"Sono deluso e amareggiato. Prendiamo atto di questa scelta della commissione che, a nostro giudizio, non rende affatto giustizia a Pietrasanta e alle sue potenzialità. Abbiamo creduto in questo progetto e ci crediamo ancora: dal percorso di ascolto e confronto con la comunità, poi sfociato nel dossier di candidatura, è nato il nostro piano strategico di sviluppo a base culturale, una bussola per i prossimi cinque, dieci anni di lavoro in città. L'obiettivo non cambia, come ho detto anche ieri in audizione: parlare a tutti di arte contemporanea e far parlare tutti di arte contemporanea. Perché l'arte non è un lusso ma un bene comune e tutti devono poterla vivere, senza limiti né barriere": questo il commento del sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, al termine della cerimonia nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma che ha incoronato Capitale italiana dell'arte contemporanea 2027 la città di Alba.
La cerimonia ha visto il saluto iniziale del sindaco di Gibellina, Capitale dell'arte contemporanea 2026, poi l'intervento della presidente di commissione Lorenza Baroncelli che ha riferito di un verdetto unanime "dopo un dibattito acceso e profondo fra i giurati"; ha preso quindi la parola il Ministro Alessandro Giuli che, dopo il ricordo dei tre carabinieri rimasti uccisi nell'esplosione di Castel D'Azzano, ha letto il verdetto consegnatogli in busta chiusa.
Il sindaco Giovannetti ha voluto ringraziare "il personale comunale che ha lavorato alla redazione del dossier, insieme ai professionisti di PromoPA. La comunità artistica, nazionale e internazionale, che si è mobilitata in prima persona per sostenere Pietrasanta. Enti, Fondazioni culturali, categorie economiche, associazioni e privati cittadini di tutta la Versilia che hanno portato idee e contributi in questi ultimi 10 mesi, per la composizione del nostro progetto. Fondazioni bancarie, istituti di credito e realtà istituzionali per il supporto economico".