Politica
Guerra in Ucraina e l'Europa dei volenterosi
Un esperto uomo politico che ha attraversato tutte le vicende storiche della cosiddetta prima repubblica, Giulio Andreotti, soleva ripetere, con arguta ironia, che in politica non basta aver ragione, bisogna trovare chi te la riconosca

Si concluderanno nel mese di settembre i lavori di riqualificazione al Foro Boario: la struttura pronta a tornare al servizio dei giovani e della città
Saranno completati intorno alla metà di settembre i lavori di riqualificazione del Foro Boario, che hanno interessato l'intero complesso restituendolo totalmente rinnovato ed efficiente, sia sotto il profilo ambientale…

Rom (Sinti) e motori, solo dolori
Vorrei condividere qualche nozione appresa lavorando qualche anno per strada, magari qualcuno trova una soluzione

Pikachu e i quattro zingarelli che hanno ammazzato Cecilia De Astis
Ho atteso qualche giorno per dire la mia sul recente, luttuoso episodio, che ha avuto per protagonisti 4 minori rom che hanno falciato la 71enne Cecilia De Astis, con l’auto appena rubata e da poco saccheggiata

Futuro di Geal, Lucca è un grande noi risponde a Forza Italia: “Abbiate il coraggio di pronunciarvi senza ambiguità sulla multiutility”
“Siamo stupiti della memoria corta di Forza Italia: Lucca è un grande noi è l'unica forza politica che da mesi chiede pubblicamente e con insistenza che il comune…

Il ponte si, il ponte no
Tranquilli, m’impongo di racchiudere ogni mio articolo in 20 minuti di sforzi (miei) e in pochi minuti di lettura (vostra), per cui vi abbuono scientifiche spiegazioni tettoniche, geologiche, ingegneristiche, naturalistiche, ambientalistiche, che affollano i social, e credo pochissimi abbiano tempo per scorrere con lo sguardo e, soprattutto, possiedano il know-how per capire

Pd Lucca: "Il turismo così, non gestito, sta diventando un problema. Ce ne rendiamo conto?"
"Non occorre dire 'lo avevamo detto', ma eccoci qua, nell'agosto 2025, a confrontarci con il fallimento evidente di una politica turistica mordi e fuggi, che nulla lascia…

Fantozzi (FdI): "L'accoltellamento di Leonardo Pistoia da parte di due spacciatori nordafricani è una deriva pericolosa e la conferma che la situazione è fuori controllo"
"La notizia dell'accoltellamento di cui è stato vittima Leonardo Pistoia , in attesa di comprendere meglio le dinamiche dei fatti avvenuti, è la conferma che tutto quello…

Gioventù Nazionale Lucca: "Solidarietà a Leonardo Pistoia, siamo dalla parte dei giovani che non hanno paura di lottare"
"Siamo e saremo sempre dalla parte dei giovani che hanno il coraggio di esporsi e lottare per cambiare le cose. Per questo esprimiamo la nostra piena solidarietà…

Diego Carnini (FdI): "Solidarietà a Leonardo Pistoia: Torre del Lago è anche casa mia. Basta violenza, serve coraggio per garantire sicurezza a tutta la provincia"
"Esprimo la mia più sincera solidarietà e vicinanza a Leonardo Pistoia, giovane coraggioso e determinato nella battaglia contro degrado e spaccio a Torre del Lago e Viareggio,…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 1653
Tranquilli, m’impongo di racchiudere ogni mio articolo in 20 minuti di sforzi (miei) e in pochi minuti di lettura (vostra), per cui vi abbuono scientifiche spiegazioni tettoniche, geologiche, ingegneristiche, naturalistiche, ambientalistiche, che affollano i social, e credo pochissimi abbiano tempo per scorrere con lo sguardo e, soprattutto, possiedano il know-how per capire.
Non avendo cognizioni tecniche, devo ritenere che nessun governo accetti di realizzare una tale opera se non sia certo che starà in piedi. In caso contrario non solo non avrebbe più possibilità di restare a galla, ma i suoi componenti avrebbero la carriera stroncata per sempre.
Estrinseco pertanto un distillato del mio pensiero, spero buono per ogni palato, previo doverose premesse.
Originario della “inner Sicily”, conosco le strade dell’interno, e le ferrovie principali (?) e quelle a gasolio. Ho percorso per lavoro anche la “Inner Calabria”, constatando comunque che la conclusione della Salerno-Reggio abbia fatto guadagnare qualche ora a chi si muoveva da nord a sud e viceversa su quell’asse.
Per lavoro ho avuto a che fare con più di qualche mafia e l’ho trovate attrezzatissime non solo al sud che dette loro i natali, ma anche in Padania e a Roma.
Mi basta poi il ricordo di Milano EXPO 2015, per sganasciarmi dalle risate. Su come sia penetrata la ‘ndrangheta, e quanto poco le istituzioni politiche abbiano fatto. Cito solo – già fatto, ma repetita iuvant – il caso della riduzione da 5 gg. lavorativi a 3 del tempo concesso alle Forze di Polizia per procedere alla raccolta delle informazioni necessarie per concedere – ad opera della Prefettura – la provvisoria certificazione antimafia. Questa consentiva di partecipare all’appalto, magari aggiudicarselo, e – se il lavoro era relativamente ridotto – concluderlo e maturare il diritto al pagamento. Potevamo “poi” scoprire chi c’era dietro la sartina 92enne Amministratore Delegato della società, ma questa aveva intascato, e magari era stata pure liquidata. Ah beh, allora c’era un governo targato PD, quello che combatte le mafie “passatepresentifuture”, come insegnano al catechismo riveduto e corretto a via delle Botteghe Oscure. E si diceva anche che parcellizzando gli appalti fosse tutto più semplice, non avvedendosi che, con le regole in vigore, lavoro breve corrispondeva a incasso più rapido.
Al sud serve fare/migliorare porti, strade, ferrovie, ospedali .. boh, diciamo TUTTO. OK. Se le infrastrutture presentano difformità così evidenti rispetto ad altre aree d’Italia, la responsabilità va accollata a tutti i governi, dal 1860 ad oggi, senza dimenticare quel che NON fecero manco i Borbone.
Intanto, giusto per puntualizzare, questo governo le rate del PNRR le sta rastrellando tutte senza intoppi, a differenza di qualche osannato partner.
Qualsiasi settore richiede soldi, risveglia appetiti mafiosi, e se investi in uno non puoi pensare contestualmente all’altro, perché i soldi non sono infiniti.
Vado al sodo.
Qualcosa va fatto e da qualche parte si deve cominciare. Comunque ci sarà chi protesterà se si mette da parte THE BRIDGE e si pensa alle strade interne. Le priorità non son uguali per tutti. C’è chi privilegerebbe gli ospedali, chi le scuole, chi il reddito di cittadinanza, chi le ferrovie, chi i banchi a ruote, chi le strutture turistiche, chi le cucce dei cani. Chi governa decide, questa è democrazia. A chi non va protesti, beninteso civilmente.
La mafia va dove sono i soldi. Ridicolo pensare si cerchi di tuffare sugli appalti di THE BRIDGE, e non su quelli in Piemonte o Veneto. Basta combatterla, e abbiamo i mezzi tecnici e giuridici.
I Siciliani, prima di riversarsi in strada a piangere, pensino a quanti soldi fanno gettare via in vitalizi per loro insigni rappresentanti politici locali, dei quali in qualche caso traggono benefici i nipoti. O agli stipendi fuori misura degl’impiegati regionali, o al rapporto cittadinanza/impiegati comunali che vede organici a dir poco gonfiati rispetto al resto d’Italia: come se l’impiegato siculo sia un imbecille e ne vadano assunti 2 o 3 per far ciò che farebbe un solo collega di Busto Arsizio (che magari è pure lui oriundo siciliano). O alla pressochè totale inattività di alcune delle Giunte Regionali succedutesi, pronte a volte a non far mai raggiungere il numero legale di presenze, pur di non discutere la riduzione degli “onorevoli regionali”. O a come si svolgono male i controlli sui lavori pubblici, se a volte ci vuol poco perché si verifichino cedimenti dovuti a scarsa qualità del cemento armato, delle fondamenta, del progetto. Carenze che avrebbero dovuto essere vagliate da loro rappresentanti profumatamente pagati. Non dal ministro Salvini, dal duce del fascismo, dal re d’Italia, da Franceschiello.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 461
"Non occorre dire 'lo avevamo detto', ma eccoci qua, nell'agosto 2025, a confrontarci con il fallimento evidente di una politica turistica mordi e fuggi, che nulla lascia al territorio e chi lo visita". È il Partito Democratico lucchese, segreteria e capogruppo in consiglio comunale Enzo Alfarano in testa, a lanciare l'allarme.
"Da anni denunciamo che una politica turistica senza programmazione è dannosa per la città. E da anni riceviamo solo alzate di spalle e numeri presentati senza un contesto. Non serve a nulla dichiarare, come fa l'assessore al turismo Santini, che i numeri a Lucca sono in costante crescita, se poi questa crescita corrisponde a un turismo mordi e fuggi, che spazza via l'obiettivo principale della programmazione turistica: trovare un equilibrio tra residenza e turismo, con la visione - che dovrebbe avere chi amministra la città - di far stare bene tutti. Allarghiamo lo sguardo e inseriamo il turismo in un contesto più ampio: i commercianti, più o meno uniti, ammettono che la stagione è stata - almeno finora - difficile. Gli operatori turistici lamentano decisioni spesso calate dall'alto, ma non condivise in un disegno d'insieme e complessivo, che tenga conto anche di chi con i turisti e i tour operator lavora da un anno all'altro. E gli spazi - intesi proprio come luoghi da vivere - sono sempre più inaccessibili. È di pochi giorni fa la notizia che sono oltre 1850 gli appartamenti dedicati agli affitti brevi, ovvero agli affitti turistici. Ciò significa che chi cerca casa a lungo termine a Lucca non la trova e se la trova deve accettare prezzi ingestibili e l'unica conseguenza di questo è che il centro si svuota di presenze stanziali e quindi di servizi essenziali, di un presidio sociale e culturale, che dà sostanza alla quotidianità di una città e quindi alla percezione di sicurezza di chi ci abita. Senza considerare che una città autentica, viva, culturalmente e socialmente in fermento e vissuta da chi qui lavora o risiede è un luogo preferibile anche per chi sceglie di venire a visitarla".
"Ma se questo non basta, ampliamo ancora di più la riflessione - continua la nota -. In questi tre anni, niente è stato fatto per cercare un equilibrio tra turismo - necessario e prezioso - e vita quotidiana. A ogni passo compiuto in centro, il residente rischia di sentirsi ospite in casa sua, privato di luoghi pensati per una vita stanziale a beneficio di esercizi commerciali squisitamente turistici. Quella tipicità che si cerca di difendere e promuovere con artifici comunicativi (pensiamo alla denominazione De.Co.) soccombe di fronte all'ennesimo shop di calamite in serie e borsine made in P.R.C.". "E infine - prosegue il comunicato - una città che vive lo fa 12 mesi l'anno, non sulle spalle di 'grandi eventi', per i quali l'attuale amministrazione non ha alcun merito, ma con progettualità, con un coinvolgimento reale della cittadinanza che non deve restare ai margini della vita cittadina, con una programmazione che dovrebbe allargare lo sguardo anche agli altri territori circostanti per offrire soluzioni che coniughino bellezza e promozione, vivibilità e sostenibilità turistica. Un ruolo che Lucca, in qualità di comune capoluogo, dovrebbe giocare in prima linea ogni giorno, anziché circoscrivere lo sguardo solo ai numeri vuoti".
"Il boom turistico post Covid è un fenomeno che si è verificato ovunque nel mondo e ovunque nel mondo sono iniziati a sorgere problemi che richiedono capacità di gestione nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo - conclude la nota -. Serve una concezione diversa della città, non centro commerciale a cielo aperto, come auspicato dagli assessori Granucci e Santini, ma luogo dove turisti e residenti possono vivere bene e in equilibrio, dove si rispetta la città, chi la vive e chi la sceglie per un periodo. Strategie che non si ottengono con eventi effimeri di scarsa qualità o con la corsa alla conta dei numeri, come se fossero una qualche stelletta da mettere sul petto dell'assessore di turno. Ci vuole la capacità di programmare e di far compiere a Lucca un salto di qualità, nel fare rete tra tutte le realtà che si occupano di turismo, nella consapevolezza che il turismo è un'industria impattante sul territorio, gestirla in modo lungimirante significa mettere in salvo Lucca dall'overtourism e dalla desertificazione che un turismo mordi e fuggi rischia di creare in un centro delicato e fragile come il nostro".