Pubblicato recentemente, dalla Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti - ETS, il terzo volume della collana dedicata agli epistolari di Carlo Ludovico Ragghianti con le più eminenti personalità con cui fu in stretto contatto.
Dopo le prime due uscite, che hanno riscosso grande attenzione da parte di istituzioni e studiosi, e hanno scandagliato la corrispondenza con due uomini politici di orientamenti alquanto diversi fra loro, ossia il democristiano Amintore Fanfani e il repubblicano – ma di origine azionista – Ugo La Malfa, la nuova pubblicazione è dedicata all’epistolario intercorso fra Carlo Ludovico Ragghianti e Bruno Zevi (Roma, 1918-2000), grande architetto e studioso, nonché deputato del Partito Radicale dal 1987 al 1992.
Il libro, a cura di Lorenzo Mingardi, ex-borsista della Fondazione Ragghianti, con la prefazione del direttore Paolo Bolpagni, ripercorrere un arco cronologico che, senza significative interruzioni, va dal 1945 al 1986, attraverso un ricco carteggio composto da più di trecento lettere tra Ragghianti e Zevi, cui si aggiungono le ventisette intercorse tra Zevi e Licia Collobi, moglie e poi vedova di Ragghianti, e una missiva da quest’ultimo indirizzata nel 1951 a Tullia Calabi, moglie dell’amico architetto.
L’epistolario, che per la prima volta è pubblicato nella sua interezza e comprende i documenti conservati sia a Lucca, sia a Roma alla Fondazione Zevi, presieduta dalla figlia dell’architetto Adachiara, non è importante soltanto per comprendere il rapporto tra due degli studiosi più significativi del Novecento, ma per ripercorrere, attraverso i punti di vista di autentici protagonisti del loro tempo, la storia dell’architettura, dell’arte e della politica italiane del XX secolo.
«La lettura del ricco carteggio, che ha per protagoniste personalità spiccatissime e davvero d’eccezione», scrive Paolo Bolpagni nella prefazione, «è appassionante, istruttiva, a tratti persino divertente, talvolta commovente. Emergono sia la statura morale e intellettuale, sia le caratteristiche umane dei due studiosi, accomunati da molte idealità e da una sensibilità civile forte e costante lungo le loro esistenze, formatasi in seno a Giustizia e Libertà, ai valori della democrazia e della laicità».
Lorenzo Mingardi è ricercatore in Storia dell’architettura all’Università degli Studi di Firenze, nel Dipartimento di Architettura. È stato borsista della Fondazione Ragghianti nel 2018-2019 e visiting fellow all’École Pratique des Hautes Études, PSL-Sorbonne di Parigi (2021) e all’Illinois Institute of Technology, College of Architecture di Chicago (2022). È autore dei volumi “Sono geloso di questa città. Giancarlo De Carlo e Urbino” (Quodlibet, 2018) e “Contro l’analfabetismo architettonico. Carlo Ludovico Ragghianti nel dibattito culturale degli anni Cinquanta” (Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte, 2020). Partecipa a numerosi progetti di ricerca con università italiane ed estere.
Il volume può essere acquistato direttamente alla Fondazione Ragghianti (in via San Micheletto, 3 a Lucca), oppure ordinato sul sito www.fondazioneragghianti.it o nelle librerie (per informazioni: 0583 467205,