Politica
Meglio Albione che la Padania... Una scelta
"La perfida Albione, dea della sterlina". Così, durante il ventennio fascista, veniva definita, con scherno, la grande democrazia britannica, grazie alla cui determinazione l'Europa non si arrese alle mire egemoniche del Terzo Reich

Siglato un patto di amicizia con il comune di Fano
Ieri con il vicesindaco Fabio Barsanti, il presidente del Consiglio Comunale Enrico Torrini e Lorenzo del Barga a Fano, nel bellissimo Palazzo Castracane, è stato siglato con il…

Charlie Kirk aveva la solo colpa di pensarla diversamente da una Sinistra che fa, semplicemente, schifo
Era un sostenitore di Trump, aveva fondato “Turning Point Usa”, la più importante organizzazione giovanile conservatrice negli Usa, con sedi in oltre 850 college

Parte da Lucca la sfida di Forza Italia: "Riscriviamo la storia della Toscana"
"Forza Italia dà la sveglia alla Toscana: basta immobilismo, è il momento di rompere gli schemi. Vogliamo una Regione che funzioni davvero, dove la…

Appello per Gaza firmato da 200 sindaci italiani, il Pd di Lucca: “Grave l’assenza nell'elenco di Pardini”
“Scorrendo la lista degli oltre 200 sindaci italiani che hanno firmato l’appello per Gaza promosso dalla sindaca di Gorgonzola - commenta la segreteria comunale lucchese del Partito Democratico…

Elezioni regionali, la candidatura di Pietro Paradossi e le sue motivazioni
"Mi chiamo Pietro Paradossi Tognelli, ho 24 anni e sono nato e cresciuto a Lucca, la città a cui devo tutto. Dopo la laurea in Scienze…

Simoni e Gliori (Lega): "Pietrasanta ha già fatto molto, ora servono più risorse dalla Regione, dal Governo e dall'Europa"
Massimiliano Simoni, candidato al Consiglio regionale per la Lega, e Tatiana Gliori, assessore di Pietrasanta e candidata anch'essa alle regionali, rilanciano con forza il ruolo della città versiliese…

Andrea Marcucci sta con Israele e con il professore aggredito a Pisa dagli studenti Propal: finalmente ha capito che il Pd non poteva essere casa sua
"C’è solo una parola per definire ciò che è successo a Pisa: gravissimo. È

Pd Lucca: "Sul contributo affitti maggioranza in contraddizione con se stessa"
"La giunta comunale di Lucca si è finalmente ricreduta sul contributo affitti e ha annunciato in pompa magna l'apertura del bando, con tanto di dichiarazione dell'assessore Bartolomei che…

Il minuto di silenzio per Charlie Kirk in Consiglio a Lucca, l'analisi di Rifondazione Comunista
"Nel consiglio comunale di ieri si è verificato un evento che fa riflettere, la richiesta di un minuto di silenzio per la morte dell'attivista conservatore americano Charlie…

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I teorici dell’arte della guerra hanno annesso grande importanza alla conoscenza dell’avversario: è più semplice metterlo nel sacco se si conosce dove e chi sia, come agisca, come pensi, quante forze abbia. Nei talk show, fra carta e zona bianca, saporite zuppe di Porro servite di diritto e di rovescio, mi stupisco nel vedere come questa semplice massima sia dimenticata. Prendiamo ad esempio la vexata quaestio della X^ MAS. Considerato che l’europarlamentare – piaccia o meno tale è, mettendo nel sacco i detrattori – ha provocatoriamente utilizzato questa sigla, mi sarei atteso che i suoi aggressors si fossero almeno informati, se non altro per non sentirsi appiccicata l’etichetta d’incolto, dal telespettatore orientato a destra. Invece qualcuno, al massimo, ha accettato che il reparto sia nato prima della repubblica di Salò, si sia coperto di gloria, ma se non conclude dicendo che dopo l’8 settembre “si è schierato coi nazisti”, pare si senta male. Orbene, tante unità di Salò hanno assunto nomi importanti delle Forze Armate Regie, ma ciò non vuol dire che i reparti da cui trassero nome siano “passati coi nazi-fascisti”.
Vi era una Folgore seppellita ad Alamein fra 1942 e 1943 e un battaglione Folgore a Salò. Come i battaglioni alpini Tirano, Vestone, Edolo, distrutti nel gelo di Russia nel ’43 e disarmati dai tedeschi l’8 settembre di quel medesimo anno, nulla ebbero a che fare con gli omonimi costituiti a Salò. La X^ MAS di Junio Valerio Borghese era unità terrestre impiegata in lotta anti-partigiana, con personale marinaio, e non può dirsi storicamente erede degli assaltatori subacquei e di superficie che violarono tante basi britanniche. Al contrario un buon numero di vecchi della X^ servirono con il Regno del Sud, co-belligerante con gli alleati, per tutti la medaglia d’oro al valor militare Birindelli.
E così qualche dotto opinionista cade nella trappola, per la fretta di riempire qualche colonna di quotidiano, o la comoda poltroncina del parterre televisivo amico e nemico. Se ti pagano va bene tutto, d’accordo, ma riuscire a fare una figura decente, da persona capace di argomentare senza incorrere in castronerie storiche, credo dovrebbe essere preferibile. A meno che – teoria che coltivo oramai da un po’ – non sia necessario per essere invitati in TV, e magari pure retribuiti, dirla grossa. Più idiota la dici, più reagiranno, più sarai invitato a replicare, e moltiplicherai i pani e i pesci in trattoria coi gettoni di presenza nei talk shows.
Chi ci sguazza alla grande, e sembrano non averlo capito, è Vannacci. Fermo restando che chi lo aborrisce non cambierà idea, il suo modo irridente di dimostrare che – col rispetto della stretta logica storica e semantica – gli altri sovente siano incapaci di argomentare, ignoranti, e persino maleducati nell’interrompere continuamente, rafforza la convinzione dei suoi fans. La gente moderata, stanca di dover sopportare un gay pride con Gesù in tacchi a spillo e tanga, perché in caso contrario partirebbe la denuncia per omofobia. Quelli che vorrebbero un po’ di misura, dopo anni in cui questa è stata gettata al macero, finiscono per accettare che anche lui esca dai binari e sfotta ammiccante. Quelli che s’incazzano a sentir chiamare i tutori dell’ordine “infami e figli di cani”, e magari non scendono in piazza contro chi lo fa e chi lo assolve, ma si divertono un mondo al ridicolo in cui il loro Vate immerge gli avversari. Il generale incarna quell’italiano che una volta non avrebbe preso un voto, perché proponeva un modello conforme alle regole generali, nulla dicendo di nuovo. Adesso, invece, che tante certezze son state eliminate, e anche la tripartizione dei poteri di Montesquieu – cardine della democrazia – ha subito l’offesa di contingenze molto abilmente sfruttate, quell’italiano chiede di riappropriarsi di quella “normalità” in cui era cresciuto. Quando si andava a lavorare per pagarsi la scuola o l’università, si poteva pendolare 1 ora su treni e bus, si teneva celata la propria vita intima per rispetto del proprio riserbo. E il fatto che ci sia qualcuno che propugni questa voglia di grigio contro il rutilare delle paillettes, diventa un miracolo, una prodezza. Del resto istituzioni e magistrature militare e ordinaria son subito partite lancia in resta con verifiche minuziose, doverose e impossibili a contestarsi, se non per la scelta di tempo che ha rafforzato, nei sostenitori, la sensazione della vendetta pre-confezionata.
Ecco, come c’è seriamente da pensare al perché 176mila persone abbiano votato per una persona pluripregiudicata e già condannata in Italia, sotto processo in Ungheria, dovrebbe essere analizzata anche questa voglia di “piccolo mondo antico”. Demonizzare e insultare, dall’una e dall’altra parte, servono a poco. Acuiranno scontro e insofferenza, e giustificheranno spranghe, manganelli e sampietrini.
Qui c’è seriamente da rieducare la gente, comprendendo altresì cosa voglia. Che non vuol dire che tutto vada concesso, ma che occorra spiegare come rimettere in piedi un Paese che di stagioni di odio ne ha conosciute abbastanza. Anche i no vanno spiegati.
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