approdato a Palazzo Orsetti.
È il primo grande segnale di cambiamento, non tanto per l’effetto “wow” delle scintillanti installazioni, quanto per il cambio di metodo, l’approccio alle tematiche cittadine da amministrare con una visione differente, maggior empatia e minor supponenza.
Le “lucine” sono il simbolo della rinascita di una città che ha avuto la forza ed il coraggio di cambiare, per crescere: questa è la vera magia di LMN. È la progettualità in cui si affronta la gestione della cosa pubblica, che parte dal conoscere il territorio e le necessità dei cittadini.
Perché il cambiamento è una crescita culturale del sistema, che pone al centro anche il significato più profondo in questo caso del termine “marketing”.
Obiettivo raggiunto: gli albergatori hanno annunciato diverse date sold-out, i social sono un catalizzatore.
La seconda fase sarà far decollare LMN negli anni successivi, per renderlo non più un regalo alla città, ma un motivo d’interesse per conoscere Lucca ancora di più. E conoscere per la prima volta - grazie al Lucca Magico Natale - i designer di fama internazionale che si sono prestati a realizzare opere uniche ed inedite installate nelle piazze come anteprima.
Siamo sicuri che questa amministrazione, oltre le iniziative dedicate al Natale, realizzerà con il medesimo approccio una nuova visione di città, capace di promuoverne l’immagine e l’economia, con positive ricadute su tutta la popolazione.


