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La Futsal Lucchese è proiettata verso il futuro
La Futsal Lucchese è proiettata verso il futuro. Dopo una stagione nel complesso più che soddisfacente, l'obiettivo è quello di rafforzare la propria struttura, con l'intenzione di costruire un vero e proprio settore giovanile

I Draghetti del DRK Capannori vincono in casa e restano saldi in testa alla classifica del baseball Under 12
E' stata una bella festa di sport oggi a Capannori dove i piccoli draghetti DRK Baseball Capannori hanno disputato e vinto la prima partita finalmente in casa el…

Atletica Virtus, titolo toscano per la staffetta 4x100 Allievi
Non si arresta la corsa della Virtus che in questo primo scorcio di stagione outdoor continua a fare incetta di medaglie, titoli e qualificazioni importanti. Il fine settimana…

Paolo Bianchi coadiuvato da Francesco Barsotti guideranno la prima squadra della Folgor Marliaeleste
Ancora novità in casa Folgor Marlia, sarà Paolo Bianchi coadiuvato da Francesco Barsotti il duo che guiderà la prima squadra biancoceleste.Bianchi sono cinque anni che allena alla…

Play-off promozione: il primo atto della semifinale è del Porcari Volley
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Mara Meo Pizzerie e Atletica Virtus ancora insieme
Lo storico gruppo lucchese, da decenni attivo nella ristorazione, ha scelto di affiancare la società del Presidente Nando Caturegli in tutte le sue manifestazioni sportive. Mara Meo, già…

DRK Capannori Baseball - "Draghetti" pronti alla sfida casalinga contro i Lancers Lastra a Signa
Domenica 18 maggio alle 10,30, il diamante di casa del DRK Capannori Baseball si prepara ad accogliere un'entusiasmante sfida per i piccoli Under 12: dopo numerose trasferte finalmente…

Prosegue in modo vittorioso il cammino delle squadre giovanili di pallanuoto del Circolo Nuoto Lucca
Prosegue in modo vittorioso il cammino delle squadre giovanili di pallanuoto del Circolo Nuoto Lucca nei campionati regionali UISP. La selezione Under 14, superando domenica 11 maggio, per…

Verso Lucchese – Sestri Levante: prevendita a gonfie vele, staccati già quasi 2 mila biglietti
Cresce l’attesa in città in vista della partita di ritorno dei playout che sabato sera (fischio d’inizio alle 20) vedrà la Lucchese impegnata al Porta Elisa contro il…

Immensa Jasmine agli Internazionali di Roma: batte la Stearns e per la prima volta in carriera accede alla finale del Foro Italico
Grande, unica, immensa Jasmine Paolini. La campionessa di Bagni di Lucca schianta nella semifinale del Wta 1000 di Roma la statunitense Stearns col punteggio di 7-5, 6-1 e…

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Quando descriviamo storie di atleti e di personaggi sportivi di questa grandezza non c'è da distinguere se la diffusione di notizie ed interviste siano riservate a giornali locali o nazionali, soprattutto quando si ha a che fare con testimonianze di affetto al volley da parte di una Regina di questo sport che lo ha vissuto intensamente fin da quando era bambina e che continua a trasmetterne oggi da allenatrice esplorandone le tematiche e analizzandone le diverse sfaccettature.
Manuela Leggeri è il volley, una mitologia fondata sulla significatività della statistica, una delle migliori giocatrici della storia nazionale e internazionale, una protagonista di quell'unico roster che, fino ad oggi, può veramente dire di aver vinto tutto dopo che a Berlino il cielo nel 2002 si tinse di azzurro, quattro anni prima della nazionale italiana di calcio, nel primo decennio degli anni duemila portatore dei più grandi trionfi dello sport italiano.
La fuoriclasse di Sezze, frazione collinare ai piedi dei monti Lepini in provincia di Latina, in quella spettacolare finale mondiale di Berlino era il capitano, la centrale che filtrava e murava disorientando gli Stati Uniti che venivano da dieci vittorie consecutive, ma che dovettero arrendersi al tie break all'Italvolley di coach Bonitta a capitan Leggeri. Mai trionfo fu più importante per il volley femminile azzurro, per poco non eguagliato da un'altra spettacolare nazionale due anni fa ad Hamamatsu da Paola Egonu e compagne sconfitte soltanto in finale dalla Serbia.
Fra pochi giorni la Manu nazionale, il 9 maggio, compie 44 anni ma ne festeggerà ancora tanti con il volley, perchè questa disciplina è sempre il suo unico lavoro e lo sarà a lungo avendo scelto di insegnarne i segreti ai giovani che si applicano con grande passione e dedizione.
Le sue cifre a livello agonistico sono impressionanti e la lista dei suoi successi è così lunga che ci limitiamo a ricordarne i più importanti.326 presenze in Nazionale con 1 mondiale vinto, ma anche con due importanti medaglie ai campionati europei: bronzo a Italia 99 e argento a Bulgaria 2001 dove fu premiata anche come miglior centrale assoluta. Argento Word Grand Prix a Reggio Calabria 2004.
A livello di club ha vinto la Champions League con Modena nel 2000-01, 3 scudetti, l'ultimo con la River Volley Piacenza all'età di 38 anni e per due volte premiata come miglior centrale del campionato, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Cev. Si è ritirata con lo sport agonistico a 40 anni, grazie alla sua longevità segnata da pochissimi infortuni. La serietà nei suoi allenamenti è un caso raro nella sostanza e nella costanza, perché sviluppava tutte le qualità del movimento fornendo solide basi su cui costruire ogni passo successivo.
La sua saggezza ed i suggerimenti dei suoi numerosi grandi allenatori l'hanno stimolata ad andare in palestra, anche quando a volte non aveva voglia di uscire di casa, può capitare a tutti gli atleti la giornata storta...
"Ho sempre giocato a volley per passione divertendomi fin da bambina - racconta a La Gazzetta di Lucca - e crescendo mi sono ritrovata a coltivare grandi sogni, ma per realizzarli ho sempre guardato la realtà, compiendo uno sforzo dietro l'altro, necessari per raggiungere gli obiettivi."
Dall'alto della sua esperienza cosa si sente di consigliare ai giovani?
"Come mi dice a volte il mio ex allenatore Giulio Velasco - risponde l'ex capitano azzurro - avere una tensione orientata alle proprie affermazioni attraverso un confronto con gli altri. Crescere e voglia di arrivare attraverso grandi sforzi e senza fretta perché per riuscire si richiedono tempi di attesa, pazienza e forza di volontà. All'estero forse le atlete hanno maggiore convinzione. In Italia le ragazze devono cercare di sviluppare maggiormente queste caratteristiche perché a volte si ritengono troppo velocemente arrivate penalizzando anche il valore educativo dello sport che non deve mai venire a meno. Un altro consiglio che posso dare è di farsi allenare da buoni allenatori e di giocare. Meglio giocare in una categoria inferiore che stare in panchina in una categoria più importante. E' soltanto giocando che si può migliorare".
I SUOI ALLENATORI
Parlando di Manuela vengono in mente oltre ai grandi trionfi anche i grandi allenatori che ha avuto: Giovanni Guidetti, Giulio Velasco, l'icona della Cina Jenny Lang Ping, Gianni Caprara sono soltanto alcuni. Ma da chi ha imparato di più?
"Ho avuto la fortuna di essere allenata dai migliori allenatori in assoluto e dai loro stili diversi ho imparato qualcosa. Tutti hanno contribuito a migliorarmi atleticamente, tecnicamente e mentalmente. Se mai vorrei spendere qualche parola su coloro che credettero in me agli inizi della mia carriera. Dalla mia prima allenatrice Stefania Ricci a Simonetta Avalle. Quest'ultima ci credette così tanto da farmi fare il salto diretto dalla serie D alla serie A, avevo appena 15 anni".
Il suo periodo di maggior successo?
"Modena 1999-2002. Scudetto, Champions League, Coppa Cev e Coppa Italia. Ad un certo punto ero l'unica italiana in mezzo a tante straniere".
Rispetto a quando giocava lei in cosa è cambiato il volley di oggi?
"Oggi c'è molta più rapidità, più fisicità ed una potenza diversa. Anche le battute sono cambiate. Oggi si effettuano con il salto, ai miei tempi soltanto in poche battevano così. Anche il volley è uno sport in continua evoluzione."
Il professionismo nel volley femminile ce lo vede oggi?
"Rispetto ai miei tempi purtroppo non è cambiato niente. Né come professionismo, né come lavoro subordinato ed è stata riconosciuta la maternità soltanto negli ultimi due anni. Forse il volley, pur essendo uno sport femminile di massa, non si è assicurato ancora una quantità di introiti per essere di livello professionistico e non lo ritengo giusto perché una giocatrice di serie A passa intere giornate in palestra, non potendo esercitare altre professioni."
NON E' VERO CHE IL N. 4 PORTA SFORTUNA
Per chi è superstizioso il n. 4 porta sfortuna. Non per Manuela Leggeri che lo ha cucito nel centro del petto e sulla schiena per tutta la sua carriera agonistica. "Non avrei potuto giocare con altri numeri. Ho sempre avuto sinergia con le compagne di squadra, ma guai a togliermi la possibilità di cucire sulla maglia il numero 4. Il motivo? Era il numero che apparteneva ad Andrea Giani della Nazionale dei Fenomeni, il mio unico vero grande idolo al quale mi sono sempre ispirata. Una volta tornata a casa dopo aver vinto il mondiale lo incontrai e mi fece i complimenti, interrogandomi sulle sensazioni provate. Proprio lui, che di mondiali ne aveva vinti tre... Ricordo che quando arrivai al Centro Ester di Napoli nella stagione 1998-99 ci contendemmo il n. 4 in tre: io, Doriana Frontini e l'olandese Erna Brikmann, ma fui io a spuntarla perché era più forte di me, ne facevo una questione fondamentale per giocare. Non l'ho più tolto dalla maglia e devo dire che il n. 4 mi ha portato fortuna ".
Una carriera interrotta a 40 anni. Qual è stato il segreto?
"Non ho mai avuto seri infortuni. Con l'esperienza impari ad ascoltare il tuo corpo e a saperlo gestire con il lavoro fisico e a sapere di cosa ha bisogno e quando richiede riposo. Prevenzione e direi anche alimentazione devono essere affrontate con cura e sono molto importanti. Però è stato inevitabile lo stress sull'articolazione che mi ha portato ad una degenerazione complessiva della cartilagine delle ginocchia che per fortuna ho saputo gestire abbastanza bene."
Cosa prova a rivedere le immagini della sua impareggiabile carriera?
"Soltanto di recente ho rivisto la finale mondiale in TV e devo dire che l'adrenalina ha di nuovo invaso il mio corpo. Mi sembrava di rivivere quei momenti, ricordando tutte le fasi di gioco come fosse passato poco tempo ed invece si tratta di quasi 18 anni fa."
DA TRE ANNI ALLENA LA PALLAVOLO RIVALTA
La fase due di Manuela Leggeri è iniziata tre anni fa quando iniziò ad allenare la Pallavolo Rivalta, della piccola frazione di Rivalta sul Mincio nel territorio comunale di Rodigo in provincia di Mantova. "Sono veramente soddisfatta - dice - di questa società femminile presieduta da Clara Savazzi, che impronta la sua attività sotto forma di educazione, gioco e divertimento per le giovani ragazze che amano il volley. Abito assieme al mio compagno a Volta Mantovana, quindi faccio presto per recarmi alla palestra tre volte la settimana, più le partite negli week-end. Alleno la squadra di prima Divisione e Under 18. Prima del coronavirus con la prima squadra avevamo vinto le prime sei gare nei play-off e quindi c'erano buone possibilità di essere promosse. Amo insegnare ai giovani ed il mio futuro sarà dedicato sempre più a questo mio incarico con lo scopo di trasmettere alle ragazze le mie esperienze ma anche sicurezza, educazione e serenità. Quando mi ritirai dall'attività agonistica ebbi diverse richieste per fare il Team Manager anche da parte di società di serie A, ma ho preferito rimanere vicino casa e dedicarmi ai giovani ed alla loro crescita. Sono come allenatrice abbastanza severa, pretendo la massima disciplina e nessun ritardo agli allenamenti se non ampiamente giustificati. Soltanto per la squadra di 1.a Divisione ho 21 ragazze ed è quindi un impegno probante ma per me molto gratificante."
Svolge altre attività?
"Dedico gran parte del mio lavoro a questa meravigliosa società e poi sono invitata spesso ad eventi e convegni. Non credo di avere tempo per fare altro, anzi in questo periodo di inattività la palestra e le ragazze mi mancano molto. Sono anche dispiaciuta di non aver portato a termine la stagione per noi molto positiva, ma ora dobbiamo dedicarci a consentire che tutto torni alla normalità e rispettare l'isolamento domiciliare."
PER LEI LA STANDING OVATION ANCHE A LUCCA ALLA CONSEGNA DEL PREMIO FEDELTA' ALLO SPORT
Il Premio Fedeltà allo Sport non poteva dimenticarsi di lei, che rappresenta una fedeltà al volley come poche altre. Due anni fa all'Hotel Country Club di Gragnano ritirò la sfinge d'oro coniata dall'artista lucchese Giampaolo Bianchi e fu accolta al momento della sua premiazione da una standing ovation da parte degli sportivi lucchesi. Una serata dedicata al volley e che vide premiare anche la sua compagna azzurra Elisa Togut, Luca Cantagalli (un membro della così detta generazione dei Fenomeni) ed i liberi lucchesi Luna Carocci e Ilaria Miccoli, alla presenza dei dirigenti della Bionatura Nottolini. Questo è stato soltanto uno dei premi che ha raccolto nella sua lunghissima carriera. Purtroppo dai primi di marzo tutto si è fermato, la pandemia del covid-19 sta cambiando il mondo e mettendo in una crisi senza precedenti tutta l'economia.
Come potrà ripartite anche la pallavolo? Può dare qualche consiglio anche ai dirigenti delle società lucchesi?
"Secondo me - conclude il più forte centrale italiano di tutti i tempi - in ogni città c'è bisogno di tirare fuori uno spirito di collaborazione, mettendo da parte odio ed orgoglio che spesso dividono le società vollystiche a livello campanilistico. C'è necessità di essere uniti e magari anche di fusione. La Fipav deve scendere in campo e collaborare per la ripresa anche se con tutta onestà intellettuale noi a Rivalta sul Mincio abbiamo pagato le nostre quote fino al momento dell'interruzione. Gli sponsor caleranno a tutti ed almeno inizialmente ci sarà da autofinanziarsi per ripartire".
Manu ha sfruttato ogni centimetro dei 186 di altezza nel mostrare tutte le sue qualità tecniche ed atletiche ed in futuro trasmetterà le sue sensazioni positive e la sua dottrina vollystica a tante giovani atlete che divertendosi potranno crescere coltivando nuovi sogni e nuovi trionfi.
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Una stagione vollystica prima interrotta e poi annullata definitivamente per le misure di sicurezza anti covid-19 che stava per andare in porto con tante soddisfazioni per i colori lucchesi. Luna Carocci aveva concrete possibilità di riconfermarsi campionessa di Francia con l'RC Cannes. Maila Venturi ha giocato da protagonista la sua prima stagione da titolare in A1 con il Bisonte Firenze.
La Bionatura stava difendendo una categoria importante come la B1, Kriva Pantera Lucchese aveva già un piede e mezzo nei play off di serie C ed anche la Toscanagarden Nottolini poteva fare altrettanto in serie D. Il Porcari volley marciava spedito in prima posizione nel campionato di Seconda Divisione del Comitato Territoriale Appennino Toscano e come dimenticare il ruolino di marcia spedito in prima Divisione della Libertas Ponte a Moriano?
Il 22 febbraio dopo l'ennesimo successo per 3-0 di Luisa Gori e compagne, sconfitta di turno l'Aglianese, ha visto spengersi le luci del palasport di Via Volpi togliendo loro la gioia di una stagione fantastica bruscamente stoppata dopo 12 partite ed altrettante vittorie da tre punti, comandando la classifica a punteggio pieno con 36 p.,cinque in più della seconda classificata. A Ponte a Moriano era ritornato l'entusiasmo, dalla principale categoria rappresentata a quelle giovanili grazie anche al buon lavoro esercitato dai tecnici Alessandro Nelli, Pier Giovanni Paolinelli e Valentina Pieri.
Analizziamo la situazione ed i progetti dopo la brusca interruzione con il presidente Giuseppe Palagi: " Difficile mitigare questa amarezza-dice-dopo una stagione fantastica che riportava la Libertas ai fasti di un tempo. Siamo riusciti a far sposare il progetto a giocatrici che avevano ritrovato motivazioni, dal passato blasonato e che con convinzione si erano rimesse le scarpette tornando a giocare dopo una pausa più o meno lunga, al servizio delle più giovani nel consentire il loro sviluppo integrale, accrescendo in esse anche un progetto educativo e promuovendo in questo mix che si era creato un gioco di squadra coeso."
GIUSEPPE PALAGI, UN PRESIDENTE CHE SI ADOPERA PER I GIOVANI DEL TERRITORIO
Libertas non è soltanto volley, ma un motore che avvia i giovani a varie discipline sportive. "I nostri programmi sportivi rimangono inalterati anche quando tutto, si spera, tornerà alla normalità - prosegue nella sua disamina il presidente Palagi - ed anche i nostri obiettivi di crescita sono soltanto rinviati, così come i corsi sportivi per i più piccoli".
La Libertas Ponte a Moriano fu fondata nel 1982 da una costola della Libertas provinciale ed ha raggiunto nel tempo anche la serie C. Palagi ne è divenuto presidente da una quindicina di anni e ha dato si importanza ai risultati ma il concetto principale dell'attività sportiva è un altro: "Mi sono sempre adoperato per raccogliere le esperienze elaborate sul territorio. Lo sport è un forte motore di inclusione per tutti i giovani che favorisce legami ed amicizie."
Un dirigente, a livello professionale è geometra e lavora nella gestione del servizio idrico della Geal, che mantiene un riserbo nella vita privata ma che è disposto al dialogo nello sport, pronto ad esaudire le esigenze di atleti, tecnici e collaboratori. Una figura che guarda al movimento sportivo delle sue squadre con oggettività e realismo.
"La nostra è una famiglia, che confronta le sue idee in maniera realistica, senza fare proclami e muovendosi con le risorse economiche che dispone, ma continuando a fare sport per divertimento".
Come vede il futuro del volley in generale?
"Nello sport giovanile e nel volley purtroppo non c'è stata negli ultimi venti anni una grande cultura nella visione del futuro. A volte l'egoismo ha privato l'evolversi di buone potenzialità."
Si spieghi meglio.
"Per anni sono stati spesi tanti soldi che però non hanno dato seguito alla valorizzazione delle ragazze. Non c'è stata proporzione fra l'investimento e quanto si è raccolto".
UNA PASSIONE SFOCIATA ACCOMPAGNANDO A GIOCARE SUA FIGLIA CHIARA
Solitamente sono i genitori che trasmettono ai figli i valori della vita attraverso la passione per lo sport. In questo caso Palagi si è avvicinato al volley invece, accompagnando agli allenamenti sua figlia Chiara, come da buon padre di famiglia. "A Chiara è sempre piaciuto giocare ed io ero felice di vederla crescere facendo attività sportiva. La Libertas l'ho conosciuta così e poi mi sono trovato a dirigere la società ed anche mia figlia oggi fa parte del consiglio direttivo. Voglio però chiarire che sono ancora attivo alla mia età di 64 anni nel rally e nel podismo, mie vecchie passioni, mentre come hobby coltivo la passione per la caccia. Quindi mi ritengo uno persona poliedrica."
PER LA RIPARTENZA DEL DOPO CORONAVIRUS
Ma cosa promette agli sportivi di Ponte a Moriano e zone limitrofe? C'è la possibilità presidente di poter vedere la Libertas il prossimo anno occupare una posizione in una categoria superiore, visto che alcune società sportive non avranno la forza per continuare?
"Tutto ci può stare. La nostra intelaiatura è già di categoria superiore. Però ora è il momento di stare alla finestra e vedere quando si potrà tornare alla normalità e come. Di sicuro, torno a ripetere, la prossima per noi sarà una stagione ambiziosa nell'inseguire quel traguardo che ci è sfuggito quest'anno non certo per colpa nostra."
Cosa si aspetta dalla Fipav?
"Che scenda in campo assieme al Comitato Terroriale dell'Appennino Toscano ed anche alle amministrazioni pubbliche locali, per studiare assieme alle società sportive la ripartenza. Come le Federazioni hanno creato dei protocolli per mettere in sicurezza tutti gli sport, devono scendere in campo assieme alle società e contribuire ad un piano di ripresa anche a livello economico. E' fondamentale dare un nuovo orizzonte allo sport, sotto forma di ottimismo per la ripresa delle attività ma senza dimenticare la situazione realistica del periodo drammatico in cui ci troviamo".