Economia e lavoro
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Venerdì 19 settembre, dalle 9:00 alle 14:00 al Centro Civico di San Vito di via Giorgini, l'Informagiovani del Comune di Lucca, in collaborazione con il Centro per l'impiego, il…

Lucchesi distintisi all’estero: una tradizione che si rinnova da 53 anni
La cerimonia di premiazione dei Lucchesi distintisi all’estero, evento storico che si rinnova da ben 53 anni, ha celebrato anche quest’anno le eccellenze lucchesi con una sentita giornata all’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca

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Dal 21 al 23 novembre, i chiostri del Real Collegio di Lucca torneranno a essere il cuore pulsante del gusto con la 20ª edizione de Il…

Lucca: al via gli Open Day di Gi Group per guidare i giovani nel mondo del lavoro
Gi Group lancia a Lucca gli Open Day 2025, un ciclo di appuntamenti gratuiti pensati per accompagnare i giovani in una scelta consapevole per il proprio futuro professionale

Il primo marketing partner di Lucca: nasce Astra Studio
A Lucca c’è una nuova realtà che sta facendo parlare di sé: Astra Studio, una startup che si propone come il primo marketing partner della città

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Dazi imposti dagli Stati Uniti, un nuovo studio avverte: a rischio gli investimenti
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Più 3 per cento il valore della produzione, che in un anno è migliorato ancora, raggiungendo quasi i 2.5 milioni di euro, di cui circa due terzi derivanti da attività di ricerca e trasferimento tecnologico, per un totale di 650 clienti attivi. Sono questi i numeri del bilancio 2022 di Lucense, la società consortile senza fini di lucro che, con il suo ruolo di organismo di ricerca, promuove e offre alle imprese servizi di trasferimento tecnologico per l'innovazione, la quale, nei giorni scorsi, ha riunito la propria assemblea dei soci per tirare le fila dell'anno passato e tracciare gli obiettivi di quello in corso. Un bilancio ancora in crescita, quindi, che è riuscito a gestire anche l'impatto di tre anni burrascosi a livello globale, con la pandemia prima, la crisi energetica (basti pensare che i costi energetici di Lucense sono cresciuti del 110 per cento) e la guerra in Ucraina dopo.
A delineare gli elementi significativi del bilancio appena approvato è il presidente di Lucense, l'ingegnere Giovanni Gambini. "I numeri continuano a parlarci di una realtà che cresce - spiega -, attrae risorse in progetti strategici per il territorio, investe in ricerca, innovazione e sviluppo e mantiene inalterati i propri livelli di welfare aziendale e di formazione, con un programma che ha impegnato il personale per oltre 1000 ore, finalizzato sia a migliorare le capacità di collaborare che le competenze specialistiche. Nonostante le difficoltà degli anni appena passati, Lucense è riuscita a portare avanti anche una politica di rinnovamento a livello di risorse umane, con nuovi ingressi e nuove competenze. La società è infatti impegnata nell'attuare il programma triennale approvato dal consiglio di amministrazione, che vede al primo posto investimenti in risorse umane e tecnologia".
Nel corso del 2022 sono stati assunti due giovani altamente qualificati, che hanno portato l'organico a 29 dipendenti, e sono state potenziate le infrastrutture del nodo LUNET e le dotazioni dei laboratori del Centro Qualità Carta.
Per quanto riguarda le attività di ricerca e trasferimento tecnologico a favore delle imprese e del territorio, nel 2022 sono stati approvati 18 progetti, per un valore di oltre 9 milioni di euro, a fronte dei quali è previsto un contributo a fondo perduto di oltre 2 milioni di euro.
"Sempre nel corso dell'anno passato - continua Gambini - è stato avviato il programma di sviluppo sostenibile delle filiere produttive, che Lucense porta avanti insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. L'ente di San Micheletto ha stanziato un milione di euro per il triennio triennio 2022-2024, grazie al quale sarà possibile finanziare progetti di innovazione e trasferimento tecnologico nell'ambito della sostenibilità, non a beneficio di singole imprese, ma con ricadute diffuse sulle filiere coinvolte. Un investimento lungimirante e strategico che cambia anche la prospettiva di intervento sulla capacità del nostro territorio di fare e promuovere innovazione".
Numeri in crescita anche per quanto riguarda le attività di divulgazione: sui temi di ricerca e trasferimento tecnologico per l'innovazione sono stati organizzati 78 eventi con 1.585 partecipanti. Lucense è inoltre molto attiva nel sostenere le iniziative di specializzazione per l'inserimento dei giovani nei settori produttivi, con i laboratori e i corsi di vario livello nel settore cartario e le iniziative del centro di formazione e divulgazione di Abitare Mediterraneo nel settore dell'edilizia sostenibile.
IL FUTURO. Nel futuro di Lucense ci sono tre parole che tracciano la strada: innovazione, ricerca e digitalizzazione. "Sul piano dell'efficienza dei processi aziendali - continua il presidente Gambini - sarà completata l'implementazione del nuovo software gestionale, che ridurrà i tempi di esecuzione delle operazioni e renderà possibile l'interazione con i sistemi gestionali di clienti e fornitori. Risorse importanti saranno poi destinate al piano investimenti per sviluppare sia la dotazione strumentale del Centro Qualità Carta che l'infrastruttura di Lunet. Per il Centro Qualità Carta la volontà dei soci è rafforzare il potenziale di servizi di ricerca e sviluppo nel settore dei nuovi imballaggi - che devono essere sempre più sostenibili-, e nell'ambito della sperimentazione di nuove fibre, alternative a quelle di origine forestale. Per quanto riguarda invece il settore ICT: potenzieremo la dotazione di LUNET per consentire attività di sperimentazione di servizi basati sulla tecnologia 5G a favore delle imprese, che hanno bisogno di prestazioni più efficienti per sfruttare al meglio il potenziale degli investimenti fatti nella digitalizzazione dei processi. In generale, i progetti saranno sempre più focalizzati su attività di ricerca industriale e trasferimento tecnologico alle imprese per l'innovazione dei prodotti e dei processi, seguendo la bussola della sostenibilità".
Tre le aree operative attraverso cui si sviluppa e si concretizza l'attività di Lucense: Ricerca & Innovazione, specializzata nello sviluppo e gestione di progetti di ricerca industriale, con competenze sia per gli aspetti tecnologici che per quelli di gestione della finanza per l'innovazione (bandi regionali, nazionali ed europei, credito d'imposta Impresa 4.0 etc). Questa area ha maturato una grande esperienza nella gestione di progetti complessi di livello territoriale nei settori della mobilità e logistica e dell'edilizia sostenibile; Centro Qualità Carta, con forte specializzazione nel settore dei materiali cellulosici, oggi un riferimento in Italia per attività di test, sperimentazione e sviluppo di nuovi prodotti e processi nelle filiere della carta e del packaging; Lunet, con competenze specialistiche per soluzioni software personalizzate per automatizzare e ottimizzare i processi aziendali, per progettare e gestire in sicurezza le reti aziendali e, in generale, per supportare i processi di digitalizzazione delle imprese.
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La crescente attenzione al digitale, che ha avuto un’accelerazione durante la pandemia, sta portando ad una riorganizzazione del sistema bancario anche nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa con una diminuzione degli sportelli e dei Bancomat ed un aumento delle operazioni online. L'aumento dell'utilizzo di forme di pagamento elettroniche, anche a causa di vincoli normativi, ha portato a un incremento dei POS. Se la pandemia aveva compresso molte tipologie di spesa e di investimento portando ad un aumento involontario del risparmio, nel 2022 si assiste ad un rallentamento con le famiglie e le imprese che attingono alle risorse finanziare per coprire l’aumento dei costi causato dall’inflazione ma anche per cercare forme più interessanti di impiego come il residenziale. Dopo due anni di crescita, il 2022 registra una flessione nei prestiti alle imprese, andando a colpire soprattutto quelle di minori dimensioni e le artigiane che, rispetto alle altre, segnalano un elevato utilizzo dell’accordato. Tra le diverse tipologie di prestiti calano quelli per gli investimenti produttivi mentre, pur in progressivo ridimensionamento, crescono quelli concessi alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione. Le sofferenze bancarie, ancora generalmente su livelli molto bassi, segnalano alcune criticità, soprattutto nelle costruzioni. Questo, in sintesi, è quanto emerge dall’analisi dei dati della Base Dati Statistica della Banca d'Italia effettuata da Giuliano Dini, già direttore della filiale di Lucca, presentata questa mattina a Lucca presso la sede della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest.
"Il credito svolge un ruolo chiave nell'attivazione dell'attività economica, nell'innovazione, nella creazione di posti di lavoro e nel miglioramento della qualità della vita per le famiglie - dichiara Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest ed il suo monitoraggio consente di ottenere informazioni preziose sulle tendenze dei diversi comparti. Se da un lato, infatti, è senz’altro positiva la crescita dei finanziamenti destinati all’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie dall’altro, invece, emergono alcuni elementi che destano una certa preoccupazione. Tra questi si segnalano la riduzione dell’erogato alle piccole imprese, il calo dei prestiti destinati agli investimenti produttivi ma anche la crescita del credito al consumo concesso alle famiglie per mantenere invariato il profilo di spesa. Come Camera di Commercio, continueremo a monitorare queste evoluzioni consapevoli dell’importanza di fornire un quadro aggiornato e completo utile nel processo decisionale dei diversi stakeholder.”
Il credito in provincia di Lucca
Il digitale spinge l’operatività on-line, continua a ridimensionarsi il numero di sportelli
Prosegue nel 2022 la riorganizzazione del sistema bancario in provincia di Lucca con gli sportelli che scendono a quota 168, due in meno rispetto al 2021. Il numero di dipendenti è pari a 1.167 unità. Tra il 2019 e il 2022 sono stati chiusi 20 sportelli, con l’abbandono di 3 comuni della provincia: Montecarlo, Vagli di Sotto e Villa Basilica.
Negli ultimi anni il rapporto tra banche e clientela è mutato rapidamente, con una crescita dei rapporti telematici e a distanza: le famiglie hanno aumentato l’utilizzo dell’Home banking (+1,6 per cento il numero degli utenti nel periodo 2019-2021, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati), mentre per il numero di clienti del Corporate banking si è rilevata una lieve flessione (-0,7 per cento nello stesso periodo), dovuta in parte alla buona diffusione già raggiunta negli anni precedenti.
Il crescente utilizzo di forme di pagamento elettroniche ha sostenuto l’incremento del numero dei POS (Point of sale – terminali di pagamento) aumentati dell’11,5 per cento nel 2021 (ultimo dato disponibile) a quota 34.724. Come riflesso della chiusura degli sportelli bancari è invece diminuito il numero degli sportelli bancomat (ATM), scesi a quota 266.
L’incremento della spesa delle famiglie e la preferenza per gli impieghi alternativi rallentano la crescita del risparmio
Nel corso del 2022 il risparmio complessivo provinciale (famiglie e imprese) ha registrato una crescita del +3,1 per cento rispetto al 2021 arrivando a 19.205 milioni di euro. L’aumento ha interessato i depositi bancari ed il risparmio postale, che hanno raggiunto quota 12.298 milioni di euro (+4,2 per cento; +498 milioni), mentre il valore dei titoli (a custodia o in gestione, cd raccolta indiretta) ha toccato i 6.907 milioni (+1,2 per cento).
I depositi bancari e il risparmio postale delle famiglie (8.497 milioni) nel 2022 sono cresciuti del +5,5 per cento, mentre il valore dei titoli si è attestato a 5.746 milioni (-0,1 per cento). Da metà anno la dinamica risulta però in rallentamento, da un lato per una ritrovata tendenza alla crescita della spesa a seguito della cessazione dei vincoli imposti dalla pandemia e, dall’altro, a seguito dell’aumento dell’inflazione che ha costretto parte delle famiglie ad attingere ai propri risparmi. Inoltre, la caduta dei corsi dei titoli detenuti dalle famiglie e l’attenzione per l’immobiliare può averle spinte a cercare modalità di impiego del risparmio più remunerative.
L’incertezza frena gli investimenti e fa crescere le disponibilità finanziarie delle imprese
Le disponibilità finanziarie delle imprese (3.392 milioni) a Lucca hanno avuto la massima crescita nel biennio 2020-21, grazie anche alla possibilità di ricorrere alle garanzie del Fondo centrale di garanzia per le PMI, per poi mostrare minori aumenti nel 2022, anche se meglio di altre province. Per le imprese più piccole l’incremento è stato del +3,4 per cento e per quelle più grandi (sopra 20 addetti) del +6,6 per cento, con una crescita in progressivo rallentamento ma proseguita anche a inizio 2023. Aggiungendo il valore dei titoli (raccolta indiretta), pari a 442 milioni, le disponibilità del comparto produttivo raggiungono i 3.834 milioni (+5,3 per cento nel 2022). L’aumento delle disponibilità finanziarie delle imprese è legato al rallentamento o talvolta al freno degli investimenti già realizzati in passato.
Calano i prestiti totali in provincia di Lucca
Fino al 2019 il credito complessivo concesso in provincia di Lucca (imprese e famiglie, impieghi vivi[1] al netto delle sofferenze[2]) era aumentato più che nelle altre aree sia grazie alla crescita degli investimenti sia per il buon andamento dell’economia. Dall’inizio della pandemia, pur in un contesto di ampi sostegni all’economia, di condizioni accomodanti da parte delle banche e di tassi di interesse contenuti, i prestiti hanno registrato una flessione che si è attestata al -1,7 per cento (-155 mln), la peggiore della Toscana. Nel 2022, dopo una temporanea ripresa durata fino a maggio, il credito complessivamente concesso alle aziende è tornato a diminuire toccando a fine anno quota 9.168 milioni (-0,5 per cento). A febbraio 2023 i prestiti registrano invece un recupero (+0,5 per cento), pur in un contesto di tassi crescenti e di una maggiore avversione al rischio da parte delle banche a seguito dell’aumento dei prestiti in sofferenza.
Cresce il credito concesso alle famiglie, soprattutto per l’acquisto di abitazioni
Le famiglie lucchesi hanno accresciuto l’indebitamento bancario nell’ultimo triennio (+10,6 per cento tra il 2019 ed il 2021 arrivando a 4.084 milioni), specie nel 2022 quando la crescita si è portata al +4,4 per cento, soprattutto per finanziare l’acquisto di abitazioni (2.790 milioni a fine 2022; +7,7 per cento) a sua volta riconducibile al ritrovato appeal del mercato residenziale. Il ricorso al credito al consumo (1.148 milioni), cresciuto nell’ultimo anno del 5,3 per cento, sembra invece destinato a stabilizzare i livelli di consumo a seguito dell’aumento dell’inflazione mentre l’acquisto di “beni durevoli a medio e lungo termine” risulta assai contenuto (382 mln) in lieve espansione (+2,7 per cento).
Cala il credito concesso alle imprese, soprattutto le piccole e le artigiane. Tutti i settori con il segno meno
Quanto al sistema produttivo, per le imprese più piccole (con meno di 20 addetti) della provincia di Lucca, ampiamente supportate da sostegni e moratorie durante la pandemia, il 2022 è risultato decisamente negativo arrivando a segnare una flessione del 7,3 per cento degli impieghi vivi (arrivati a quota 942 milioni), che prosegue anche a febbraio 2023. Per questa tipologia di impresa segnali di tensione emergono analizzando l’utilizzo delle linee di credito che è stato molto intenso (al 93,1 per cento a fine 2022) ed anche gli sconfinamenti[3] hanno toccato il 2,1 per cento: tra i valori più elevati in regione. Anche per le imprese artigiane, dopo un biennio di crescita, la flessione del credito è stata consistente (-7,1 per cento gli impieghi vivi pari a 235 milioni) comunque in linea rispetto alla media toscana.
I prestiti alle imprese più grandi (sopra i 20 addetti), in calo nel biennio 2020-21, hanno registrato una temporanea ripresa fino a maggio 2022 per poi tornare a flettere fino a dicembre per arrivare ad un -3,2 per cento nell’anno (3.811 milioni) con una diminuzione che è proseguita fin a febbraio 2023 anche se con minore intensità (-0,6 per cento su 12 mesi). I prestiti alle grandi aziende sono diminuiti del 12,6 per cento (-548 mln) nel triennio 2019-22: il peggior dato in regione.
Il manifatturiero presenta a Lucca un calo dei prestiti del -2,4 per cento nel 2022 (-17 per cento nel triennio 2019-2022), ma in ripresa del +2,8 per cento a febbraio 2023, con un utilizzo dei fidi accordati, in diminuzione, che si ferma al 60,9 per cento. Per i servizi la flessione del credito 2022 è arrivata al -5,1 per cento (-7,2 per cento nel triennio), ed è proseguita anche a inizio 2023 (-3,7 per cento a febbraio), con un utilizzo delle linee credito sceso al 77,9 per cento a fine 2022. I finanziamenti alle costruzioni (310 milioni), in ripresa negli ultimi anni (+1,5 per cento nel triennio), sono tornati a flettere nel 2022 più che in altre province (-4,5 per cento), in seguito all’aumento delle incertezze in merito ai bonus e all’aumento delle sofferenze che hanno innalzato il livello di attenzione sul comparto. La discesa del credito all’edilizia prosegue anche nel 2023 (-2,9 per cento a febbraio).
Calano i finanziamenti a medio-lungo termine
Lo stock dei finanziamenti a medio e lungo termine concesso in provincia di Lucca, in aumento negli ultimi anni, è sceso a quota 8.254 milioni a fine 2022 segnando un calo del -1,4 per cento: tra i peggiori in Toscana. Il flusso delle erogazioni avvenute nel 2022 registra anch’esso una flessione che si assesta al -5,4 per cento.
In particolare, il credito a medio lungo termine concesso alle imprese lucchesi (4.317 milioni, seconde in regione dietro Firenze) si è ridotto dell’8 per cento nel 2022, con le erogazioni che hanno perso il 5,7 per cento nell’anno. I finanziamenti oltre il breve termine per gli investimenti “finanziari e altri” (acquisto di beni mobili e immobili, partite di giro, ecc.) dopo un aumento del 15,6 per cento tra il 2019 ed la metà del 2022, si sono stabilizzati a quota 7.226 milioni nel 2022 (-0,3 per cento). Per contro gli investimenti “non finanziari” (ossia in costruzioni, fabbricazione macchinari, attrezzature, impianti, mezzi di trasporto, ecc.) hanno perso il -31,9 per cento in tre anni (2019-2022) con un 2022 che registra un -8,5 per cento (1.028 milioni a fine 2022).
Migliora la qualità del credito ma resta alta l’attenzione per le costruzioni
La solvibilità del sistema economico lucchese resta buona anche se nel secondo semestre del 2022, a causa del rallentamento della congiuntura, dell’aumento dei tassi e del conseguente innalzamento del livello di rischio legato anche ai finanziamenti ex moratoria, crescono le insolvenze, con possibili riflessi anche per il 2023.
Il tasso di deterioramento - che esprime la quota di prestiti che ha registrato un peggioramento della qualità rispetto al totale - seppur in crescita a fine 2022 si attesta al 0,922 per cento (era 0,745 per cento a fine 2021): tra i livelli più bassi in regione. A fine 2022 le sofferenze, nel loro complesso, sono infatti scese a 139 milioni (-46,4 per cento) per effetto delle svalutazioni e di rilevanti cessioni da parte delle aziende di credito a soggetti specializzati.
La qualità del complesso dei finanziamenti concessi alle piccole imprese è migliorata (1,512 per cento il deterioramento contro l’1,958 per cento di fine 2021), mentre è in peggioramento per le imprese più grandi attestandosi all’1,157 per cento (contro lo 0,464 per cento del 2021). A livello settoriale l’indicatore risulta molto elevato per le costruzioni, dove balza al 7,3 per cento in chiusura d’anno, mentre risulta più contenuto per le attività manifatturiere (0,7 per cento, in lieve aumento) e per i servizi (0,8 per cento, stabile). Per le famiglie la qualità del credito è invece stazionaria e, a fine 2022, il tasso di deterioramento si ferma allo 0,496 per cento: tra i migliori della regione.
Principali variabili creditizie al 31/12/2022 - Provincia di Lucca |
||
|
Val. assoluti in milioni di euro |
Var. per cento 2022 |
Sportelli (numero) |
168 |
-1,2 |
Depositi (banche e bancoposta) |
12.298 |
4,2 |
Raccolta indiretta |
6.907 |
1,2 |
Impieghi vivi |
9.168 |
-0,5 |
Famiglie |
4.084 |
4,4 |
Piccole imprese |
942 |
-7,3 |
Imprese > 20 addetti |
3.811 |
-3,2 |
Medio-lungo termine |
8.254 |
-1,4 |
Credito al consumo |
1.148 |
5,3 |
Sofferenze |
139 |
-46,4 |
Tasso di deterioramento ( per cento) |
0,922 |
- |
Fonte: Base Dati Statistica della Banca d'Italia
[1] Si tratta di prestiti impieghi al netto delle sofferenze.
[2] Le sofferenze comprendono la totalità dei rapporti in essere con soggetti in stato d'insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili.
[3] Quota del credito utilizzato rispetto a quello accordato.